L’Italia affronta un’ondata di caldo intensa e persistente, con temperature che superano i massimi storici in molte zone. Le città più popolose si organizzano per offrire ai cittadini spazi freschi dove trovare sollievo durante le giornate di afa. A roma e firenze sono stati individuati vari “rifugi climatici” che offrono ombra, acqua e aria più fresca, utili soprattutto per anziani, bambini e persone vulnerabili. Ecco come funzionano e dove si trovano questi spazi nelle due metropoli.
I rifugi climatici: cosa sono e come funzionano a roma
Roma ha già messo a disposizione alcuni spazi pubblici adatti a offrire refrigerio durante le ondate di calore. La Capitale conta una serie di strutture che rispondono alle caratteristiche dei rifugi climatici, pensati per dare riparo dal caldo intenso. Tra questi spazi ci sono sia ambienti chiusi sia zone all’aperto. Per esempio le 42 biblioteche pubbliche sparse nella città rappresentano un punto fresco e accessibile a molti. Non mancano poi numerosi giardini e parchi, quelli storici come villa Borghese e villa Pamphili sono angoli classici dove ottenere ombra e un po’ di aria più leggera.
Progetto di mappatura e confronto europeo
Il Comune di roma sta lavorando a una mappatura ufficiale che raccolga tutti questi luoghi e che sarà presentata nel 2026. Questo progetto aiuterà cittadini e turisti a conoscere esattamente dove trovare rifugio quando le temperature salgono sopra la media. L’assessora all’agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti, Sabrina Alfonsi, ha spiegato che questa rete di spazi freschi si basa su esempi europei come Barcellona, che da anni ha adottato misure simili. L’idea è di costruire un sistema di luoghi sicuri, ben segnalati e facilmente raggiungibili, dove chi resta in città possa trovare acqua, ombra e un ambiente meno caldo.
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Tra i luoghi presi in considerazione figurano la biblioteca di viale dei Colli Portuensi, che offre ambienti climatizzati, la nuova aula studio al villino del Salvi dentro il parco archeologico del Celio, ma anche spazi verdi di grande rilievo, dove l’ombra e la vegetazione danno sollievo naturale. Roma, con i suoi 35 parchi e ville storiche, può contare su un patrimonio verde che diventa fondamentale durante le ondate di calore.
La rete dei rifugi climatici a firenze: una mappatura dettagliata
Firenze ha definito da poco una prima lista di 44 rifugi climatici, con l’intenzione di allargarla nel tempo. Sono luoghi in città con particolari caratteristiche: freschi, forniti di acqua, con possibilità di ripararsi dal sole cocente. La municipalità ha voluto rendere queste informazioni facilmente accessibili anche tramite strumenti di geolocalizzazione. Chi cerca il rifugio più vicino può consultare dati che indicano, per esempio, la percentuale di ombra in ciascun parco o giardino, la presenza di fontanelle e gli ingressi accessibili.
I luoghi individuati e la loro utilità
Nel ventaglio di spazi individuati ci sono 37 giardini e parchi, tra cui il parco delle Cascine, uno degli spazi verdi più estesi e utilizzati dai fiorentini. Non mancano poi le biblioteche come le Oblate, la biblioteca del Galluzzo e quella dell’Isolotto, tutte dotate di aria condizionata e punti di ristoro. Questa rete mira a garantire punti di comfort anche nelle ore di picco dell’ondata di caldo, specialmente a favore di chi non può lasciare la città o trovare refrigerio altrove.
La sindaca di firenze, Sara Funaro, ha sottolineato che i cambiamenti climatici influiscono in modo evidente già oggi sulle condizioni della città e della vita dei cittadini. Si prevede che le temperature estreme diventeranno sempre più frequenti e intense. Per questo motivo, ha detto, diventa urgente mettere in campo azioni che riducano i danni e offrano soluzioni concrete, soprattutto per le persone più esposte agli effetti del caldo. I rifugi climatici sono, di fatto, una risposta pratica, accessibile e immediata alle emergenze estive, capaci di migliorare la qualità di vita.
Il ruolo delle città nel gestire il caldo e proteggere i cittadini
L’esperienza di roma e firenze è un esempio di come le metropoli italiane iniziano a prendere sul serio la sfida del caldo sempre più intenso. Questi rifugi rappresentano spazi di sosta preziosi, con caratteristiche precise: presenza di acqua potabile, ombreggiatura naturale o artificiale, ambienti climatizzati. Li frequentano persone anziane, famiglie con bambini e chiunque soffra il caldo intenso, soprattutto quando il sistema di trasporti o il lavoro non permettono di allontanarsi dalla città.
L’attività di creare mappe, segnalare i luoghi e coinvolgere la comunità è parte di un approccio concreto per far fronte agli effetti dei cambiamenti climatici. Le città trovano così l’occasione di valorizzare spazi pubblici poco conosciuti o sottoutilizzati, trasformandoli in punti di riferimento per il benessere durante l’estate. Negli anni più recenti si è diffusa l’idea che difendersi dal caldo non è solo questione di comfort personale, ma di salute pubblica.
Prospettive di estensione e modelli europei
Roma e firenze mostrano come un sistema organizzato di rifugi climatici possa essere costruito anche in centri storici con grandi aree verdi, punti culturali e biblioteche. La sfida sarà estendere questa rete e aggiornare i dati in modo costante, così da essere pronti ogni estate. Anche altre città come milano e torino, in questa fase, stanno valutando politiche simili, ricalcando esempi europei ormai affermati. Il caldo record mette alla prova il sistema urbano e chi lo abita: una risposta matura si misura col grado di protezione che viene garantito nelle ore più critiche.