L’aeroporto di Napoli Capodichino si prepara a un intervento importante: la pista di volo e le vie di rullaggio necessitano di un rifacimento completo. L’obiettivo è realizzare i lavori senza paralizzare il traffico aereo e senza trasformare i mesi estivi in un periodo segnato da disagi significativi per migliaia di passeggeri. Nel pomeriggio di oggi, nella sede romana dell’Enac, si svolge un incontro cruciale con le principali autorità e operatori del settore per definire come procedere.
Un incontro deciso dall’enac per gestire l’emergenza
La convocazione del vertice si è resa necessaria a fronte dell’urgenza di lavori strutturali indispensabili sulla pista di Capodichino, uno degli aeroporti più trafficati del sud italia. L’Ente nazionale per l’aviazione civile ha chiamato a raccolta i protagonisti coinvolti nell’operatività dello scalo per mettere a punto un piano condiviso.
I partecipanti e le loro responsabilità
Alla riunione partecipano il presidente dell’Enac, Pierluigi Di Palma, e il direttore generale Alexander D’Orsogna. Inoltre, sono presenti Roberto Barbieri, responsabile della Gesac, società che gestisce l’aeroporto, insieme ai rappresentanti delle compagnie aeree operanti e delle aziende di servizi aeroportuali. Tutti mirano a coordinare le azioni per ridurre al minimo i tempi di fermo e scongiurare ripercussioni sugli utenti.
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L’incontro si svolge nella sede romana dell’ente dopo mesi di analisi tecniche che hanno confermato la necessità di un intervento radicale sulle infrastrutture di volo. La priorità dichiarata è di coniugare sicurezza e continuità operativa, reagendo alle criticità del manto stradale aeroportuale che rischia di compromettere la regolarità del traffico aereo.
Necessità e modalità del rifacimento alla pista di capodichino
La pista di volo di Napoli Capodichino, insieme alle vie di rullaggio, mostrano segni di degrado che ne compromettono in parte l’efficienza e la sicurezza. Il rifacimento completo è un intervento essenziale per garantire gli standard richiesti dall’aviazione civile e per permettere l’attracco delle nuove generazioni di aerei.
L’impatto dell’opera è inevitabilmente rilevante. La chiusura della pista, seppur temporanea, rischia di bloccare voli e creare disagi negli scali limitrofi. Per questo motivo, la soluzione tecnica deve prevedere modalità di svolgimento dei lavori a fasi alterne. In questo modo si dovrebbe garantire la continuità dei voli almeno parziale, senza imporre stop prolungati.
Da tempo si è al lavoro per presentare proposte operative alternative capaci di accorciare i tempi. Si valuta di ripartire l’intervento in segmenti più piccoli, eseguiti in momenti strategici della giornata o in periodi di minore traffico. Ciò per evitare sovraccarichi negli scali vicini e limitare i disagi a chi viaggia, a partire dagli ampi flussi estivi.
Sicurezza e tempistiche imprescindibili
La sicurezza delle persone e degli aeromobili rimane intangibile. Ogni soluzione deve rispettare gli standard internazionali imposti, senza deroghe o semplificazioni che possano compromettere i controlli e le operazioni operative. L’urgenza dell’intervento non consente ritardi.
Sfide e posizioni degli attori principali coinvolti
Il presidente Di Palma ha sottolineato come la tutela dei passeggeri sia prioritaria. Allo stesso tempo ha evidenziato la necessità di un forte coordinamento interistituzionale, tra Enac, Gesac, compagnie aeree e imprese di servizio. Solo così si potrà ottimizzare il percorso dei lavori e assicurare una gestione accorta delle risorse e del traffico.
Roberto Barbieri, rappresentante della società che gestisce l’aeroporto, ha aggiunto che il progetto sarà rivisto alla luce di nuove idee operative. Si punta a tecniche e strumenti in grado di accelerare gli interventi e di limitare le chiusure totali della pista. Alcune ipotesi prevedono avanzamenti notturni o impiego di squadre ridotte ma più efficaci.
Le compagnie aeree presenti al vertice si sono concentrate sul rispetto dei diritti dei viaggiatori. Hanno chiesto garanzie sul piano di volo, piani alternativi di trasporto e comunicazioni puntuali per non aumentare l’incertezza sulle partenze e sugli arrivi. La collaborazione tra tutti gli operatori è vista come chiave per scongiurare problemi.
Gli ostacoli da superare sono concreti: lavorare in condizioni operative complesse, rispettare i tempi di consegna del rifacimento, gestire l’aumento del traffico previsto per l’estate e minimizzare gli effetti sul sistema aeroportuale campano e nazionale. La situazione richiede un dialogo continuo e soluzioni flessibili basate sulle condizioni reali sul campo.
I riflessi sui viaggiatori e sul sistema aeroportuale regionale
Il rifacimento della pista di Capodichino avrà inevitabili ripercussioni sulle rotte e sul traffico aereo del sud Italia. Migliaia di persone che ogni giorno volano da e verso Napoli attendono segnali chiari sulle modalità e tempi di intervento, per programmare i propri spostamenti senza sorprese.
Gestire questi flussi nelle settimane di lavoro è la vera sfida. Se il piano messo a punto all’Enac sarà efficace, si potranno limitare le sospensioni con voli deviati su aeroporti vicini come quello di Salerno o Bari. L’aeroporto di Napoli resta però il fulcro, e non potrà subire fermate prolungate senza danni economici e sociali rilevanti.
La stagione estiva sarà il banco di prova per le scelte prese dal vertice di Roma e dall’insieme degli operatori. In un momento in cui i viaggiatori sono in aumento per motivi di lavoro o turismo, il sistema aeroportuale della regione dovrà mostrare capacità di risposta e adattamento.
Il coinvolgimento diretto dei viaggiatori è previsto con strumenti di comunicazione puntuale, in modo da informare in tempo reale ritardi, modifiche, opzioni alternative. Così si vuole evitare il caos e migliorare la soddisfazione di chi vola, nonostante l’immobilizzo necessario alla pista.
Tra oggi e i prossimi giorni, l’Enac e i soggetti coinvolti dovranno chiarire il cronoprogramma degli interventi e la loro gestione operativa. Ogni decisione impatterà sull’andamento del traffico aereo e sulle abitudini di migliaia di persone. Lo sappiamo bene: rifare una pista non è mai un lavoro semplice, ma la capacità di lavorare insieme potrà limitare i problemi e assicurare un aeroporto di nuovo funzionale.