Nel 2024, l’artigianato ligure ha mostrato una performance sorprendente, riuscendo a crescere nonostante le condizioni economiche complesse che persistono a livello globale. I dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Liguria rivelano un incremento dello 0,16% in un contesto nazionale caratterizzato da una leggera flessione dello 0,09%. Questo risultato rappresenta un segnale positivo per il settore, che continua a svolgere un ruolo fondamentale nella realtà economica regionale, con 83.586 iscrizioni e 84.685 cessazioni, registrando un saldo negativo di 1.099 imprese.
Analisi della demografia artigiana in Liguria
La scena artigiana in Liguria si compone attualmente di 42.955 microimprese, un numero significativo che testimonia la vitalità imprenditoriale nel territorio. Nel corso dell’anno, sono state registrate 2.968 nuove iscrizioni e 2.901 cessazioni, rendendo il trend in aumento da cinque anni consecutivi. Questa crescita, sebbene modesta, colloca la Liguria al quarto posto in Italia per sviluppo del settore, seguendo Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Lombardia, con percentuali che evidenziano un contesto competitivo e dinamico.
Il presidente di Confartigianato Liguria, Giancarlo Grasso, ha sottolineato l’importanza di questo risultato, evidenziando la resilienza degli artigiani liguri e gli strumenti di supporto forniti dalla Regione per affrontare le sfide attuali. Queste risorse si rivelano essenziali per garantire la sopravvivenza e la crescita di piccole imprese, che oggi rappresentano il cuore pulsante dell’economia regionale.
Settori trainanti: costruzioni e manifatturiero
Tra i vari settori che compongono l’artigianato ligure, le costruzioni risultano essere il motore della ripresa. L’edilizia vede attualmente attive 21.393 microimprese, costituendo quasi il 50% del totale. Nel 2024, questo settore ha registrato 1.621 nuove aperture contro 1.521 chiusure, portando a un saldo positivo di 100 imprese, pari a un incremento dello 0,47%. Questo dato è indicativo di un mercato immobiliare in fase di recupero, alimentato da diverse opportunità di investimento e dalla continua necessità di ristrutturazione e costruzione nel territorio.
D’altro canto, il settore manifatturiero, pur mantenendo stabilità, ha visto un equilibrio tra nuove iscrizioni e cessazioni, con entrambe le cifre che si attestano a 380. Questo scenario mette in luce la sfida costante per le imprese di manifattura, che devono adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato e ai gusti dei consumatori, cercando al contempo di innovare senza stravolgere le proprie tradizioni.
Prospettive future e sostenibilità dell’artigianato
L’artigianato ligure, quindi, sembra in grado di resistere nonostante le sfide che affronta quotidianamente. Con un mercato che continua a evolversi, è essenziale che le imprese artigiane si focalizzino su strategie di sostenibilità e innovazione. Queste dovrebbero includere investimenti in formazione, digitalizzazione e nuove tecnologie, indispensabili per rimanere competitivi in un ambiente sempre più globale.
La conferma della vitalità dell’artigianato ligure non è solo una buona notizia per gli imprenditori locali, ma rappresenta anche un indicatore di salute dell’economia regionale. Proseguendo su questa strada, il settore potrà contribuire significativamente alla ripresa economica della Liguria nei prossimi anni, consolidando ulteriormente il suo ruolo di pilastro dell’economia locale.