L'uomo fermato in grecia per l'omicidio della bimba a villa pamphili aveva identità multiple e legami in italia

L’uomo fermato in grecia per l’omicidio della bimba a villa pamphili aveva identità multiple e legami in italia

L’uomo arrestato in Grecia per la morte della bimba a Villa Pamphili ha vissuto tra Italia, Malta e altri Paesi con false identità, complicando le indagini sulle sue attività e relazioni.
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Un uomo con identità multiple, arrestato in Grecia, è indagato per la morte di una bimba di sei mesi trovata a Villa Pamphili a Roma; le indagini rivelano una complessa rete di false identità, spostamenti internazionali e attività sospette in Italia. - Gaeta.it

La vicenda dell’uomo arrestato in grecia per la morte della bimba di sei mesi ritrovata a villa pamphili a roma rivela dettagli su una lunga storia dietro false identità e spostamenti internazionali. L’uomo, identificato come francis kaufmann ma più volte ricercato con altri nomi, avrebbe utilizzato più documenti e legami con varie nazioni prima di approdare in italia con una famiglia costruita con una giovane donna. La sua permanenza sul territorio italiano è al centro delle indagini da parte degli inquirenti.

Identità multiple e vita spostata tra continenti

Francis kaufmann, conosciuto anche con l’alias rexal ford e un altro nome che emerge come matteo capozzi, ha vissuto in diversi Paesi prima di fermarsi in italia. I suoi spostamenti comprendono stati come russia, nuova zelanda e islanda, prima di stabilirsi a malta. Qui ha messo su un’attività con una società chiamata tintagel films, nel campo cinematografico, assumendo una falsa identità da regista e produttore.

L’uomo usava passaporti differenti e più documenti contrari al vero profilo personale. Questa molteplicità di identità ha complicato le indagini e rallentato la completa ricostruzione della sua storia personale e lavorativa. Una donna russofona, conosciuta a malta e identificata con il nome di stella, è stata al suo fianco nella costruzione di una famiglia: una bambina di nome presumibile andromeda, secondo quanto dichiarato dallo stesso kaufmann.

Come è arrivato e ha vissuto in italia

Dalle informazioni ricostruite, kaufmann è giunto in italia via mare, imbarcandosi con la donna e la bambina su un catamarano preso a noleggio. In italia avrebbe utilizzato ulteriori alias, tra cui matteo capozzi, complicando ancora di più la sua identificazione da parte delle autorità.

Le forze dell’ordine hanno concentrato le ricerche non solo sul suo passato internazionale, ma anche sulle attività e le frequentazioni in italia. Tra gli elementi esaminati ci sono tre schede telefoniche, di cui una acquistata nella stazione termini a roma. Le schede telefoniche possono fornire indicazioni sugli spostamenti, comunicazioni e possibili complicità in vista dell’omicidio della bambina.

Fonti di sostentamento e spese in italia

Dalla documentazione emersa, l’uomo disponeva di tre carte di pagamento, usate anche per coprire alimentari e ristoranti. I movimenti bancari indicano entrate regolari, cifre tra i 5 e 6000 euro provenienti direttamente dai genitori di kaufmann. Questa somma mensile ha garantito una certa autonomia economica durante la permanenza italiana.

Il dettaglio delle carte e del loro utilizzo potrebbe aiutare gli investigatori a mappare ulteriormente la rete di contatti, spostamenti e abitudini di kaufmann nel Paese. Appare chiaro come l’uomo abbia mantenuto risorse finanziarie sufficienti per vivere, nonostante la sua vicenda personale e le molteplici vicissitudini legali che potrebbero emergere.

Indagini in corso e ricostruzione dei fatti

Gli investigatori lavorano ancora per chiarire le precise circostanze che hanno portato alla tragedia di villa pamphili e all’omicidio della bambina. Non solo devono risalire alla reale identità di kaufmann e alle sue molteplici maschere, ma anche scoprire dove ha alloggiato, chi lo ha aiutato nelle settimane prima dell’evento e quale rete di relazioni ha intrecciato.

Contatti telefonici e analisi dei documenti saranno fondamentali per ricostruire il mosaico dietro una vicenda così complessa, con elementi che si intrecciano tra territori diversi e false identità. Sul caso restano ancora molti punti oscuri, ma il quadro generale comincia a definire i contorni di una storia di inganni e spostamenti costanti da parte del sospettato.

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