Macfrut 2025: un ponte tra italia e africa per lo sviluppo agricolo e la sovranità alimentare

Macfrut 2025: un ponte tra italia e africa per lo sviluppo agricolo e la sovranità alimentare

Macfrut a Rimini promuove la collaborazione tra il sistema agricolo italiano e i paesi africani, evidenziando opportunità di sviluppo sostenibile, sfide climatiche e l’importanza della sovranità alimentare.
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Macfrut 2025 a Rimini ha enfatizzato la collaborazione tra Italia e Africa nell’agricoltura, promuovendo sviluppo sostenibile, innovazione e sovranità alimentare, affrontando sfide climatiche ed economiche della filiera ortofrutticola italiana. - Gaeta.it

Macfrut, la fiera internazionale dell’ortofrutta che si tiene a Rimini, si conferma una piattaforma globale capace di guardare al futuro con attenzione particolare all’Africa. Quest’anno l’evento ha posto l’accento sulla collaborazione tra il sistema agricolo italiano e i paesi africani, proponendo scenari dove si intrecciano opportunità economiche e sociali. Il confronto parte dalla consapevolezza che in Africa esistono grandi estensioni di terra coltivabile, attualmente poco sfruttata, capaci di rispondere tanto alle esigenze locali quanto a quelle dei mercati internazionali.

Il ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e foreste, Francesco Lollobrigida, ha sottolineato il valore di questa sinergia e l’importanza che il settore agricolo continua a rivestire nel nostro paese, dal punto di vista economico ma anche ambientale e sociale. Nello stesso tempo, il presidente della regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, ha evidenziato il ruolo trainante della filiera ortofrutticola regionale, mettendo però in guardia sulle criticità che ne minacciano il futuro, come le conseguenze degli eventi climatici estremi e l’aumento dei costi di produzione.

Macfrut e l’attenzione verso l’agricoltura africana

Alla 42ª edizione di Macfrut, la presenza di numerose delegazioni africane ha rappresentato uno degli elementi centrali del programma. La considerazione condivisa è che molti paesi africani dispongono di terre fertili ancora poco coltivate, capaci di accogliere investimenti e progetti capaci di sviluppare l’agricoltura locale e favorire una maggiore autonomia alimentare. Italia e Africa si presentano dunque come partner, dove l’esperienza e le tecnologie italiane possono supportare una crescita agricola sostenibile su quel continente.

Il ministro lollobrigida sul valore della collaborazione

Il ministro Lollobrigida è stato netto nel dire che “questa collaborazione è da intendersi non solo come una spinta allo sviluppo per l’Africa, ma anche come una nuova occasione di mercato per i prodotti e le tecnologie italiane, entrambe le parti avvantaggiate in un rapporto virtuoso.” La sovranità alimentare, uno degli obiettivi chiave per i paesi in via di sviluppo, trova così un alleato importante nella capacità italiana di innovare la coltivazione e la trasformazione ortofrutticola. Il ministro ha ricordato anche il ruolo più ampio che il settore agricolo svolge in Italia: manutenzione del territorio, tutela dell’ambiente e generazione di lavoro, ricchezza e qualità del cibo.

L’emilia-romagna e la filiera ortofrutticola: numeri e difficoltà attuali

La regione Emilia-Romagna si presenta come uno dei territori chiave per la produzione ortofrutticola italiana. Michele de Pascale, intervenuto all’apertura della fiera, ha rimarcato come questa filiera rappresenti un settore dal valore che supera il miliardo di euro. Si tratta di un comparto che include la coltivazione ma anche l’industria collegata come la meccanizzazione, la trasformazione degli alimenti e la ricerca applicata al settore.

Sfide per la filiera emiliana

Nonostante il successo e la rilevanza economica, il presidente de Pascale non ha nascosto le difficoltà che si sono accumulate negli ultimi anni. Gli eventi climatici estremi hanno messo a dura prova le colture e il lavoro quotidiano degli agricoltori. L’impennata dei costi della produzione, spinta dal caro energia e materie prime, ha ridotto la competitività dei prodotti italiani sui mercati nazionali e internazionali. Di conseguenza, il settore chiede risposte urgenti e un adeguato sostegno per affrontare queste sfide e rimanere un pilastro dell’economia regionale e nazionale.

La fiera macfrut come veicolo di sviluppo e dialogo internazionale

Macfrut non è solo un evento di esposizione commerciale, ma un laboratorio di confronto, innovazione e strategie future. La manifestazione raccoglie aziende, istituzioni, operatori e esperti da tutto il mondo, interessati ai molteplici aspetti che riguardano la filiera ortofrutticola. L’edizione 2025 si è distinta per l’attenzione che ha dedicato ai mercati emergenti, specie quelli africani, ma anche per il rilievo dato alla sostenibilità e all’uso di tecnologie innovative per migliorare le rese e la qualità dei prodotti.

Lo scambio internazionale di conoscenze e risorse

Queste iniziative permettono di instaurare rapporti diretti e di progettare azioni concrete in grado di rispondere alle esigenze di contesti molto diversi tra loro. La dimensione internazionale di Macfrut e la sua capacità di mettere insieme competenze e risorse rendono possibile lo sviluppo di modelli di lavoro condivisi, capaci di tutelare l’ambiente e valorizzare il lavoro contadino. Così, all’interno della fiera, si costruiscono le basi per nuovi accordi commerciali e collaborazioni che vanno ben oltre la semplice esposizione di prodotti agroalimentari.

Sfide e prospettive per il futuro agricolo italiano e internazionale

Il percorso delineato da Macfrut 2025 mette in evidenza la complessità del settore agricolo oggi. È un settore che sorregge economie e territori, che svolge un ruolo cruciale nella tutela ambientale e nella produzione di cibo di qualità. Tuttavia, come più volte evidenziato durante la fiera, le difficoltà non mancano: dall’instabilità climatica ai costi insostenibili, fino alla pressione sui mercati globali.

Il tema della sovranità alimentare emerge come una priorità, sia per i paesi africani sia per l’Italia. Le strade da percorrere passano da investimenti mirati, scambi tecnologici e un dialogo aperto tra realtà produttive diverse. Macfrut si conferma il luogo dove queste opportunità si incontrano, dove nuove collaborazioni possono nascere e crescere. La sfida è quella di tenere saldo l’equilibrio tra sviluppo economico, tutela ambientale e giustizia sociale, in una prospettiva di comunità globali sempre più interconnesse.

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