Lo spettacolo itinerante Bhagavadgītā a Lido Adriano tra culture e guerra universale

Lo spettacolo itinerante Bhagavadgītā a Lido Adriano tra culture e guerra universale

Lo spettacolo itinerante Bhagavadgītā a Lido Adriano unisce tradizione e attualità con 150 partecipanti multietnici, riflettendo su guerra, pace e migrazione nel contesto del Ravenna Festival.
Lo Spettacolo Itinerante Bhaga Lo Spettacolo Itinerante Bhaga
"Bhagavadgītā - Il Canto del Divino" è uno spettacolo itinerante al Ravenna Festival di Lido Adriano che unisce teatro, musica e danza per riflettere su guerra, pace e convivenza, coinvolgendo una compagnia multietnica e multigenerazionale in un progetto di teatro sociale e inclusivo. - Gaeta.it

Lo spettacolo itinerante Bhagavadgītā – Il Canto del Divino si svolge nelle sere del 6, 7 e 8 giugno a Lido Adriano, all’interno del Ravenna Festival. È un progetto teatrale che unisce tradizione, attualità e diverse culture, portando in scena un testo sacro indiano con una messa in scena che coinvolge 150 partecipanti di età e origini molto diverse tra loro. L’evento si svolge in più location lungo la spiaggia e nei giardini del Grand Teatro di Lido Adriano, offrendo un’esperienza immersiva che riflette sulla guerra e sulla pace attraverso il linguaggio del teatro, della musica e della danza.

il significato profondo della Bhagavadgītā e la sua rilevanza sul palco di Lido Adriano

La Bhagavadgītā fa parte del Mahabharata, antico poema epico dell’India che narra la guerra tra i Pandava e i Kaurava, due casate rivali. Al centro del testo si trova una riflessione sulla guerra, intesa come conflitto universale non solo militare ma anche interiore. Lo spettacolo esprime questa dialettica in modo diretto e concreto, usando un linguaggio corporeo e scenografico che richiama alla mente i tanti conflitti – dalla storia antica alle tensioni contemporanee del Mediterraneo e del Medio Oriente.

Tradizione e attualità a lido adriano

A Lido Adriano la tradizione si mescola a segnali attuali. Sul palco, un uomo in borghese con un cartello “Free Palestine” indirizza lo sguardo verso il sole, simbolo della speranza e della luce. L’immagine richiama l’idea che la guerra non è solo lontana o astratta, ma riguarda la vita di tutti noi e la coscienza di ognuno. La scelta di raccontare la Bhagavadgītā qui, in un territorio in cui il 28% della popolazione è straniera e dove si convive con realtà di migranti e richiedenti asilo, amplia la visione del conflitto includendo la storia personale e collettiva di chi vive in posizioni di crisi o di frontiera.

Una compagnia multietnica e multigenerazionale: un’esperienza di teatro sociale

Lo spettacolo coinvolge 150 persone tra i 4 e gli 80 anni, provenienti da diverse nazionalità e culture. Sono artisti, residenti, richiedenti asilo che si sono preparati per mesi in un laboratorio permanente gestito dal Cisim, organizzazione che ha sede proprio a Lido Adriano. Lavorano insieme tutto l’anno mettendo le loro voci e i loro corpi al servizio di un progetto che supera la dimensione del palco per diventare impegno civile e riflessione sulle condizioni di vita oggi.

Un linguaggio inclusivo

Questo gruppo variegato dimostra con la sua presenza la fusione di linguaggi e storie personali. In scena passa dal teatro al canto, dalla danza al racconto in più lingue come francese, arabo e bengalese. Anche la drammaturgia si apre ai temi del presente, dove emerge il dolore delle migrazioni, la paura della guerra ma anche la speranza di ricostruzione. È un messaggio di inclusione che si traduce in una narrazione collettiva capace di coinvolgere la comunità locale e i visitatori del Ravenna Festival.

Dalla guerra al dramma quotidiano: immagini di vite spezzate e resilienza collettiva

Lo spettacolo tiene vivo il rapporto tra tempo antico e presente. I personaggi in divise militari si alternano a figure di donne e bambini che provano a mantenere una vita normale in contesti difficili. Raccontano storie semplici e drammatiche, come quella di una ragazza ucraina che ha dovuto lasciare la nonna il giorno del compleanno o di chi si trova bloccato su un barcone tra le onde del mare.

Simbolismo e comunità

Questo intreccio di realtà conferma che la guerra non è solo un fatto di eserciti o di territori da conquistare. È una contesa che si combatte anche dentro di noi, nei rapporti tra persone, nel confronto con le sfide quotidiane come una calamità naturale. Nell’atto finale, scene di alluvioni e difese civili si sovrappongono al racconto epico, trasformando simboli di conflitto in strumenti di protezione e collaborazione. Così i sacchi di sabbia diventano barriere contro il fango, richiamando il lavoro comune per fronteggiare le emergenze quotidiane.

l’impatto artistico e culturale nel contesto di Ravenna Festival

Il percorso artistico di Bhagavadgītā a Lido Adriano è il terzo capitolo di una serie di progetti dedicati al dialogo interculturale e al teatro sociale, dopo “Il Verbo degli Uccelli” nel 2023 e “Panchatantra” del 2024. Il lavoro che coinvolge bambini, adulti, italiani e stranieri ha trovato spazio e consenso nel Ravenna Festival, che ospita realtà capaci di mettere in dialogo tradizioni diverse in modo efficace senza rinunciare alla qualità artistica.

Collaborazione e regia

La regia affidata a Luigi Dadina, la drammaturgia di Tahar Lamri e la collaborazione di associazioni come Spazio A Teatro, portano sul palco una narrazione intrecciata, che unisce teatro convenzionale e sperimentazioni. Questi elementi insieme contribuiscono alla vitalità culturale di un territorio complesso come quello romagnolo, che ospita molte comunità diverse e deve misurarsi con temi sociali urgenti come migrazione, guerra e convivenza.

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