Lecco prima in lombardia per la qualità della vita dei bambini, Milano in crisi su giovani tra affitti e incidenti

Lecco prima in lombardia per la qualità della vita dei bambini, Milano in crisi su giovani tra affitti e incidenti

L’indagine de Il Sole 24 Ore evidenzia come Lecco sia la città lombarda migliore per la qualità della vita dei bambini, mentre Milano affronta sfide significative per i giovani tra caro affitti, incidenti notturni e bassa nuzialità.
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L’indagine del Sole 24 Ore evidenzia che Lecco è la migliore città lombarda per la qualità della vita dei bambini, mentre Milano affronta gravi difficoltà per i giovani, tra caro affitti, incidenti notturni e bassa nuzialità. - Gaeta.it

Il sole 24 ore ha pubblicato l’indagine annuale sulla qualità della vita per fasce d’età nelle città italiane, con un focus particolare sulle realtà lombarde. I dati evidenziano situazioni molto diverse: Lecco domina la classifica per i bambini fino a 14 anni, mentre Milano mostra difficoltà significative per i giovani, soprattutto per via del caro affitti e del numero alto di incidenti stradali notturni. Queste informazioni danno uno spaccato interessante sulla vivibilità e su come diverse generazioni affrontano il quotidiano nelle città della regione.

Lecco prima per la qualità della vita dei bambini: sport, scuola e sicurezza

Lecco si conferma al primo posto in Lombardia nella qualità della vita dedicata ai bambini, fascia d’età da 0 a 14 anni. Questo risultato si basa su tre principali indicatori. Il primo è un indice relativo allo sport dedicato ai più piccoli, che testimonia la presenza di strutture e opportunità per attività fisica regolare. Il secondo riguarda le competenze scolastiche misurate attraverso i test INVALSI, in cui Lecco registra un’ottima performance. Infine, si segnala una bassa incidenza di reati che coinvolgono i minori, che contribuisce a un ambiente sicuro.

Questi elementi insieme costruiscono un quadro in cui le famiglie si trovano in una situazione protetta per lo sviluppo dei figli. Lecco mantiene una rete di servizi che permette ai bambini di crescere in un contesto attivo e tutelato. L’attenzione alle aree sportive, associata a una scuola che offre buoni risultati, e la tranquillità dato dalla bassa criminalità, rendono la città un modello per la qualità della vita infantile.

Differenze tra città lombarde

Le metropoli lombarde e le difficoltà giovanili tra affitti e lavoro

Milano emerge negativamente fra le grandi città per quanto riguarda la qualità della vita dei giovani, fascia che coinvolge principalmente i ragazzi tra 15 e 34 anni. Il problema principale riguarda il costo molto elevato degli affitti, che assorbono più del 35% del reddito medio dei residenti giovani. Questa pressione economica, diffusa anche in altre città metropolitane come Roma e Torino, complica l’autonomia e l’accesso a una vita stabile.

In questo contesto Milano, pur con alcuni aspetti positivi, come una disoccupazione giovanile inferiore rispetto ad altre città e la prima posizione nel numero di contratti a tempo indeterminato attivati tra i giovani, non riesce a migliorare la condizione generale. Il caro affitti resta un peso che ostacola la capacità di pianificare il futuro e aumenta la precarietà.

La difficoltà degli under 35 a gestire le spese abitative si accompagna a tensioni sociali, e va considerata come fattore che limita il benessere generale dei giovani in città. Questi fenomeni influenzano anche altri indicatori del vivere quotidiano e della stabilità famigliare.

Precarietà e autocritica sociale

Milano mette male per incidenti notturni e matrimoni

Un altro dato preoccupante riguarda la sicurezza sulle strade di Milano, con la città che registra il numero più alto di incidenti stradali notturni che coinvolgono giovani. Lo scenario riflette una situazione rischiosa nelle ore tarde, quando spesso si sommano fattori come la velocità e la guida sotto l’effetto di alcol o sostanze.

“Questi incidenti rappresentano una fonte di allarme per le autorità locali, considerando le conseguenze sulla salute pubblica e sul senso di sicurezza della comunità.” La presenza di incidenti notturni frequenti denota, inoltre, una difficoltà nel gestire la mobilità giovanile e la vita notturna in maniera protetta.

Sul versante famigliare, Milano chiude agli ultimi posti in Italia per il cosiddetto quoziente di ‘nuzialità’, ovvero il numero di matrimoni celebrati ogni 1000 abitanti. Il dato indica una tendenza a sposarsi meno rispetto ad altre realtà, che può rispecchiare, tra l’altro, condizioni economiche precarie e scelte differenti delle nuove generazioni rispetto al matrimonio tradizionale. Questo insieme di fattori rafforza l’idea di una città in cui i giovani trovano difficoltà a stabilizzare le proprie vite, sia dal punto di vista personale sia sociale.

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