Leone XIV celebra la messa a castel gandolfo invitando a uno sguardo compassionevole verso chi soffre

Leone XIV celebra la messa a castel gandolfo invitando a uno sguardo compassionevole verso chi soffre

Papa Leone XIV celebra la messa a San Tommaso da Villanova a Castel Gandolfo, invitando a superare indifferenza e divisioni con compassione ispirata alla parabola del buon samaritano.
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Papa Leone XIV ha celebrato una messa a Castel Gandolfo, invitando a superare indifferenza e divisioni con un gesto di solidarietà ispirato alla parabola del buon samaritano, richiamando tutti a guardare con compassione chi soffre nel mondo. - Gaeta.it

La messa di papa leone XIV nella parrocchia di san tommaso da villanova a castel gandolfo ha offerto uno spunto di riflessione sulle difficoltà di chi vive nell’emarginazione e nella povertà. Il pontefice ha richiamato tutti a guardare con empatia i tanti popoli colpiti da guerre, crisi economiche o regimi oppressivi, invitando a superare l’indifferenza e le divisioni attraverso un gesto concreto di solidarietà ispirato alla parabola del buon samaritano.

La celebrazione nella parrocchia di san tommaso da villanova a castel gandolfo

Il 2025 ha visto papa leone XIV tornare a celebrare pubblicamente a castel gandolfo, nel comune nei pressi di roma noto per essere la residenza estiva dei pontefici. Ad accoglierlo una folla composta da residenti, fedeli e commercianti lungo la via centrale. Il papa, giunto su un’auto aperta elettrica, ha salutato la gente al passaggio e poi si è diretto verso la parrocchia di san tommaso da villanova, un edificio ricco di storia e arte progettato da bernini e dedicato a un santo agostiniano spagnolo.

Prima della messa, leone XIV si è raccolto in preghiera davanti al santissimo sacramento. Il coro intonava il canto “tu es petrus”, mentre in chiesa erano presenti, oltre alla comunità parrocchiale e al vescovo vincenzo viva, anche sacerdoti, religiose, e alcune autorità civili e militari locali. La liturgia si è svolta immersa in un’atmosfera raccolta, con le parole del pontefice amplificate nella zona circostante anche grazie a un sistema audio che si diffondeva sul lago di albano.

Primo momento pubblico dopo il riposo

Questo evento segna il primo momento pubblico per il pontefice dopo l’inizio del suo periodo di riposo, ma l’omelia ha espresso ancora una volta un forte messaggio rivolto non solo alla comunità locale ma a tutto il mondo, sottolineando il bisogno urgente di mettere al centro la compassione e l’amore per chi vive situazioni di sofferenza.

Il significato della parabola del buon samaritano oggi

Il papa ha scelto di basare il suo discorso sulla parabola del buon samaritano, posta al centro del vangelo del giorno, una storia nota e cara anche a papa francesco e benedetto XVI, citati nella stessa omelia. Questa parabola racconta di un uomo aggredito dai briganti lungo la strada da gerusalemme a gerico e abbandonato a sé stesso. Mentre alcune persone lo ignorano, il samaritano si ferma, mostra compassione, cura le sue ferite e lo accompagna.

Una sfida continua per la fede

Leone XIV ha riportato alla luce il simbolismo della parabola, definendola una sfida continua che interpella la fede e i valori di chi ascolta. Ha evidenziato come spesso ci si limiti a un osservanza superficiale della legge senza entrare realmente nel sentimento di compassione verso il prossimo. L’invito è a non rimanere indifferenti, a non passare oltre di fronte al dolore e alla sofferenza dell’altro.

Un punto chiave della riflessione è stato lo “sguardo”, che riflette ciò che abbiamo dentro. Esistono due modi di vedere: uno distratto e frettoloso che ignora i bisogni intorno a noi, e uno che vede con il cuore, capace di empatia e commozione. Il buon samaritano incarna questo secondo sguardo ed è immagine di gesù stesso, che ha scelto di discendere tra gli uomini per guarire le loro ferite e portare misericordia.

Un appello contro l’indifferenza in tempi di crisi globale

Il pontefice ha ricordato come l’umanità affronti ancora oggi il cammino da gerusalemme a gerico, inteso come metafora per tutte le persone che cadono nella sofferenza, nella povertà e nelle difficoltà. Ha richiamato l’attenzione sulle numerose popolazioni vittime di regimi oppressivi, crisi economiche drammatiche e guerre devastanti, che compromettono sogni e vite.

Leone XIV ha chiesto a tutti di domandarsi cosa si fa di fronte a queste realtà. Spesso si evita di guardare o si considera “prossimo” solo chi appartiene alla propria cerchia sociale, culturale o nazionale. Invece la parabola ribalta questa prospettiva, indicando una figura estranea, il samaritano, come modello di vero prossimo da imitare.

Lasciare che il cuore si trafigga

Il papa ha invitato a fermarsi e a non ignorare i bisogni di chiunque, senza distinzioni. La capacità di lasciarsi “trafiggere il cuore” dalla sofferenza altrui rappresenta la misura della nostra umanità. Solo così si può costruire una comunità solidale e superare divisioni e muri che segnano oggi i rapporti tra persone e popoli.

Misericordia e amore: la forza per affrontare il male e la morte

Le strade nei pressi di castel gandolfo hanno fatto da cornice a un messaggio che ha voluto rimettere al centro un sentimento profondo: la misericordia. Secondo leone XIV, dio stesso si presenta come il buon samaritano, colui che si prende cura degli altri e si rende “prossimo”. Seguendo questo esempio, credere significa lasciare che quel modello trasformi anche il nostro cuore.

Il papa ha sottolineato come un cuore che si commuove, sguardi che non ignorano e mani pronte ad aiutare siano strumenti concreti di quell’amore che supera ogni barriera. Questo atteggiamento può generare fraternità vera, facendo cadere steccati sociali, religiosi o nazionali. Una volta che questo amore prende spazio, diventa più forte delle ingiustizie e della morte stessa.

Una rivoluzione dell’amore

La messa celebrata a san tommaso da villanova ha quindi rilanciato un appello a una “rivoluzione dell’amore”, necessaria in un mondo segnato da indifferenza e sofferenza. Le parole di leone XIV ci ricordano che l’esperienza del buon samaritano non è soltanto una parabola da ascoltare, ma una chiamata concreta a guardare gli altri con compassione e ad agire di conseguenza.

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