Ligabue torna a campovolo con cinque concerti per celebrare 30 anni di musica e carriera

Ligabue torna a campovolo con cinque concerti per celebrare 30 anni di musica e carriera

Ligabue torna a Campovolo per festeggiare 30 anni di musica con concerti speciali, unendo impegno sociale contro la guerra e il riscaldamento globale a una festa popolare nel cuore del Reggiano.
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Ligabue celebra 35 anni di carriera con concerti speciali a Campovolo, unendo musica, impegno sociale e temi attuali come la pace e l’ambiente, davanti a migliaia di fan. - Gaeta.it

Il rocker di Correggio Ligabue torna sul palco di Campovolo, nel Reggiano, per la quinta volta in vent’anni con una serie di concerti speciali. Questo evento segna un traguardo importante: 30 anni dall’uscita dell’album Buon compleanno Elvis, 20 anni dal primo live a Campovolo, 35 anni di carriera e l’uscita del disco Nome e cognome. Il protagonista ripercorre così decenni di musica e di emozioni davanti a centinaia di migliaia di fan.

La storia dei concerti a campovolo e l’evoluzione della festa

Ligabue ha iniziato la sua avventura a Campovolo nel 2005, quando il live attirò oltre 165mila persone, un numero inatteso anche per lui. Da allora il palcoscenico nella RCF Arena di Reggio Emilia è diventato teatro di eventi memorabili nel corso degli anni 2011, 2015, 2022 e oggi 2025. Ogni concerto ha lasciato tracce importanti, nate da storie personali, incontri e ricordi indelebili.

Campovolo come festa popolare

Nel tempo Campovolo si è trasformato da semplice concerto a una vera e propria festa popolare. Non è solo musica, ma un villaggio con attività di ogni tipo. Si possono vedere film, giocare a calciobalilla o biliardino, partecipare al karaoke e visitare la mostra dei cimeli della Liga Street, un vero e proprio boulevard americano all’ingresso dell’arena. Il tema di quest’ultima edizione richiama l’immaginario di Las Vegas, con tutte le sue contraddizioni, collegandosi anche al video di Viva! girato proprio lì 30 anni fa.

Ligabue e il suo impegno negli eventi contro la guerra

I concerti di Ligabue a Campovolo non sono solo celebrazioni musicali, ma anche occasioni per mettere al centro temi sociali e politici. L’artista ha usato la sua voce per combattere conflitti e per parlare di cose serie. Già nel 1999 aveva inciso Il mio nome è mai più assieme a Piero Pelù e Jovanotti, un brano nato contro la guerra nell’ex Jugoslavia, diventato un simbolo contro ogni violenza.

In questa edizione Ligabue ha deciso di riavvolgere il nastro, riportando quella canzone sul palco con un messaggio forte: stop ai massacri in tutto il mondo, dall’Ucraina a Gaza, al Sudan. Il suo intervento prima del concerto, che cita anche le parole di Roberto Benigni, sottolinea l’urgenza di fermare il massacro dei civili e in particolare dei bambini. Anche se oggi è più difficile far sentire un messaggio attraverso la musica, lui non rinuncia a un richiamo umano e diretto verso la pace.

Il riscaldamento globale e lo sguardo sulle nuove sfide della musica

Un altro tema che Ligabue porta avanti è quello del riscaldamento globale. La canzone Cosa vuoi che sia racconta proprio questa realtà, quel problema che i grandi della terra cercano di ignorare o minimizzare. Ligabue ricorda che vent’anni fa si pensava si potesse fermare tutto, ma oggi la situazione è diversa e il lavoro per tentare di salvarci è complesso.

Nuove sfide nel mondo della musica

In parallelo all’impegno sui temi ambientali, Ligabue osserva con attenzione le trasformazioni nel mondo della musica. Non nasconde il fastidio verso i cosiddetti falsi sold out, quei concerti gonfiati con biglietti venduti a basso prezzo o regalati per creare false aspettative di successo. Denuncia la pressione enorme a cui sono sottoposti i giovani artisti, dove si pretende un salto da esordienti a star di stadi in tempi rapidissimi senza concedere spazio alla crescita naturale.

Radici e futuro di una carriera lunga mezzo secolo

Ligabue è nato e cresciuto nella bassa Reggiana, un legame con la terra che ha mantenuto forte in tutta la sua carriera. A 65 anni, non ha mai abbandonato le proprie origini e questa presenza si riflette ancora nel suo lavoro. Il suo modo di scrivere nasce dal contesto che lo circonda, e non si ferma mai. Attualmente ha materiale per altri due o tre album, ma la pubblicazione è una scelta che spetta ancora al momento giusto.

Gli anni e le esperienze di una vita si raccontano attraverso i suoi testi e i suoi concerti, dove il pubblico ha riconosciuto autenticità e continuità. Ligabue rimane un punto di riferimento nella musica italiana, con l’abilità di trasformare ogni sua tappa in un appuntamento da non perdere per migliaia di seguaci, pronti a celebrare con lui le pagine di una lunga storia.

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