L'ex procuratore di caltanissetta giovanni tinebra indagato per presunta appartenenza a loggia massonica nell'inchiesta via d'amelio

L’ex procuratore di caltanissetta giovanni tinebra indagato per presunta appartenenza a loggia massonica nell’inchiesta via d’amelio

Le indagini sulla strage di via d’Amelio si riaprono con nuovi sospetti su Giovanni Tinebra, ex procuratore di Caltanissetta, coinvolto in una loggia massonica coperta a Nicosia e perquisito dal Ros.
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Nuove indagini collegano l’ex procuratore Giovanni Tinebra a una loggia massonica segreta, ipotizzando un possibile depistaggio nelle indagini sulla strage di via d’Amelio del 1992. - Gaeta.it

Le indagini sui depistaggi successivi alla strage di via d’Amelio, avvenuta nel 1992, hanno preso una nuova svolta. L’ex procuratore di Caltanissetta Giovanni Tinebra, scomparso otto anni fa, risulta coinvolto in un’inchiesta sulla possibile appartenenza a una loggia massonica coperta. La procura di Caltanissetta ha disposto una serie di perquisizioni nelle abitazioni legate a Tinebra, con l’obiettivo di raccogliere prove per questa pista investigativa collegata al caso della strage.

Il ruolo di giovanni tinebra nelle indagini sulla strage di via d’amelio

Giovanni Tinebra fu il magistrato responsabile degli accertamenti immediatamente seguiti all’attentato di via d’Amelio, dove morì il giudice Paolo Borsellino insieme a cinque agenti della sua scorta. L’ex procuratore si occupò di coordinarne le prime fasi di indagine, cercando di ricostruire gli eventi e identificare i responsabili. La sua figura, fino ad oggi, era vista come uno degli attori chiave nelle fasi iniziali dell’investigazione antimafia a Caltanissetta, città che fu teatro di diversi scandali legati alla criminalità organizzata.

Sospetti e ombre sul lavoro di tinebra

Nel corso degli anni però, alcune ombre e sospetti avevano cominciato a circolare attorno al lavoro svolto da Tinebra. La nuova inchiesta mira a verificare eventuali interferenze o manipolazioni di informazioni, provocate da legami non dichiarati o condizionamenti esterni. Questo sviluppo rappresenta un ulteriore capitolo nella lunga serie di investigazioni sul caso di via d’Amelio, riconosciuto come uno dei momenti più tragici e controversi nella storia della lotta alla mafia.

L’inchiesta della procura di caltanissetta e le tre perquisizioni

La procura di Caltanissetta ha avviato le indagini grazie all’acquisizione di diversi elementi indiziari, che hanno portato all’ipotesi dell’esistenza di una loggia massonica coperta in provincia di Enna, con base a Nicosia. In questa associazione segreta, secondo gli inquirenti, avrebbe svolto un ruolo anche Tinebra, creando così un collegamento tra la sua attività giudiziaria e ambienti che avrebbero potuto influenzare le indagini successive alla strage.

Le perquisizioni eseguite dal Ros

Per fare chiarezza, gli uomini del Ros hanno eseguito tre perquisizioni nelle abitazioni riconducibili a Tinebra. Questi sopralluoghi mirano a recuperare documenti, oggetti o corrispondenze che confermino l’appartenenza del magistrato a questa loggia e il possibile coinvolgimento in manovre di depistaggio o occultamento della verità. La procura ha sottolineato l’importanza di questi accertamenti per comprendere il contesto e l’interazione tra influenze occulte e attività giudiziarie.

Queste perquisizioni si inseriscono in un quadro più ampio di indagini che continuano a far luce su pratiche devianti all’interno degli apparati dello Stato durante gli anni ’90 e 2000, in particolare in Sicilia. Gli sviluppi saranno cruciali per capire come certi fili siano rimasti nascosti per così tanto tempo, e quale ruolo abbiano ricoperto figure come quella di Tinebra.

La loggia massonica coperta a nicosia e il suo presunto legame con tinebra

Gli accertamenti della procura puntano alla conferma della presenza di una loggia massonica non ufficiale nel comune di Nicosia, in provincia di Enna. Questa organizzazione segreta non sarebbe mai stata riconosciuta ufficialmente e avrebbe operato nell’ombra, mantenendo riservate le sue attività e i suoi membri. La possibile affiliazione di Tinebra a questa realtà apre interrogativi sulle connessioni tra poteri occulti e gestione delle indagini antimafia.

L’esistenza di logge massoniche informali o coperte è stata oggetto di numerose speculazioni negli ambienti giudiziari e giornalistici siciliani. Si tratta di gruppi che, pur non venendo mai formalmente registrati, avrebbero esercitato influenze su incarichi pubblici, nomine e processi delicati. L’eventuale conferma di questo vincolo per Tinebra rappresenterebbe un elemento nuovo e gravido di implicazioni per la ricostruzione della verità sulla strage di via d’Amelio.

Il ruolo delle indagini nel quadro più ampio

La procura ha raccolto più elementi che, sommati al quadro generale, hanno convinto a seguire questa pista segreta, anche perché potrebbero spiegare alcune anomalie emerse nelle indagini passate. L’affondo degli inquirenti tende a dimostrare come dietro apparenti procedure trasparenti si potessero nascondere complessi intrecci di rapporti personali e professionali, difficili da scoprire prima d’ora. Il procedimento in corso resta riservato, ma è evidente che al centro vi siano rapporti intrecciati fra poteri discreti e operazioni giudiziarie di alto profilo.

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