Lorenzo Musetti ha conquistato un posto nella top ten del ranking Atp, dimostrando una crescita costante fin dai primi passi nel mondo del tennis. Il suo percorso non è solo frutto del talento personale, ma di un rapporto speciale con Simone Tartarini, l’allenatore che lo ha seguito sin dall’infanzia. La storia di questa collaborazione parte da un piccolo circolo a La Spezia e arriva fino ai grandi palcoscenici internazionali. Dietro il successo di Musetti c’è un cammino fatto di sacrifici, tornei, e un lavoro costante, alimentato da passione e pazienza.
L’inizio del viaggio tennistico di musetti con tartarini
Lorenzo Musetti ha iniziato a frequentare la scuola tennis di Simone Tartarini quando era appena un bambino. Nato a Carrara, si è avvicinato presto a quel circolo di La Spezia dove Tartarini aveva avviato il suo lavoro con giovani promettenti. Non era solo una questione di allenamenti, ma di fiducia e di un legame costruito con cura. Tartarini ricorda che quel ragazzino si distingueva subito per una manualità fuori dal comune e un rovescio a una mano che colpiva gli occhi di chi lo osservava. I genitori, riconoscendo il potenziale, decisero di affidargli la crescita sportiva del figlio.
I primi incontri erano informali: Musetti giocava con bambine già forti, faticava ma mostrava tracce di quella qualità che poi avrebbe sviluppato. Da quel primo contatto a Carrara, la dedizione di Musetti ha portato a intensificare gli allenamenti. La famiglia supportava lo spostamento quotidiano verso La Spezia, non senza fatica, viste le esigenze scolastiche di Lorenzo e gli impegni dei genitori che accompagnavano il ragazzo tutti i giorni. I tornei iniziarono in regione con le categorie Under 10, per passare in seguito a livelli nazionali e internazionali, fino alla finale agli Europei di categoria, momento chiave che segnò un salto di qualità.
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L’aspetto umano rimane centrale nella storia. Tartarini sottolinea come Musetti sia sempre stato un ragazzo educato e sensibile, merito anche dell’educazione familiare. Per anni hanno condiviso stanze di albergo durante i tornei, spesso per economizzare o perché il giovane atleta aveva bisogno di compagnia. Quei momenti rafforzarono il rapporto, diventato ormai un punto fermo quando Lorenzo compì 19 anni e iniziò a viaggiare e dormire da solo.
Le sfide economiche e il valore della passione nei primi anni
Allenare un giovane tennista comporta spese ingenti e molti imprevisti. Simone Tartarini mette in luce la difficoltà nel sostenere un percorso così precoce come quello del tennis, sport in cui a volte i risultati vanno cercati già prima dei 15 anni. Anche i tornei nazionali ed europei richiedono investimenti non solo monetari, ma anche in termini di tempo e organizzazione. Per Musetti e la sua famiglia non è stato semplice, ma il tutto è rimasto legato a un gioco, una passione da coltivare, più che a un progetto a tutti i costi.
Il coach insiste sul fatto che fissare obiettivi basati solo sul guadagno può togliere divertimento e libertà al bambino. Il tennis produce rientri economici veri solo per i primi cento giocatori della classifica, mentre gli altri faticano a sostenersi. Nel caso di Musetti, la crescita è stata graduale, sempre concentrata sul miglioramento personale più che su risultati immediati. Solo arrivando a un certo livello sono arrivati gli sponsor e i riconoscimenti, consolidando una carriera che sognavano, senza pressioni.
Simone racconta come i primi momenti si siano ispirati più a un sogno leggero che a un piano rigido, fattore che ha permesso di mantenere alto l’entusiasmo. Queste condizioni hanno aiutato Lorenzo a dedicarsi al tennis con libertà e attenzione, giocando partite e tornei senza l’assillo di dover emergere subito. Tutto questo ha creato una base solida, fondamentale in uno sport che richiede impegno fin dall’infanzia.
I traguardi che hanno segnato la crescita di musetti
Il cammino di Lorenzo Musetti ha avuto tappe importanti che hanno confermato il suo talento. Nel circuito juniores, il suo successo più rilevante arriva nel 2019 con la vittoria all’Australian Open, torneo che lo porta in vetta al ranking giovanile. Questo risultato ha indicato chiaramente che la vita da professionista sarebbe stata un percorso diverso e più impegnativo.
Nel 2020 l’ingresso nella scena dei grandi avviene con una wild card al torneo di Roma. A soli 18 anni si misura con campioni come Wawrinka e Nishikori, superandoli e guadagnandosi rispetto e attenzione nel panorama internazionale. Proprio quelle vittorie hanno fatto intuire che Musetti era pronto a competere ad alto livello.
Nel 2024 il Roland Garros rappresenta un momento clou. Musetti arriva da numero 7 della classifica Atp e può contare su una stagione in crescita, soprattutto sull’erba e ora anche sul cemento, superfici sulle quali sta affinando il gioco. La terra rossa rimane la sua superficie preferita, con la quale ha ottenuto risultati importanti, tra cui la medaglia di bronzo nel torneo olimpico di Parigi. La capacità di adattarsi e migliorarsi su campi diversi dimostra un talento versatile e una volontà di progredire ancora.
Prospettive future e la sfida verso le atp finals
L’obiettivo di Musetti è chiaro: far bene nei tornei più importanti e raggiungere, se possibile, le Atp finals. Dopo le prestazioni di rilievo a Montecarlo, Roma e il Roland Garros, il ragazzo si prepara a misurarsi con i migliori. Al momento è sesto nella classifica Race, posizione che lo avvicina al traguardo final season.
Il coach Simone Tartarini ricorda la semifinale persa a Roma contro Alcaraz, partita che ha mostrato tensione e difficoltà a gestire le condizioni. I momenti di nervosismo sono normali nel percorso di un ventitreenne che si sta costruendo, ma l’esperienza aiuta a comprendere errori e reazioni. Tartarini conosce bene anche la parte mentale di Musetti e sottolinea come a volte necessiti di un richiamo deciso per tornare sulla strada giusta.
Un elemento che ha influito sulla maturazione di Lorenzo è la famiglia: diventare padre molto giovane, già due volte, ha aggiunto responsabilità che hanno spinto la sua crescita personale. Non è un caso se Lorenzo cita spesso Ligabue, simbolo di un percorso in divenire. La strada per affermarsi tra i grandi è ancora lunga, ma ogni passo porta a nuove sfide e conferme.