Nel 2025, l’attenzione verso il recupero delle materie prime dai rifiuti elettronici si fa sempre più centrale. Un ruolo chiave in questo ambito è ricoperto da Luca Dal Fabbro, ingegnere e presidente di Iren, nonché vicepresidente di Ambiente Confindustria per il settore delle terre rare e materie prime critiche. La valorizzazione delle risorse presenti nei rifiuti, in particolare metalli preziosi e terre rare, rappresenta una priorità strategica per il Paese. A Roma, durante la presentazione del suo libro, Dal Fabbro ha sottolineato l’importanza di un’industria sostenibile e innovativa che guarda al futuro, partendo anche dall’esperienza passata.
Il ruolo di luca dal fabbro in ambiente confindustria e la gestione delle materie prime strategiche
Luca Dal Fabbro ricopre un doppio ruolo significativo nel campo delle materie prime critiche in Italia: da un lato è presidente di Iren, una delle maggiori multiutility italiane, dall’altro vicepresidente di Ambiente Confindustria per il settore terre rare e materie prime strategiche. Questo incarico lo mette al centro di una questione delicata per il Paese, ovvero la capacità di gestire e valorizzare risorse scarse e indispensabili per l’industria tecnologica e manifatturiera. Le terre rare, elementi fondamentali per la produzione di dispositivi elettronici, batterie e tecnologie pulite, sono al centro di un dibattito internazionale legato a disponibilità limitate e dipendenze da paesi esteri.
Un impegno volto a ridurre la dipendenza da importazioni
L’impegno di Dal Fabbro, infatti, punta a sviluppare processi di recupero da fonti nazionali e locali, riducendo così la dipendenza da importazioni. Nel corso del lavoro con Ambiente Confindustria, si è confrontato su strategie per favorire il riciclo di questi materiali a partire dai rifiuti elettronici. È in questo contesto che appare fondamentale il concetto di economia circolare, secondo cui i rifiuti non vanno visti come scarti da eliminare, ma come risorse da reinserire nel ciclo produttivo. Questo approccio è strategico per mantenere la sostenibilità ambientale e allo stesso tempo sostenere l’industria italiana.
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L’impianto di iren in val d’arno: recupero di metalli preziosi e terre rare dai cellulari dismessi
Un esempio concreto dell’attività di recupero materiali in Italia è l’impianto di Iren situato in Val d’Arno. Qui viene effettuato il trattamento dei rifiuti elettronici con particolare attenzione al recupero di metalli preziosi e terre rare contenuti soprattutto nei telefonini dismessi. Questo tipo di rifiuti rappresenta una fonte importante di materiali critici, ma richiede tecnologie specifiche per estrarli in modo efficiente e sicuro.
Tecnologie per un recupero sostenibile
L’impianto utilizza processi chimici e meccanici per separare metalli come oro, argento e terre rare, ridando così valore a materiali che altrimenti finirebbero in discarica. Il recupero ha un doppio beneficio: riduce l’impatto ambientale legato allo smaltimento dei rifiuti elettronici e contribuisce a supportare l’industria nazionale nel reperimento di risorse indispensabili. È un modello che conferma come la gestione intelligente dei rifiuti possa trasformarsi in una risorsa e in un volano per lo sviluppo economico locale.
Il lavoro di questo impianto è riconosciuto come un passo avanti nella direzione di un sistema più sostenibile per il Paese, mostrando che è possibile affrontare problemi complessi con soluzioni concrete e localizzate.
Il libro di luca dal fabbro e la visione strategica per la sicurezza energetica e ambientale in italia
Durante la presentazione del suo libro, intitolato “Proteggere il futuro – Sicurezza energetica, resilienza economica e ambientale nell’era delle tre transizioni globali”, Luca Dal Fabbro ha illustrato la sua visione su come affrontare le sfide attuali in campo energetico e ambientale. L’evento si è svolto nella sala del Refettorio della Camera dei Deputati a Roma, con la partecipazione di esperti del settore e rappresentanti istituzionali.
Un messaggio per la crescita sostenibile
Nel testo, Dal Fabbro evidenzia l’importanza di combinare l’esperienza passata con la capacità di innovare, puntando all’industria come fattore decisivo per la crescita sostenibile del Paese. Richiama anche l’attenzione sul ruolo strategico dell’Italia nella scena globale, legato alla sua posizione geografica nel Mediterraneo e alla sua tradizione di ingegno applicato alle tecnologie.
La direttrice generale di Confindustria Cisambiente, Lucia Leonessi, ha sottolineato come il libro metta in luce le potenzialità italiane nel campo della gestione responsabile delle risorse, partendo proprio dal recupero di materiali preziosi dai rifiuti. Ha anche evidenziato il valore di progetti concreti come quelli di Iren, capaci di mostrare come si possa costruire un futuro con meno sprechi e più attenzione ai cicli produttivi.
La pubblicazione di Dal Fabbro contribuisce a mostrare che la strada per una maggiore autonomia energetica e una migliore tutela ambientale passa attraverso scelte industriali mirate e la valorizzazione delle competenze nazionali, promuovendo un modello che tenga conto delle pressioni globali e delle opportunità locali.