Luco dei Marsi, Zemmour Ec Cherkaoui resta in carcere dopo il tentato omicidio della ex compagna

Luco dei Marsi, Zemmour Ec Cherkaoui resta in carcere dopo il tentato omicidio della ex compagna

A Luco dei Marsi Zemmour Ec Cherkaoui resta in carcere per il tentato omicidio della ex compagna, mentre la procura di Avezzano indaga sulla dinamica e analizza i messaggi scambiati tra le parti.
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A Luco dei Marsi, Zemmour Ec Cherkaoui è in carcere per il tentato omicidio della sua ex compagna, accoltellata al collo in un presunto raptus di gelosia; le indagini proseguono per chiarire dinamiche e motivazioni. - Gaeta.it

A Luco dei Marsi prosegue il caso che ha scosso la comunità locale. Zemmour Ec Cherkaoui, 33 anni, di origine marocchina, rimane in carcere dopo l’arresto per il tentato omicidio della sua ex compagna. L’uomo è stato fermato subito dopo averla accoltellata al collo. Il giudice per le indagini preliminari di Avezzano, Mario Cervellino, ha convalidato il fermo in seguito all’udienza di convalida.

La convalida del fermo e la versione dell’imputato

Il giudice Cervellino ha validato la permanenza in carcere di Zemmour Ec Cherkaoui, confermando la gravità delle accuse. Durante l’udienza, l’imputato ha spiegato di aver agito in un momento di raptus provocato dalla gelosia. Cherkaoui ha raccontato di aver perso il controllo dopo aver scoperto che la sua ex compagna aveva iniziato una nuova relazione con un altro uomo. “Non volevo ucciderla, è stato un raptus di gelosia”, ha detto, aggiungendo di non ricordare come abbia esattamente colpito la donna. Questa dichiarazione fa da sfondo a un quadro ancora da chiarire negli sviluppi giudiziari.

Dettagli sull’udienza

L’udienza si è concentrata sulle circostanze che hanno portato all’aggressione. Le autorità stanno valutando se si tratti di un gesto impulsivo o se vi sia stata una qualche forma di premeditazione. La convalida non preclude ad altre ipotesi investigative, ma per ora resta confermato l’arresto che tiene Cherkaoui dietro le sbarre ad Avezzano.

Il racconto dell’aggressione e le condizioni della vittima

L’aggressione ha avuto luogo alle spalle della donna, il quale colpo l’ha ferita gravemente al collo. La ferita risultava profonda e avrebbe potuto avere conseguenze letali. Fortunatamente, i soccorsi sono stati allertati rapidamente, in parte dallo stesso Cherkaoui e in parte dal fratello dell’aggressore. Grazie a questo intervento tempestivo la donna è stata trasportata all’ospedale di Avezzano, dove si trova tutt’ora. Le sue condizioni sono in via di miglioramento, ma la prognosi resta riservata, segno della gravità dell’intervento chirurgico e del rischio ancora legato alla ferita.

Reazioni nella comunità

L’episodio ha lasciato un segno evidente nella comunità di Luco dei Marsi, che ha assistito a una vicenda di violenza domestica all’interno di un contesto generalmente tranquillo. La rapidità delle operazioni di soccorso ha impedito un esito peggiore, mentre i medici continuano a monitorare la donna.

Le indagini della procura e la ricerca di conferme sulla dinamica

La procura di Avezzano, guidata dal pubblico ministero Luigi Sgambati, dirige le indagini per definire nei dettagli l’accaduto. Un consulente tecnico, Fabio Biasini, sta esaminando i messaggi scambiati tra i due protagonisti per capire se l’aggressione sia stata progettata o maturata in un momento improvviso. Questo passaggio è considerato cruciale per comprendere il contesto che ha preceduto il gesto violento.

L’esame della comunicazione digitale di Cherkaoui e della ex compagna può fornire elementi in più per determinare motivazioni, preavvisi o tensioni accumulate nel tempo. Gli inquirenti non escludono che possano emergere nuovi elementi utili a delineare l’intera vicenda e confermare o smentire la tesi del raptus.

Il ruolo dei messaggi

Le analisi degli scambi digitali potrebbero fornire indizi fondamentali per meglio definire il quadro delle tensioni tra le parti coinvolte e il contesto nel quale è maturato il gesto violento.

Prospettive legali e strategie della difesa

L’avvocato difensore di Cherkaoui, Pasquale Milo, potrebbe chiedere nelle prossime ore una misura cautelare alternativa alla detenzione in cella. La difesa punta su due aspetti: il pentimento manifestato dal suo cliente e la sua stessa iniziativa nell’allertare i soccorsi subito dopo l’aggressione. Questi comportamenti dovrebbero attestare, secondo il legale, la mancanza di un’intenzione omicida.

Nel frattempo, la procura ha disposto ulteriori verifiche tecniche, cercando di ricostruire ogni dettaglio di quella notte e gli eventuali rapporti tra i due nelle settimane precedenti. L’esito delle analisi sugli scambi di messaggi sarà decisivo per fare chiarezza sui fatti e definire un quadro più preciso. Continueranno gli accertamenti sulle tensioni relazionali e sui possibili motivi che abbiano scatenato la violenza.

Lo sviluppo del processo

La vicenda di Luco dei Marsi resta sotto osservazione, mentre il processo e le indagini non faranno che aggiungere dettagli a un episodio complesso e doloroso.

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