Luis Antonio Tagle papabile per il conclave del 2025, un profilo tra pastorale e teologia

Luis Antonio Tagle papabile per il conclave del 2025, un profilo tra pastorale e teologia

Il cardinale Luis Antonio Tagle, figura chiave della Chiesa cattolica e candidato al Conclave 2025, unisce esperienza pastorale, formazione internazionale e impegno sociale in vista della successione di Papa Francesco.
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Il cardinale filippino Luis Antonio Tagle, noto per il suo stile comunicativo aperto e l’impegno pastorale e sociale, è uno dei principali candidati al Conclave 2025 per la successione di papa Francesco. - Gaeta.it

Il 2025 si avvicina e con esso il Conclave chiamato a eleggere il nuovo Papa dopo Francesco. Tra i nomi più discussi si fa largo quello del cardinale Luis Antonio Tagle, figura di spicco della Chiesa cattolica, che unisce una lunga esperienza pastorale a un solido bagaglio accademico. Nato nelle Filippine, Tagle è noto per uno stile aperto e comunicativo e per una visione della fede che intreccia attenzione sociale e rigore teologico. Scopriamo i dettagli della sua carriera e il motivo per cui è considerato un possibile successore di Francesco.

Una carriera ecclesiastica in continua ascesa

Nel rientro nelle Filippine, Tagle ricopre a più riprese incarichi di crescente responsabilità. Tra i ruoli più significativi figurano parrocchiano e vicario episcopale, fino alla nomina a vescovo di Imus, conferita da Giovanni Paolo II nel 2001. Nel 2011 Benedetto XVI lo promuove arcivescovo di Manila e, nel 2012, gli conferisce la porpora cardinalizia.

Tagle diventa un punto di riferimento per la Chiesa asiatica entrando in comitati internazionali e partecipando a sinodi dedicati all’evangelizzazione, alla famiglia, ai giovani e all’Amazzonia. Nel 2019 papa Francesco lo chiama a Roma quale prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, un ruolo chiave nella missione mondiale del Vaticano. Nel 2020 il cardinale riceve il titolo di cardinal-vescovo, promozione che rafforza la sua posizione nel collegio cardinalizio e lo rende uno dei candidati più in vista al prossimo conclave.

Il volto pubblico e le posizioni teologiche di tagle

Tagle si distingue per uno stile comunicativo diretto, quasi informale, che lo avvicina a molte persone. Non ha paura di manifestare emozioni, balla con i giovani e predica in modo semplice e coinvolgente. Questa sua modalità gli ha portato il soprannome di “Francesco asiatico“, un riferimento al pontificato del Papa argentino, con cui condivide l’attenzione verso il popolo e la fede vissuta quotidianamente.

Il cardinale esprime spesso temi di giustizia sociale nelle sue omelie e mantiene posizioni morali che non si lasciano facilmente incasellare. Ha contestato con moderazione alcuni provvedimenti filippini, come la legge sulla salute riproduttiva, confermando il no all’aborto e all’eutanasia. Tuttavia, Tagle riconosce che in situazioni concrete alcuni principi possono incontrare eccezioni e si mostra contrario a parlare di peccati con toni eccessivamente duri, chiedendo invece un approccio più compassionevole e attento ai cambiamenti sociali.

Una formazione tra asia, stati uniti e bologna

Luis Antonio Tagle nasce a Manila il 21 giugno 1957 in una famiglia con origini filippine e cinesi. Cresce in un ambiente che gli avrebbe potuto offrire molteplici strade, medico compreso, ma sceglie invece la vocazione sacerdotale. Dopo un percorso formativo iniziale in seminario, prosegue gli studi all’Ateneo de Manila, un campus gesuita dove si laurea nel 1977. Nel 1982 viene ordinato sacerdote per l’arcidiocesi di Manila e in breve tempo assume ruoli di guida formativa nei seminari locali.

Nel 1986 si sposta negli Stati Uniti per approfondire la teologia, ottenendo nel 1991 un dottorato dedicato alla collegialità episcopale nel pontificato di Paolo VI. Durante questo periodo si lega a teologi influenti e si inserisce nella cosiddetta ‘Scuola di Bologna‘, gruppo che interpreta il Vaticano II come una svolta decisiva per la Chiesa. Ciò porta Tagle a collaborare per oltre un decennio con il progetto Storia del Concilio Vaticano II dell’Università di Bologna. Questo mix di esperienze internazionali e culturali plasma una prospettiva teologica aperta a rivedere i tradizionali assetti ecclesiali.

Il ruolo nella chiesa globale e l’impegno ecologico

Oltre alle sue competenze pastorali, Tagle si è impegnato anche su temi ambientali. Ha preso parte, nel 2019, al rito della Pachamama nei giardini vaticani, gesto interpretato come segno di rispetto per la natura e le culture indigene. Questa posizione lo pone in linea con alcune priorità del pontificato di Francesco, che punta a una Chiesa più aperta verso le sfide contemporanee, ecologia inclusa.

Il cardinale filippino parla molte lingue: tagalog come madrelingua, poi inglese e italiano con piena scioltezza e conosce parole in francese, cinese, coreano e latino. Questo gli consente di muoversi agevolmente in ambienti diversi e di interagire con cardinali di molte parti del mondo, consolidando la sua candidatura al Conclave 2025. Un profilo ricco di elementi pastorali e culturali che lo rende un osservato speciale in vista della scelta del futuro successore di Francesco.

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