L’ente parco chiese rupestri di matera entra a far parte dell’istituto italiano di preistoria e protostoria

L’ente parco chiese rupestri di matera entra a far parte dell’istituto italiano di preistoria e protostoria

L’ente parco archeologico storico naturale delle chiese rupestri del materano aderisce all’istituto italiano di preistoria e protostoria per valorizzare e tutelare i siti preistorici di Matera con progetti condivisi e coinvolgimento locale.
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L’ente parco archeologico delle chiese rupestri del materano ha aderito all’Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria per valorizzare e tutelare i siti preistorici di Matera, promuovendo ricerca, turismo e collaborazioni scientifiche. - Gaeta.it

L’ente parco archeologico storico naturale delle chiese rupestri del materano ha ufficialmente aderito all’istituto italiano di preistoria e protostoria . La notizia, comunicata dal presidente Giovanni Mianulli, segna un passo importante verso la valorizzazione dei siti preistorici presenti nel territorio di Matera e dintorni. Questa collaborazione punta a rafforzare la tutela e la promozione di un patrimonio storico che richiama studiosi e turisti da ogni parte d’Italia.

Adesione all’istituto italiano di preistoria e protostoria

Giovanni Mianulli, presidente dell’ente parco, ha annunciato l’ingresso nell’Iipp tramite un comunicato recente. Questa decisione nasce dalla volontà di inserire i siti archeologici materani in un network nazionale di ricerca e studio. Lo Iipp è infatti un punto di riferimento per chi si occupa di preistoria e protostoria nel nostro paese, con diverse sedi e collaboratori sparsi in Italia. La presenza del consigliere Vinicio Camerini come rappresentante dell’ente nel consiglio dell’Istituto garantirà un collegamento diretto e continuo, utile per scambi scientifici e iniziative comuni.

L’adesione all’Iipp non è solo un riconoscimento formale ma apre la strada a progetti condivisi. Attraverso il dialogo con altri enti, musei e università, l’ente parco potrà sviluppare attività di ricerca più approfondite e iniziative di divulgazione più efficaci. L’obiettivo è porre Matera e il suo territorio al centro degli studi preistorici, sfruttando anche l’attrattiva turistica della città.

La riscoperta delle chiese rupestri e i villaggi neolitici

Il territorio materano è ricco di testimonianze preistoriche e protostoriche. L’archeologo Domenico Ridola ha giocato un ruolo fondamentale nel ‘900, nel portare alla luce alcuni tra i siti più importanti della zona. Le sue scoperte hanno permesso di comprendere meglio le comunità e le culture neolitiche che abitarono questi luoghi. Oggi l’ente parco si occupa di custodire e valorizzare queste vestigia, con un’attenzione particolare alle chiese rupestri, scavate nella roccia e ricche di affreschi e reperti.

Nel complesso vi sono anche diversi villaggi trincerati risalenti al neolitico, che raccontano la vita e le strategie di difesa dei primi insediamenti stabili nel territorio. Questi siti rappresentano un patrimonio archeologico che al momento conta numerose strutture ben conservate ma ancora non totalmente accessibili o conosciute dal grande pubblico. Per questo, la valorizzazione e la tutela di questi luoghi sono lavori in corso, con l’obiettivo di inserirli in un circuito turistico e culturale più ampio.

Il progetto matera preistorica: programmi e prospettive

L’ente parco ha avviato il progetto ‘Matera preistorica’, volto a definire una strategia di promozione che coinvolga diverse aree archeologiche dislocate nel territorio. Giovanni Mianulli ha spiegato che si tratta di una programmazione a lungo termine, studiata per rendere accessibili e fruibili numerosi siti con valore storico e scientifico. La volontà è di attrarre non solo gli studiosi, ma anche i visitatori interessati a scoprire la storia antica di Matera, oltre ai più celebri beni culturali già noti.

L’iniziativa punta a creare percorsi tematici e servizi dedicati, come visite guidate, pannelli informativi e eventi culturali. Si lavora anche all’adeguamento delle infrastrutture per garantire visitabilità in sicurezza e rispetto dell’ambiente. Il progetto si propone di fare di questo territorio un punto di riferimento per la preistoria in Italia, con una proposta integrata tra i villaggi neolitici, le chiese rupestri e i musei locali.

Coinvolgimento di operatori turistici e comunità locale

Un aspetto importante riguarda il coinvolgimento di operatori turistici e della comunità locale, intesi come attori attivi nella promozione e gestione dei siti. In questo modo, il patrimonio archeologico non rimarrà nascosto o riservato esclusivamente agli addetti ai lavori, ma diventerà un elemento vivo della cultura e dell’economia territoriale.

Un’opportunità per il patrimonio archeologico di matera

L’ingresso dell’ente parco nell’Iipp assume un significato concreto per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio preistorico di Matera. Questa collaborazione attiva facilita lo scambio di competenze, il sostegno a nuove ricerche e la diffusione di conoscenze. L’ente potrà contare su un supporto scientifico e istituzionale per sviluppare una narrazione approfondita e documentata del passato materiale.

Questa alleanza si traduce anche in maggiore visibilità nel panorama nazionale e internazionale. Matera, città già conosciuta per la sua storia e per essere stata capitale europea della cultura, amplia così il proprio orizzonte inserendosi nel circuito degli studi preistorici. La tutela dei siti, l’organizzazione di eventi e la promozione culturale trovano nuova linfa grazie a questa adesione.

Chi visita Matera e il suo territorio potrà accedere a esperienze più complete, frutto di studi aggiornati e azioni concertate. I siti preistorici non saranno più periferici nel racconto turistico ma diventeranno protagonisti, raccontando vicende millenarie in modo scientifico e coinvolgente. L’ente parco intende quindi proseguire e rafforzare questo lavoro, sostenendo ogni iniziativa utile a preservare e far conoscere questo patrimonio unico sul piano archeologico.

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