L'infelicità tra le generazioni: un sondaggio rivela la solitudine della Generazione Z

L’infelicità tra le generazioni: un sondaggio rivela la solitudine della Generazione Z

La Giornata mondiale della felicità evidenzia l’alta insoddisfazione e solitudine nella Generazione Z, con 8 giovani su 10 che sperimentano questi sentimenti, richiedendo interventi per migliorare il benessere sociale.
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L'infelicità tra le generazioni: un sondaggio rivela la solitudine della Generazione Z - Gaeta.it

La Giornata mondiale della felicità ha offerto un’occasione per riflettere sull’importanza di questo stato d’animo, attraverso un sondaggio internazionale pubblicato da Newsweek. Secondo i dati emersi, la Generazione Z, che comprende i giovani sotto i 30 anni e i quindicenni, si trova ad affrontare un’alta percentuale di insoddisfazione e solitudine. La ricerca ha rivelato che 8 giovani su 10 hanno sperimentato sentimenti di solitudine nell’ultimo anno, una condizione che si estende anche a molte altre fasce di età, suggerendo una crescente epidemia di infelicità che coinvolge diverse generazioni.

La generazione z e la solitudine

Il sondaggio ha accentuato come la Generazione Z sia particolarmente vulnerabile, con un terzo di essa che si sente “spesso” o “regolarmente” sola. Questa constatazione è allarmante e mette in evidenza una dinamica complessa che non si limita solo ai giovani ma si estende a tutti, alimentando un dibattito necessario sulla salute mentale e sulle reali condizioni sociali. La Fondazione della Felicità Ets, associazione che si prefigge di realizzare programmi educativi per favorire ambienti scolastici sereni, ha trovato che anche i Millennial e la Generazione X soffrono di solitudine, stesso discorso per un 45% dei baby boomer. Questi dati invitano a considerare le radici di una disconnessione sociale sempre più profonda, che richiede interventi e supporti adeguati per migliorare la qualità della vita.

Le cause dell’infelicità

Un’analisi approfondita sul tema rivela che le cause di questa infelicità generalizzata potrebbero essere trovate nelle scelte politiche ed economiche degli ultimi decenni, dove il profitto ha spesso preso il sopravvento sulle relazioni interpersonali. I dati indicano che fattori come l’accessibilità degli alloggi, l’insicurezza lavorativa e i continui confronti virtuali sui social network hanno contribuito a creare un senso di alienazione e disillusione. L’assenza di una vera comunità di supporto ha ulteriormente aggravato la percezione di isolamento fra le persone, generando una spirale negativa difficile da invertire. Queste problematiche non si limitano alla vita privata; piuttosto si riflettono anche nel contesto lavorativo, dove un’altra indagine condotta da MetLife e pubblicata da Fortune, ha rivelato che solo il 59% della Gen Z si sente soddisfatto nel proprio ambiente lavorativo, un dato davvero preoccupante se confrontato con il 71% di soddisfazione espresso dai baby boomer.

La situazione in italia

Il quadro si fa ancora più preoccupante per i quindicenni italiani, i quali, secondo il Good Childhood Report 2024 realizzato da The Children’s Society, si collocano tra i più insoddisfatti in Europa. La loro posizione è purtroppo superata solo a livello di infelicità da quella registrata nel Regno Unito, Malta, Polonia e Germania. Questi risultati sollevano interrogativi su come le politiche educative e familiari possano cambiare per migliorare il benessere dei giovani. È chiaro che serve un lavoro coordinato per ripristinare legami sociali significativi che possano contrastare la solitudine e rendere le persone più felici e soddisfatte, tanto nella vita professionale quanto in quella personale. Gli sforzi per migliorare le situazioni lavorative e familiari devono essere prioritari, affinché le giovani generazioni non si ritrovino a gestire un fardello di solitudine e infelicità che ostacola il loro futuro.

  • Donatella Ercolano

    Donatella Ercolano è una talentuosa blogger che collabora con il sito Gaeta.it, dove si occupa principalmente di temi culturali e sociali. Originaria di Napoli, Donatella ha portato il suo amore per la cultura e la società fino a Gaeta, dove ha trovato un'audience dedicata e interessata. Con una formazione accademica in Sociologia, la sua analisi sui fenomeni sociali attraverso la lente dei media è acuta e ben argomentata. Nelle sue pubblicazioni, Donatella affronta argomenti vari come l'evoluzione culturale, l'impatto delle tecnologie sulla società, e le questioni di genere, sempre con uno stile chiaro e provocatorio. La sua capacità di rendere temi complessi accessibili e intriganti ha fatto di lei una voce molto seguita e rispettata su Gaeta.it.

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