Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele tiene d’occhio con grande attenzione la proposta di introdurre nuovi dazi su prodotti europei, da applicare a partire dal 2025 negli Stati Uniti. Questo mercato rappresenta una vetrina fondamentale per il prosciutto di San Daniele, un prodotto che incarna la qualità , la tradizione e l’autenticità del Made in Italy. Nel 2022, l’export verso gli Usa ha fatto registrare un notevole incremento del 19,6% rispetto all’anno precedente, segnando così il ruolo degli Stati Uniti come primo mercato di destinazione, affiancato dalla Francia.
La crescita dell’export verso gli Stati Uniti
L’export del Prosciutto di San Daniele negli Stati Uniti è cresciuto in modo significativo, evidenziando l’apprezzamento e la domanda per prodotti gastronomici di alta qualità provenienti dall’Italia. Questo incremento non solo evidenzia la popolarità di questo salume, ma sottolinea anche la posizione strategica del mercato americano per le aziende produttrici. Nel corso dell’ultimo anno, il prosciutto di San Daniele ha conquistato cuori e palati, guadagnandosi un posto d’onore nelle tavole americane.
Le promozioni e le attività di marketing messe in atto dal Consorzio hanno favorito una maggiore visibilità e consumo di questo prodotto a denominazione di origine protetta . Le aziende del settore hanno investito nella comunicazione delle unicità del prosciutto, dalla scelta delle carni alla stagionatura, elemento chiave che ne determina il sapore distintivo e la qualità superiore.
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Le preoccupazioni per l’introduzione dei dazi
Con l’eventualità dei nuovi dazi, il Consorzio del Prosciutto di San Daniele ha espresso preoccupazione per la futura competitività del prodotto. Le misure imposte rischiano di gravare non solo sulle aziende che operano nel settore, ma anche su un mercato americano affezionato a prodotti di alta qualità . Mario Emilio Cichetti, direttore generale del Consorzio, ha evidenziato come i consumatori potrebbero trovarsi a dover fronteggiare una scelta limitata, con l’aumento della disponibilità di prodotti imitativi o meno autentici.
Il rischio di tariffe più elevate potrebbe portare a un incremento dei prezzi, spingendo i consumatori a rinunciare al prosciutto di San Daniele a favore di alternative più abbordabili. La situazione proposta pone una sfida non solo economica, ma anche culturale, considerato che il prosciutto di San Daniele rappresenta un’icona della gastronomia italiana nel mondo.
Dialogo tra istituzioni per preservare il mercato
Il Consorzio esprime la speranza di una soluzione attraverso un dialogo attivo tra le istituzioni italiane, europee e statunitensi. L’obiettivo è quello di evitare l’introduzione di misure commerciali penalizzanti, per mantenere intatti i legami storici che uniscono il prosciutto di San Daniele al mercato americano. La cooperazione tra le parti è vitale per tutelare non solo gli interessi economici delle aziende, ma anche il diritto dei consumatori a scegliere prodotti di eccellenza.
Rafforzare le relazioni commerciali e lavorare su accordi che possano salvaguardare il Made in Italy è fondamentale. Le istituzioni sono chiamate a prendere provvedimenti che consentano di trovare un compromesso, preservando la tradizione gastronomica e il valore culturale dei prodotti italiani. Il prosciutto di San Daniele, con il suo gusto unico, deve continuare a essere un ambasciatore della qualità italiana nel mondo.