A quasi trent’anni dalla registrazione in studio, la casa discografica Br-Klassik lancia finalmente la versione orchestrale integrale delle 21 danze ungheresi di johannes brahms, dirette da roberto abbado con la münchner rundfunkorchester. Questa uscita valorizza una delle composizioni più celebri di brahms, ampliando il repertorio tradizionale con orchestrazioni storiche e meno note.
La genesi e l’evoluzione delle danze ungheresi di johannes brahms
Le 21 danze ungheresi nascono dall’interesse di brahms per i motivi folkloristici, combinando melodie popolari e temi originali. Al principio queste composizioni erano pensate per pianoforte a quattro mani: le prime dieci però vennero pubblicate nel 1869, mentre il resto arrivò nel 1880. Questi brani presentarono fin da subito un forte richiamo melodico e ritmico, con elementi presi dalla musica popolare magiara ma rielaborati con un taglio personale tipico di brahms.
La versione orchestrale di lipsia
Qualche anno dopo la pubblicazione originale, brahms portò a lipsia una versione orchestrale solo per alcune danze, precisamente la numero 1, 3 e 10. Questi arrangiamenti oratoriali piacquero subito per la loro capacità di esaltare l’energia e le variazioni timbriche che l’orchestra poteva offrire. Il fascino di queste danze si diffuse rapidamente, assicurando a brahms una notorietà molto ampia anche fuori dai circuiti strettamente colti della musica classica.
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Il nuovo album: un progetto che amplia le orchestrazioni tradizionali
Il nuovo album, uscito recentemente in formato digitale e distribuito nei negozi fisici, raccoglie tutte e 21 le danze ungheresi in versione orchestrale. Oltre agli arrangiamenti propri di brahms per le prime tre danze, il progetto presenta orchestrazioni redatte da diversi compositori: antonín dvořák, andreas hallén, paul juon, albert parlow, martin schmeling e hans gál. Questi contributi arricchiscono il corpo del lavoro, offrendo un punto di vista variegato sulle potenzialità orchestrali di brani che in origine venivano eseguiti al pianoforte.
Orchestrazioni e varie influenze
La scelta di inserire nuove orchestrazioni consente di apprezzare come la musica di brahms si possa declinare in tonalità e palette sonore differenti, mantenendo comunque il carattere e la forza primaria della melodia popolare. Queste versioni offrono anche una traccia di quanto la musica ungherese e brahms stesso abbiano ispirato compositori della scena europea successiva.
Roberto abbado e la münchner rundfunkorchester: un sodalizio ritrovato
Roberto Abbado, direttore che dal prossimo gennaio guiderà la korean national symphony orchestra, torna a collaborare con la münchner rundfunkorchester, formazione di cui fu direttore principale dal 1991 al 1998. Il maestro milanese si è distinto per una carriera che tocca i più grandi teatri del mondo: dal teatro alla scala di milano alla wiener staatsoper, passando per la bayerische staatsoper e il metropolitan di new york.
Abbado ha ottenuto riconoscimenti tra cui il premio abbiati, per il suo ruolo nel presentare prime esecuzioni e nuove produzioni operistiche. Il lavoro sulle danze ungheresi rappresenta un filo doppio con un passato di esperienza e un presente dedicato alla valorizzazione di repertori storici con nuove interpretazioni. “La direzione del maestro è attenta a restituire la potenza ritmica e sonora di queste danze, traducendo la scrittura pianistica originale in un’energia orchestrale capace di coinvolgere l’ascoltatore.”
L’importanza storica e culturale delle danze ungheresi nella musica di brahms
Le danze ungheresi di brahms hanno avuto un peso notevole nella diffusione della sua musica oltre il mondo accademico. Quei brani, ispirati alla cultura magiara, rimangono ancora oggi tra i più popolari del suo repertorio. La congiunzione di temi folkloristici con la tecnica compositiva di brahms ha generato pezzi di facile ascolto, ma dal contenuto musicale ricco e articolato.
Lo storico interesse per questi brani si manifesta anche nelle numerose trascrizioni e arrangiamenti che hanno ricevuto nel corso degli anni. La pubblicazione di questa versione orchestrale estesa, unita ai contributi di altri compositori, restituisce un quadro ampio e diversificato della vita musicale di quell’epoca. L’edizione attuale, pubblicata nel 2025, si presenta così come un documento importante per chi vuole ripercorrere la storia di uno dei classici della musica romantica europea, sotto nuove luci sonore e con interpretazioni raffinate.