Manifestazioni in tutta Europa contro l'overtourism: la mobilitazione italiana a venezia, napoli e genova

Manifestazioni in tutta Europa contro l’overtourism: la mobilitazione italiana a venezia, napoli e genova

Le città europee, tra cui venezia, napoli, genova e firenze, si mobilitano il 15 giugno contro l’overtourism per denunciare impatti ambientali, sociali e abitativi con proteste organizzate dalla rete SET.
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Il 15 giugno diverse città europee, tra cui Genova, Venezia e Napoli, manifesteranno contro l'overtourism per sensibilizzare sugli impatti negativi del turismo di massa su ambiente, abitazioni e qualità della vita. - Gaeta.it

Le città europee si preparano per una giornata di protesta contro l’overtourism, fissata per domenica 15 giugno. L’iniziativa coinvolge diversi paesi, con manifestazioni organizzate dalla rete SET , che da anni si impegna a denunciare le conseguenze della crescente presenza turistica nelle aree urbane. In Italia, le città di venezia, napoli, genova e altre realtà, grandi e piccole, si mettono in moto per sensibilizzare sul tema.

La rete set e la nascita della mobilitazione internazionale contro l’overtourism

La rete SET è nata nel 2018 in Spagna, come risposta alla pressione esercitata dall’industria turistica su città già sotto stress. La sua azione si concentra su questioni concrete come il diritto all’abitare, l’espansione incontrollata delle locazioni brevi, la svendita di beni pubblici, l’aumento del traffico urbano e la gentrificazione dei centri storici. La rete coinvolge attivisti di vari paesi del Mediterraneo, uniti dall’urgenza di fermare l’impatto negativo del turismo di massa.

Repressione verso chi protesta

Un’attivista genovese, che preferisce restare anonima per motivi di sicurezza, ha spiegato che la repressione verso chi protesta è realtà anche oltre confine. Durante il recente summit internazionale della rete, tenutosi a Barcellona, 24 persone sono state fermate dalla polizia per aver rallentato di pochi minuti un bus turistico. Al loro ritorno in Italia, altri attivisti sono stati identificati dalla Digos in occasione della pianificazione della giornata del 15 giugno, proprio nel giorno di approvazione di un decreto sicurezza.

Le differenze italiane nelle città colpite dall’overtourism

La manifestazione del 15 giugno vede approcci diversi a seconda dei contesti urbani coinvolti. In realtà come venezia e firenze il fenomeno dell’overtourism è radicato da anni e ha raggiunto livelli critici tali da dover parlare apertamente di decrescita turistica. La presenza massiccia di visitatori trasforma questi luoghi e ne mette a rischio l’equilibrio sociale, demografico e ambientale.

Genova invece vive questa situazione in modo differente. Qui l’impatto turistico è più recente e meno marcato, ma già visibile. I cambiamenti non sono così profondi come in altre città italiane, ma alcuni segnali preoccupano attivisti e cittadini. Questo scenario spinge il collettivo a organizzare una protesta più contenuta ma ugualmente significativa, mirata a mettere in luce questioni locali precise, come il traffico navale e la crescente diffusione di affitti brevi.

A genova: la passeggiata rumorosa per denunciare traffico e affitti brevi

A genova la protesta prevede una passeggiata rumorosa per i vicoli del centro storico, per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su due problemi principali. Il primo riguarda il traffico navale, che in estate aumenta notevolmente a causa della partenza dei traghetti verso sardegna, corsica, sicilia e nordafrica. Questo traffico produce emissioni elevate di biossido di azoto e di biossido di zolfo, inquinanti che superano spesso i limiti stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nonostante gli avvertimenti negli anni precedenti, non è stato avviato né completato alcun processo efficace di elettrificazione delle banchine, che avrebbe potuto diminuire fortemente l’inquinamento.

Mercato immobiliare a genova

Il secondo problema che il collettivo vuole evidenziare riguarda il mercato immobiliare. Anche a genova si sta assistendo a una crescita degli affitti brevi turistici a discapito della disponibilità di alloggi residenziali. I prezzi aumentano, soprattutto in alcuni quartieri, e le case vengono promosse soprattutto come investimenti turistici, riducendo lo spazio per chi vorrebbe vivere in città. Questo fenomeno cambia il volto delle comunità e alimenta tensioni sociali legate alla casa.

La posizione della nuova amministrazione comunale di genova sul turismo

Genova ha una nuova giunta che si trova davanti a questa sfida importante. La sindaca ha espresso l’intenzione di mantenere le zone a vocazione turistica come spazi vivi per i residenti. Un obiettivo significativo, seppure complicato da raggiungere. Dall’altra parte, l’assessora al turismo e al commercio ha parlato di “turismo di qualità”, ossia di attrarre visitatori con maggior potere d’acquisto. Questo approccio, che evita divieti e limiti, ha incontrato critiche da parte dei movimenti e degli attivisti, convinti che senza una regolazione severa i flussi turistici continueranno a danneggiare la città.

L’equilibrio tra esigenze economiche e tutela della vita cittadina resta difficile da trovare e la nuova giunta si trova di fronte a scelte complesse. Le azioni individuali non bastano senza un quadro organico e decisioni condivise che gestiscano i flussi in modo sostenibile, senza compromettere spazi e qualità di vita per chi vive genova tutto l’anno.

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