La relazione tra tecnologia e sistemi giudiziari è al centro di un dibattito in crescita. Durante l’ultima giornata del 26° convegno nazionale dell’Associazione Dirigenti Giustizia, tenutosi nel Tribunale, il ruolo dell’intelligenza artificiale è stato uno dei temi principali. I partecipanti hanno valutato possibili applicazioni dell’IA per migliorare funzioni e procedure all’interno della giustizia italiana, evitando però rischi legati a standardizzazioni eccessive.
Il convegno e l’importanza di un approccio territoriale all’intelligenza artificiale
L’incontro finale del 26° convegno nazionale dell’Associazione Dirigenti Giustizia si è svolto nell’aula d’Assise del Tribunale, segnando una riflessione sulle prospettive tecnologiche della giustizia. Laura Famulari, dirigente della Corte d’Appello di Trieste e organizzatrice, ha evidenziato che l’IA ha un potenziale significativo, soprattutto nel supporto all’analisi dei dati e nello sviluppo di prassi condivise. Ha messo in guardia però contro il rischio di imporre modelli uniformi che non tengono conto delle diverse realtà locali.
Diversità territoriali e intelligenza artificiale
Famulari ha ricordato che ogni territorio in Italia presenta specificità uniche, frutto di tradizioni e pratiche consolidate. L’adozione dell’intelligenza artificiale deve necessariamente riflettere queste diversità, per evitare di standardizzare aspetti che non si prestano all’uniformità. Questo richiede un coinvolgimento attivo di operatori e esperti presenti nelle varie sedi giudiziarie, affinchè la tecnologia possa integrarsi senza snaturare il lavoro quotidiano.
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Il ruolo dei dirigenti della giustizia nel dialogo con le istituzioni
Durante il convegno emerge chiaramente la necessità che la categoria dei dirigenti della giustizia venga maggiormente consultata nelle scelte che riguardano il futuro del sistema. Famulari ha sottolineato la responsabilità dei dirigenti nel farsi portavoce delle necessità reali di ogni regione e del settore nel suo complesso. Ha ricordato che esiste già un dialogo con gli organismi centrali, ma questo scambio deve crescere, per tutelare e valorizzare le buone prassi nate nei singoli territori.
Dialogo e innovazione tecnologica
L’interazione tra dirigenti locali e istituzioni politiche diventa cruciale quando si parla di innovazione tecnologica. Le decisioni su procedure, strumenti e risorse devono tenere conto delle osservazioni dei tecnici sul campo. Questo assicura che eventuali trasformazioni non siano solo declinate a livello centrale ma rispecchino le esigenze di chi opera ogni giorno nel settore.
La gestione del personale tra difficoltà e nuove leve
Uno dei punti trattati con attenzione nell’ultima giornata del convegno riguarda la carenza di personale nel settore giudiziario. Famulari ha richiamato la realtà difficile che molte sedi affrontano, segnando un problema che incide sulla qualità e rapidità dell’attività giudiziaria. Ci sono però segnali positivi, legati all’arrivo di nuove figure professionali, grazie a politiche di assunzione avviate negli ultimi tempi.
Giovani professionisti e politiche di assunzione
Questi provvedimenti vengono visti come un passo avanti, frutto di interventi mirati a colmare le lacune presenti nel passato. Il numero di giovani inseriti nei ruoli potrebbe alleviare le sofferenze in alcuni uffici in affanno, anche se il quadro rimane fragile e necessita di attenzione costante.
Intervento del sottosegretario alla giustizia sulla problematica del personale
Il sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Ostellari, ha partecipato da remoto all’appuntamento e ha aperto un confronto sulle strategie ministeriali per risolvere la carenza di personale. Ha sottolineato che il ministero ha dedicato grande attenzione alla questione, adottando interventi considerati urgenti e indispensabili.
Secondo Ostellari, nel passato sono stati fatti solo passi parziali, ma ora c’è una volontà concreta di colmare le mancanze accumulate. Il dialogo in sede di convegno ha quindi offerto uno spazio per aggiornarci sui progressi e sulle difficoltà, puntando a rafforzare la capacità di risposta della giustizia italiana attraverso un assetto organizzativo più solido.
Le future sfide richiederanno equilibrio tra innovazione tecnologica, gestione del personale ed efficacia delle procedure, tenendo sempre presente la complessità delle realtà locali che compongono il sistema giudiziario nazionale.