Lo spettacolo al politeama rossetti di trieste racconta la guerra attraverso gli occhi dei reporter di primo piano

Lo spettacolo al politeama rossetti di trieste racconta la guerra attraverso gli occhi dei reporter di primo piano

Al teatro Politeama Rossetti di Trieste, lo spettacolo “Gli occhi della guerra” racconta le esperienze dei reporter Gian Micalessin e Fausto Biloslavo, promuovendo memoria e consapevolezza sul giornalismo di conflitto.
Lo Spettacolo Al Politeama Ros Lo Spettacolo Al Politeama Ros
Al Politeama Rossetti di Trieste va in scena "Gli occhi della guerra", spettacolo che racconta le esperienze dirette di reporter di conflitti, unendo testimonianze reali e teatro per riflettere sul valore del giornalismo di guerra e la memoria di chi l’ha vissuto. - Gaeta.it

Al teatro Politeama Rossetti di Trieste si è aperta la scena per uno spettacolo che porta in primo piano il racconto crudo e diretto dei conflitti, visto attraverso lo sguardo di chi li ha vissuti da protagonista. I reporter di guerra Gian Micalessin e Fausto Biloslavo, insieme agli attori Francesco Miglioraccio e Adriano Giraldi, mettono in scena le esperienze reali raccolte in zone di combattimento. L’iniziativa è promossa dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, per portare al pubblico emozioni forti e riflessioni sul senso e l’impatto del lavoro giornalistico in contesti di guerra.

Raccontare la guerra: il punto di vista dei reporter in prima linea

Con lo spettacolo intitolato “Gli occhi della guerra”, curato da Monica Codena e Paolo Valerio, su palco si alternano le testimonianze di due veterani del giornalismo di conflitto. I periodi trascorsi nelle aree di guerra, le immagini viste e le storie raccolte diventano materia viva per parlare della vita e della morte, della paura e dell’adrenalina, del dolore e della speranza. Nell’opera, emerge in particolare il racconto visivo: gli occhi di un bambino soldato che ha già visto troppo, il volto terrorizzato di un prigioniero, la lucentezza residua in una pupilla di un ferito e l’espressione di chi fugge dai bombardamenti. Queste immagini segnano a fondo la coscienza dei giornalisti e rispecchiano il dramma umano dietro ogni notizia.

Gli occhi della guerra e il loro significato

Biloslavo e Micalessin spiegano che in fondo gli occhi della guerra sono anche quelli dei reporter, fatalmente attratti da scenari lontani o vicini, ma sempre al confine con la morte e il rischio. Il giubbotto antiproiettile con la scritta PRESS è ormai diventato un simbolo ma pure un bersaglio nelle zone di combattimento. Tornati in patria, riflettono sulla fortuna di vivere in pace da decenni e sollecitano a mantenere stretta questa condizione, consapevoli che bastano momenti di follia per perdere quell’equilibrio. Quella fortuna, lo sappiamo, non è mai garantita.

La rappresentazione teatrale come strumento di conoscenza e memoria

Dopo il debutto di ieri, lo spettacolo torna in scena a Trieste in una doppia serata che ha richiamato l’attenzione di pubblico e istituzioni. Mario Anzil, vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla cultura, ha sottolineato il valore dell’evento. Per lui, queste parole messe in scena aiutano a comprendere la realtà contemporanea e a decifrarne i segni. Conoscerla serve a prepararsi al futuro con occhi più attenti e consapevoli. Trieste ha dato vita a una scuola riconosciuta di giornalismo di guerra, radicata in una tradizione che affonda le sue radici nel ricordo di personaggi fondamentali.

L’eredità di almerigo grilz

Fra questi spicca Almerigo Grilz, primo reporter italiano caduto in un conflitto dopo la seconda guerra mondiale. La sua figura si è trasformata in un simbolo del mestiere, dell’impegno e del coraggio che contraddistinguono giornalisti capaci di spingersi fin dove pochi osano. La memoria di questo testimone rappresenta un ponte tra passato e presente e conferisce al lavoro dei reporter un valore che va oltre il racconto dei fatti. Lo spettacolo si fa così custode di una pagina importante della storia e dei tanti volti nascosti dietro le notizie di guerra.

Change privacy settings
×