Liguria, crescita economica modesta nel 2024: influisce la situazione geopolitica e i traffici marittimi

Liguria, crescita economica modesta nel 2024: influisce la situazione geopolitica e i traffici marittimi

L’economia della Liguria nel 2024 cresce dello 0,5% con segnali contrastanti; ripresa dei traffici marittimi nei porti di Genova e La Spezia, mentre tensioni internazionali e dazi pesano su esportazioni e imprese.
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Nel 2024 l’economia della Liguria cresce leggermente (+0,5%) con segnali contrastanti: ripresa nei traffici marittimi e stabilità nel lavoro, ma rallentamento generale dovuto alle tensioni internazionali e alle incertezze commerciali. - Gaeta.it

L’economia della Liguria nel 2024 registra una crescita debole, appena sopra lo zero, con segnali contrastanti nei diversi settori produttivi. I dati di Bankitalia mostrano un rallentamento rispetto all’anno precedente e un andamento inferiore rispetto alla media italiana. L’instabilità internazionale pesa sulle aspettative delle imprese e condiziona il commercio regionale. Nonostante ciò, alcuni comparti come i traffici marittimi mostrano segni di ripresa.

Andamento generale dell’economia ligure nel 2024

La produzione economica in Liguria nel 2024 è cresciuta dello 0,5%, un valore esiguo che rappresenta un rallentamento rispetto al 2023 e rimane inferiore al dato medio nazionale. Bankitalia ha evidenziato come le incertezze legate ai conflitti internazionali e alle tensioni commerciali frenino la domanda e influenzino le prospettive economiche. Le aspettative degli operatori rimangono infatti improntate alla cautela, soprattutto in relazione ai mesi a venire.

Nel dettaglio, il tessuto produttivo registra andamenti diversi: la produzione industriale cresce appena e soltanto marginalmente, mentre il settore delle costruzioni continua la sua espansione, seppure meno sostenuta rispetto all’anno precedente, grazie agli interventi infrastrutturali legati al Pnrr. Il terziario mostra stabilità con una lieve crescita nel turismo, rallentato dallo stop temporaneo ai passeggeri causato da lavori nei terminal principali di Genova e La Spezia.

Il ruolo dei traffici marittimi e il settore portuale

Un elemento che fa risaltare la Liguria sul piano economico è la ripresa dei traffici mercantili marittimi. Nel 2024 il volume di merci movimentate nei porti liguri ha segnato un incremento del 4,6%, guidato dalla crescita dei container. Questa tendenza è legata soprattutto all’aumento del transhipment, ovvero il trasferimento delle merci da una nave all’altra, funzione che i porti di Genova e La Spezia continuano a svolgere con centralità.

I porti rappresentano un punto di forza della regione, cruciale per le esportazioni italiane e il flusso di merci internazionali. Tuttavia, la situazione internazionale condiziona anche questo settore, che deve fare i conti con le dinamiche dei dazi e delle politiche commerciali. Le difficoltà sono maggiori per il traffico passeggeri, colpito all’inizio dell’anno da cantieri e interventi nei porti, che hanno limitato l’afflusso.

Situazione del lavoro, reddito e risparmi delle famiglie

Il mercato del lavoro regionale si mantiene sostanzialmente stabile. Nel 2024 si è rilevato un aumento delle posizioni a tempo indeterminato, segno di una certa solidità dell’occupazione. Anche gli stipendi sono saliti, contribuendo a un aumento del reddito disponibile lordo delle famiglie che ha toccato l’1,4% grazie al contributo del calo dell’inflazione.

Sul fronte dei risparmi, si osserva un calo dei depositi bancari, soprattutto da parte dei nuclei familiari. Questa tendenza si accompagna a un trasferimento di liquidità verso gli investimenti in titoli, in particolare quelli di stato. Le imprese mantengono livelli elevati di liquidità, con una leggera crescita dei depositi complessivi, segnale di cautela ma anche di margini di manovra.

Sfide e rischi legati alle tensioni commerciali internazionali

Secondo Raffaella Di Donato, direttrice della sede di Genova di Bankitalia, l’andamento economico della Liguria nel 2024 riflette il quadro geopolitico generale. Le politiche commerciali rappresentano un’incognita rilevante, soprattutto per una regione legata ai traffici internazionali come la Liguria. Gli scambi esteri sono stati condizionati dalle misure protezionistiche e dalle tensioni diplomatiche.

In particolare le esportazioni liguri verso gli Stati Uniti hanno subito una contrazione significativa. I dazi doganali pesano non solo sulle imprese liguri, ma costituiscono un problema diffuso nelle economie italiane ed europee. Questa vulnerabilità lascia il futuro economico regionale sospeso a cambiamenti nell’orientamento delle politiche internazionali e all’evolversi delle relazioni tra i grandi attori globali.

Di Donato evidenzia che l’impatto delle tensioni commerciali è un elemento da osservare con attenzione perché può tradursi in variazioni profonde sia nella capacità produttiva, sia nella tenuta del mercato del lavoro e nella stabilità degli investimenti regionali. La Liguria, in quanto nodo strategico degli scambi marittimi, resta dunque esposta a questo contesto complicato.

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