madre di alessandro venturelli si incatena davanti al tribunale di modena, nuovi sviluppi sul caso

madre di alessandro venturelli si incatena davanti al tribunale di modena, nuovi sviluppi sul caso

La protesta di Roberta Carassai davanti al tribunale di Modena rilancia il caso di Alessandro Venturelli, con famiglie e avvocati che chiedono approfondimenti sulle indagini e l’impegno della politica contro le sparizioni.
Madre Di Alessandro Venturelli Madre Di Alessandro Venturelli
Il caso di Alessandro Venturelli, scomparso nel 2020, torna al centro dell’attenzione con una protesta della madre davanti al tribunale di Modena, mentre la famiglia contesta l’archiviazione delle indagini, chiedendo ulteriori approfondimenti. - Gaeta.it

Il caso di alessandro venturelli, giovane scomparso nel 2020 a sassuolo, torna a far parlare dopo una manifestazione intensa davanti al tribunale di modena. Roberta Carassai, sua madre, ha scelto una forma di protesta drastica per chiedere che le indagini non vengano archiviate. L’udienza, seguita da diversi sostenitori e da un’altra madre che vive un dolore simile, ha messo in luce nuove richieste e dubbi sulle piste investigative aperte.

Il presidio davanti al tribunale di modena e il gesto di protesta di roberta carassai

Nel giorno in cui al tribunale di modena si discuteva la richiesta di archiviazione per il caso di alessandro, molti sostenitori si sono presentati a fianco di roberta carassai. La madre del ragazzo, disperata per il silenzio delle indagini, si è incatenata simbolicamente all’ingresso del palazzo di giustizia. Un gesto forte per fermare quello che definisce un abbandono da parte del sistema. Al suo fianco c’era anche barbara, un’altra mamma che combatte da tempo per la verità sulla morte del figlio alex bonucchi, colpito da una scarica elettrica in algeria in circostanze mai chiarite con precisione.

La pressione delle famiglie e la difficoltà delle indagini

La presenza di queste due donne ha acceso i riflettori sulla difficoltà che le famiglie dei scomparsi affrontano quotidianamente. In molti hanno osservato la tensione palpabile, lo sforzo per mantenere la speranza intatta davanti a un muro di silenzi e carte giudiziarie. Non a caso, nella discussione si è portato alla luce come queste morti spesso restino senza una risposta definitiva. La protesta ha messo in luce soprattutto l’urgenza di non chiudere le indagini senza aver compiuto ogni possibile approfondimento.

Il dibattito in aula: la famiglia venturelli contesta l’archiviazione e rimanda la decisione al giudice

Nel corso dell’udienza, il giudice ha ascoltato le diverse parti e si è riservato di prendere una decisione sulla nuova richiesta di archiviazione che la procura aveva avanzato nelle settimane scorse. La famiglia di alessandro venturelli, assistita dall’avvocato claudio falleti, ha ribadito con forza la propria opposizione. Il legale ha evidenziato che la pista che conduce in romania resta poco esplorata e necessita di ulteriori accertamenti.

Le parole dell’avvocato claudio falleti

Secondo l’avvocato falleti, ci sono ancora elementi importanti da verificare, e fermarsi significherebbe rinunciare a trovare la verità sul destino di alessandro. A margine dell’udienza ha sottolineato la necessità di un impegno più profondo da parte degli inquirenti, invitando a mostrare “un briciolo di empatia in più” e a non lasciare che un figlio svanisca nei meccanismi burocratici. Roberta Carassai, visibilmente commossa, ha aggiunto che “un figlio non si archivia”, rimarcando il bisogno urgente che vengano trovate risposte, perché alessandro aveva bisogno di aiuto, non di indifferenza.

Il ruolo della politica e la proposta di stefani ascari sulle ricerche dei scomparsi

Alla manifestazione e all’udienza era presente stefani ascari, deputata del movimento 5 stelle, che si è detta impegnata da anni per migliorare le procedure legate alle persone scomparse. Ascari ha spiegato che dal 2018 lotta per modificare le norme attuali, indicando come fondamentale la preparazione degli operatori chiamati a intervenire subito, perché le prime 48 ore possono fare la differenza nel ritrovare chi sparisce.

Attenzione al problema delle sette

La deputata ha anche richiamato l’attenzione sul rischio legato alle sette, tema poco trattato ma che potrebbe complicare certe sparizioni. Il suo intervento porta alla luce un’area delicata che spesso rimane ai margini delle cronache, ma che richiede l’attenzione delle istituzioni. La presenza di ascari in aula è stata un segnale forte, un invito a proseguire la discussione e ad attivare politiche più efficaci per sostenere le famiglie in queste situazioni drammatiche.

La decisione finale del giudice è attesa nei prossimi giorni. Mentre le famiglie continuano la loro battaglia, questo episodio al tribunale di modena conferma quanto il tema delle persone scomparse resti una ferita aperta, che chiede risposte concrete e immediata attenzione sulla strada della giustizia.

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