L’impatto dell’intelligenza artificiale sulla comunicazione: riflessioni e sfide al festival inspiringpr di venezia

L’impatto dell’intelligenza artificiale sulla comunicazione: riflessioni e sfide al festival inspiringpr di venezia

Il festival inspiringpr a venezia ha riunito esperti di ferpi, global alliance e media partner come ansa per discutere l’uso etico dell’intelligenza artificiale nella comunicazione e nei media.
Le28099Impatto Delle28099Intelligenza Ar Le28099Impatto Delle28099Intelligenza Ar
L’undicesima edizione di InspiringPR a Venezia ha approfondito il ruolo e le sfide etiche dell’intelligenza artificiale nella comunicazione, evidenziando l’importanza del “tocco umano” e della responsabilità nell’uso di questa tecnologia nei media e nelle relazioni pubbliche. - Gaeta.it

Il ruolo dell’intelligenza artificiale nella comunicazione è diventato uno dei temi più discussi negli ultimi tempi, e proprio su questo si è concentrata l’undicesima edizione di InspiringPR, il festival delle relazioni pubbliche organizzato da Ferpi. L’evento, tenutosi a Venezia nelle Procuratie Vecchie, ha riunito esperti, professionisti e rappresentanti internazionali della Global Alliance per confrontarsi su opportunità e rischi legati all’uso dell’IA nell’ambito mediatico e comunicativo.

Il festival inspiringpr a venezia e la centralità dell’etica nella comunicazione contemporanea

InspiringPR si è svolto nella storica location delle Procuratie Vecchie a Venezia, casa della fondazione The Human Safety Net di Generali, che ha ospitato i lavori dedicati a un tema di grande attualità: la presenza crescente dell’intelligenza artificiale nella comunicazione. Il titolo scelto, “Good times, bad times: è tempo di essere etici”, ha rappresentato più di uno slogan, ma la bussola morale capace di orientare partecipanti e relatori nel dibattito.

Filippo Nani, presidente di Ferpi, ha ribadito come la tecnologia non debba sostituire la componente umana fondamentale nelle relazioni pubbliche. Ha spiegato che l’IA, pur offrendo strumenti nuovi, non può eliminare “il tocco umano” con cui si costruiscono comunicazioni efficaci e credibili. L’evento ha richiamato l’attenzione su questa dimensione per sottolineare la necessità di una riflessione profonda sul proprio ruolo etico.

Durante il festival, sono arrivate diverse delegazioni internazionali appartenenti alla Global Alliance, confermando la valenza globale del confronto. Il messaggio chiaro era che l’etica non va dimenticata nel momento in cui si decide come avvalersi delle tecnologie emergenti nel campo delle pubbliche relazioni.

Il ruolo dei media partner e le opinioni di stefano de alessandri sull’intelligenza artificiale

Tra i media partner, spiccava la presenza dell’agenzia ANSA, rappresentata dal CEO Stefano De Alessandri. Il suo intervento si è focalizzato sulle responsabilità connesse all’uso dell’intelligenza artificiale nei media. De Alessandri ha segnalato rischi importanti collegati alla diffusione di contenuti automatizzati senza un controllo adeguato, capace di mantenere la qualità e la veridicità dell’informazione.

Ha evidenziato la necessità impellente di una regolamentazione specifica per l’uso dell’IA nel giornalismo, un quadro normativo destinato a ridurre gli abusi e contemporaneamente promuovere le possibilità offerte da questa tecnologia. La sua posizione ha messo a fuoco come il mondo dei media sia chiamato a un equilibrio tra innovazione e controlli precisi per non perdere autorevolezza e fiducia da parte dei cittadini.

L’intervento di De Alessandri ha aggiunto un aspetto concreto al festival, entrando nel merito delle sfide pratiche e delle scelte che devono affrontare i professionisti ogni giorno davanti alla velocità con cui si afferma l’intelligenza artificiale nei loro ambienti di lavoro.

Riflessioni di alberto pirni sull’etica: un’abitudine da costruire giorno dopo giorno

La relazione del docente Alberto Pirni, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha conquistato l’attenzione del pubblico per la sua chiarezza sul concetto di etica. Pirni ha insistito sul fatto che l’etica non è un’idea astratta o una regola da applicare a caso, bensì un comportamento formato da abitudini consolidate nel tempo attraverso la pratica quotidiana.

Ha sottolineato come l’etica si costruisca giorno dopo giorno, con l’esperienza e la consapevolezza che ciò che si fa oggi ha ripercussioni dirette sulla società di domani. Questa prospettiva invita a considerare il presente come un momento cruciale, in cui ogni decisione e azione comunicativa sono parte di un disegno più ampio che deve contenere valori forti e chiari.

Secondo Pirni il tempo dell’etica coincide con il nostro presente, quello in cui si definiscono le basi di come la tecnologia viene inserita nella società e nella comunicazione. La sua analisi invita a sviluppare una pratica etica ancorata alla responsabilità, distinguendo in maniera netta le scelte compiute anche nel campo digitale.

Altri interventi: esperienze e opinioni di professionisti delle relazioni pubbliche

Tra gli altri interventi proposti al festival, sono intervenuti Lucia Dal Negro, CEO e co-founder di De-LAB srl, e Attilio Di Scala, esperto di M&A e change management. Hanno portato testimonianze di come l’intelligenza artificiale si inserisca nel mondo del lavoro e nei processi aziendali, affrontando temi pratici collegati a trasformazioni organizzative e gestionali.

Antonella Mariani, caporedattrice del quotidiano Avvenire, si è soffermata sul ruolo dei media nel gestire l’impatto dell’IA con un’attenzione particolare alla verità dell’informazione. L’insieme degli interventi ha contribuito a offrire uno sguardo a 360 gradi sulle sfide quotidiane affrontate dalle relazioni pubbliche, sempre dentro un contesto che resta guidato dall’etica.

Le esperienze di questi protagonisti hanno arricchito il dibattito, mostrando come anche realtà diverse possono incontrarsi e collaborare sull’obiettivo comune di un uso responsabile della tecnologia all’interno delle pratiche comunicative e produttive.

La visione di paolo iabichino sul ruolo dell’ia nel lavoro creativo e comunicativo

Il festival si è chiuso con il discorso dello scrittore pubblicitario Paolo Iabichino, fondatore dell’osservatorio Civic Brands con Ipsos. Iabichino ha insistito sul fatto che creativi e comunicatori non devono temere l’intelligenza artificiale. Ha detto che spesso si tende a chiamare “cose vecchie con nomi nuovi” e questo genera confusione riguardo ai significati reali e alle parole.

Ha definito l’IA come uno strumento potente che può aiutare le persone a svolgere meglio il proprio lavoro, abbattendo alcune barriere e velocizzando compiti ripetitivi o complessi. Tuttavia ha richiamato l’attenzione sull’obbligo etico che ciascuno ha nel gestire un consumo digitale consapevole, sottolineando una responsabilità che coinvolge ogni individuo.

Il suo intervento ha suggerito un approccio realistico, basato sulla collaborazione tra umani e macchine, e sulla necessità di mantenere i valori di riferimento. L’intelligenza artificiale, vista così, non è una minaccia bensì uno strumento da incorporare con giudizio e attenzione.

Change privacy settings
×