Un atto importante nel panorama delle normative regionali sulla gestione degli animali domestici arriva dalla Lombardia. La commissione salute del consiglio regionale ha dato il via libera a un progetto di legge che prevede l’introduzione di un patentino obbligatorio per chi possiede cani appartenenti a determinate razze considerate complesse. Questo provvedimento mira a migliorare la gestione di questi animali, tutelando sia i cittadini sia gli stessi cani. La proposta, frutto di mesi di confronto, sarà ora inoltrata al parlamento per diventare legge secondo le modalità dell’articolo 121 della costituzione.
La lista delle razze interessate e le motivazioni alla base del progetto
Il progetto prevede una lista di 27 razze chiamata “Save list”. Tra queste figurano cani noti come il rottweiler, il cane corso, il dogo argentino e l’american bulldog, assieme a razze diffuse come il pastore tedesco. La scelta di includere particolari razze nasce da una valutazione di rischi reali legati sia alla sicurezza dei cittadini sia al benessere degli animali stessi. La classificazione non vuole criminalizzare queste razze né i loro proprietari, ma invece promuovere un approccio responsabile e consapevole che migliori la convivenza. In sostanza, il progetto si propone di prevenire incidenti e situazioni di pericolo attraverso la formazione e la sensibilizzazione.
L’approvazione unanime da parte della commissione salute indica un sostegno trasversale a questa iniziativa, che va oltre le semplici misure restrittive. La lista è stata costruita con attenzione, valutando caratteristiche comportamentali e casi riscontrati sul territorio, per indirizzare correttamente le risorse educative e di controllo.
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Il percorso formativo previsto
Il cuore della nuova normativa è rappresentato dall’obbligo di frequenza a un corso specifico. Il programma include almeno dieci ore di lezione teorica, in cui i proprietari possono apprendere nozioni sul comportamento canino, tecniche di gestione e prevenzione di situazioni a rischio. A queste si aggiungono sei ore pratiche, durante le quali i partecipanti si trovano a gestire simulazioni di situazioni potenzialmente pericolose, per imparare a mantenere il controllo e intervenire con prontezza.
La prova finale è un esame gestito dall’Ente nazionale cinofilia italiana , con l’obiettivo di verificare che il proprietario abbia acquisito competenze sufficienti per prendersi cura del proprio animale in sicurezza. Questo passaggio non è solo obbligatorio, ma definisce un livello minimo di preparazione che si ritiene essenziale per evitare episodi spiacevoli. L’intervento si concentra dunque sulla prevenzione e sull’educazione, strumenti che possono cambiare la relazione tra uomo e cane.
Controlli, sanzioni e misure dopo il test
Se il test non viene superato, o se in seguito a valutazioni il cane mostra comportamenti problematici, l’Ats – l’agenzia di tutela della salute di competenza – può intervenire in più modi. Tra le tutele previste spicca l’obbligo di tenere il cane sempre al guinzaglio e con la museruola fuori dall’abitazione. Questo serve a prevenire aggressioni o comportamenti rischiosi in luoghi pubblici.
Percorsi terapeutici e sostegno
In situazioni più complesse, il regolamento prevede anche percorsi terapeutici mirati. Questi saranno affidati a veterinari esperti in comportamento animale, incaricati di valutare e migliorare l’equilibrio psico-fisico del cane. L’obiettivo è ridurre i comportamenti problematici attraverso un supporto professionale, evitando quando possibile la soppressione dell’animale o misure drastiche.
Questa procedura potrebbe diventare un modello per altre regioni italiane, dato il successo nel risolvere situazioni delicate e aumentare la sicurezza pubblica. La stretta collaborazione tra enti sanitari, associazioni cinofile e istituzioni locali offre un panorama di intervento coordinato che tocca la vita quotidiana dei cittadini.
La Lombardia, quindi, entra in un nuovo capitolo della gestione degli animali domestici a rischio, puntando su formazione, controlli e sostegno tecnico. Questi interventi delineano una politica più concreta e basata su misure calibrate, adatte a garantire serenità nelle città e nelle campagne della regione.