Malesseri dopo cena scolastica a Caluso: ventotto casi sospetti di intossicazione alimentare

Malesseri dopo cena scolastica a Caluso: ventotto casi sospetti di intossicazione alimentare

Una cena per la fine della scuola primaria Guido Gozzano a San Giusto Canavese provoca intossicazione alimentare a 28 persone dopo il consumo di antipasti in un ristorante di Caluso, con indagini in corso.
Malesseri Dopo Cena Scolastica Malesseri Dopo Cena Scolastica
Una cena di fine anno scolastico a San Giusto Canavese ha causato un’intossicazione alimentare a 28 partecipanti, con sintomi gastrointestinali dopo aver consumato antipasti crudi; sono in corso indagini dell’Asl per accertare le cause. - Gaeta.it

Una cena organizzata dai genitori delle classi quinte della scuola primaria Guido Gozzano di San Giusto Canavese, si è trasformata in un episodio di disagio per parecchie famiglie della zona. Venerdì scorso, 87 persone tra adulti e bambini si sono radunate in un ristorante-pizzeria di Caluso per festeggiare la fine della scuola elementare. Quel momento conviviale, che doveva segnare un passaggio significativo per i ragazzi verso la scuola media, ha invece lasciato un segno negativo in alcuni partecipanti.

I sintomi e la diffusione del malessere tra gli ospiti

Durante la notte successiva alla cena, diverse persone hanno cominciato a manifestare disturbi gastrointestinali. I sintomi riferiti includevano nausea evidente, vomito, febbre leggera ma persistente, dissenteria e crampi forti a livello addominale. Nei giorni seguenti, 28 individui, di cui 25 adulti e 3 bambini, sono stati colpiti da questi problemi. Nel dettaglio, gli unici ad aver provato effetti spiacevoli erano coloro che avevano consumato il tris di antipasti proposto agli adulti. L’antipasto comprendeva battuta di carne cruda, flan di verdure e vitello tonnato.

Il coinvolgimento dei bambini

Il resto dei bambini ha invece preso parte principalmente a un “giro pizza”, accompagnato da bibite e non ha manifestato problemi. Solo i tre piccoli che, per curiosità o per voler assaggiare qualcosa di diverso, hanno condiviso con gli adulti le portate di antipasto, hanno avuto le stesse conseguenze di nausea e crampi presentate dagli adulti.

Interventi medici e sviluppo della situazione sanitaria

Il primo segnale preoccupante è arrivato nelle ore notturne, quando una madre, preoccupata per il peggioramento delle condizioni di alcuni amici e familiari, ha contattato la guardia medica. Successivamente si è recata al pronto soccorso di Ivrea per una visita. Gli altri casi non hanno richiesto il ricovero in ospedale, ma molti hanno dovuto limitare le uscite e restare a casa con termometri e medicinali per affrontare la situazione. Il malessere è durato tra le 24 e le 48 ore; dopo questo intervallo, tutti sono tornati in salute, compresi i bambini.

Accertamenti mirati dell’asl

Dopo l’episodio, i rappresentanti dei genitori hanno segnalato quanto avvenuto all’Asl To4. L’azienda sanitaria ha affidato il caso al Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione che ha avviato i controlli necessari. Le verifiche riguardano l’intera catena alimentare: dalla provenienza degli ingredienti, alle condizioni di conservazione fino alla manipolazione e preparazione del cibo nel locale. Al momento, i sospetti si orientano verso una tosinfezione batterica. Tra i microrganismi presi in esame ci sono salmonella e campylobacter, noti per contaminare cibi crudi o poco cotti o salse non tenute a temperatura adeguata.

Reazioni del ristorante e posizioni dei genitori dopo l’episodio

Il ristoratore coinvolto ha respinto con fermezza ogni accusa, sottolineando che i prodotti utilizzati provengono da fornitori controllati e a chilometro zero. Lo stesso ha smentito qualsiasi problematica sulla qualità del cibo somministrato quella sera. I genitori però non sembrano convinti da questa ricostruzione. Alcuni lamentano il mancato riconoscimento del problema da parte del locale, anche in termini di scuse o rimborsi. Il clima tra le famiglie coinvolte resta teso, mentre si attendono i risultati ufficiali degli accertamenti.

Posizione del sindaco di san giusto canavese

La sindaca di San Giusto Canavese, Giosi Boggio, ha fatto sapere di non essere stata coinvolta direttamente dall’Asl in questa vicenda. Ha precisato che il ristorante si trova fuori dal confine comunale, quindi la competenza sanitaria è affidata ad altri enti territoriali. Anche così, ha espresso rammarico per quanto successo durante quella cena organizzata per i bambini. Ha rivolto un messaggio ai ragazzi augurando che il passaggio alla scuola media porti “esperienze migliori e più serene.”

Attualità e situazione a distanza di giorni dall’intossicazione

A pochi giorni dall’episodio oggetto di indagine, non si registrano più casi di malessere legati alla cena. I bambini hanno ripreso le attività estive o sono partiti per le vacanze. Restano però il disagio e la delusione per una festa pensata come momento di festa e aggregazione familiare, finita con un bilancio di mal di pancia e tensioni tra i partecipanti e il locale. Le autorità sanitarie continuano a lavorare per chiarire la dinamica e stabilire con certezza le cause dell’intossicazione.

Change privacy settings
×