Il premio per la cultura mediterranea, organizzato dalla fondazione cassa di risparmio di calabria e di lucania, ha annunciato le terne finaliste per la sua diciannovesima edizione. Il riconoscimento celebra personalità e opere che hanno approfondito le ricchezze culturali del mediterraneo, mettendo quest’anno l’attenzione sui cambiamenti climatici e sull’importanza della pace nella regione. Il premio coinvolge studiosi, scrittori, giornalisti e attivisti impegnati nel valorizzare un dialogo che supera conflitti e differenze etniche o religiose.
Il significato del premio nella regione calabria e lucania
Il premio nasce con l’intento di riconoscere figure di rilevanza internazionale che contribuiscono a raccontare le molteplici identità culturali del bacino mediterraneo. Le regioni calabria e lucania, crocevia storico di popoli e civiltà, rappresentano oggi un luogo simbolico per questa iniziativa. Giovanni Pensabene, presidente della fondazione carical, ha sottolineato come il focus di quest’anno sui cambiamenti climatici sia parte di una narrazione che vorrebbe far tornare il mediterraneo a essere uno spazio di scambi e convivenza pacifica. La regione, così ferita da conflitti attuali, viene vista come un terreno ideale per promuovere la diplomazia culturale, fondamentale per costruire il dialogo e la convivenza tra popoli con storie, lingue e religioni diverse.
Memoria storica e ruolo della fondazione
Mario Bozzo, fondatore del premio, ricorda che la manifestazione da quasi vent’anni premia opere di intellettuali di rilievo che lavorano nell’area mediterranea. La scelta di coinvolgere le scuole locali non è casuale; il premio vuole stimolare soprattutto tra i giovani una consapevolezza più ampia delle sfide e delle opportunità legate a questo mare che unisce continenti diversi. Bozzo ha evidenziato come l’africa, pur ancora associata spesso a fenomeni migratori e crisi, stia diventando sempre più un luogo di nuove speranze. La posizione geografica del mezzogiorno d’Italia rende queste regioni un punto fondamentale di riferimento nel contesto europeo e mediterraneo.
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I finalisti e le categorie del premio 2025
La diciannovesima edizione si struttura in otto sezioni diverse, ognuna delle quali ha un gruppo di terne finaliste ben definito. Da oltre 150 candidature, la giuria ha selezionato personalità di spicco nell’ambito della società civile, scienze umane, poesia, cultura dell’informazione, traduzione e narrativa.
Nella categoria società civile, sono stati scelti Oscar Camps, fondatore della ONG Proactiva Open Arms, Don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm, e Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Italy. Questi rappresentano voci attive nelle problematiche sociali e ambientali che riguardano il mediterraneo. Per le scienze dell’uomo le terne finaliste comprendono Fabiola Gianotti, direttrice generale del CERN, Grammenos Mastrojeni, vicepresidente per l’energy and climate action dell’Unione per il Mediterraneo, e Lea Ypi, scrittrice e docente di filosofia politica alla London School of Economics.
Poesia e cultura mediterranea
La poesia vede tra i selezionati nomi come Luis García Montero, Antonella Anedda ed Elisa Ruotolo, autori che esprimono nelle loro opere la complessità mediterranea. Per la cultura dell’informazione la giuria ha scelto Wael Al-Dahdouh, giornalista di Al-Jazeera per la striscia di Gaza, Roberto Napoletano, direttore del quotidiano Il Mattino, e Asmae Dachan, giornalista italo-siriana attiva anche nella fotografia e nella scrittura.
Nel campo della traduzione sono finalisti Nicola Verderame, Yasmina Mélaouah ed Elena Liverani, protagonisti nella divulgazione culturale attraverso la lingua. La narrativa vede protagonisti con opere ambientate o legate al contesto mediterraneo Mario Desiati con “Malbianco”, Luis Landero con “Una storia ridicola” ed Elena Rausa con “Le invisibili”.
La narrativa giovani e la partecipazione scolastica
Tra le novità dell’edizione, la sezione narrativa giovani ripone una particolare attenzione alle opere prime legate al mondo dei giovani e ai loro problemi. Il compito di scegliere il vincitore spetta a una giuria composta da oltre 400 studenti delle scuole superiori italiane. Le opere in gara riflettono temi contemporanei e sensibilità giovanili, con titoli come “Tutta la vita che resta” di Roberta Recchia, “La notte sopra Teheran” di Pegah Moshir Pour e “Quella notte a Saxa Rubra” di Maurizio Mannoni.
Coinvolgere giovani lettori ha un doppio scopo: stimolare l’abitudine alla lettura e promuovere il confronto su questioni attuali in un contesto mediterraneo spesso segnato da tensioni ma ricco di storie umane da raccontare. La scelta di far partecipare le scuole vuole stimolare un dialogo diretto con le nuove generazioni, affinché possano riconoscersi nella cultura mediterranea e contribuiscano a una cittadinanza più consapevole.
Il premio speciale e la cerimonia di premiazione a cosenza
Oltre alle otto categorie ufficiali, il premio per la cultura mediterranea 2025 assegna un riconoscimento speciale destinato a una personalità calabrese o lucana modello per le giovani generazioni. La scelta viene effettuata dai presidenti del premio, Mario Bozzo, e della fondazione Carical, Giovanni Pensabene. Questo premio aggiunge un legame diretto con il territorio, valorizzando chi si distingue nel proprio campo a livello locale e internazionale.
La cerimonia di premiazione avrà luogo il 3 ottobre 2025 presso il teatro Alfonso Rendano di Cosenza. Questa giornata segna un momento di incontro e riconoscimento pubblico, oltre a un’occasione per tornare a raccontare storie di cultura, resistenza e speranza legate al mediterraneo. Il premio continua a confermare il suo ruolo di ponte culturale, anche in anni segnati da crisi ambientali e sociali nel bacino mediterraneo.