Le province italiane con la migliore qualità della vita per bambini, giovani e anziani nel 2024

Le province italiane con la migliore qualità della vita per bambini, giovani e anziani nel 2024

Il Sole 24 Ore presenta gli indici generazionali 2024 che evidenziano le province italiane migliori per bambini, giovani e anziani, con Sondrio, Gorizia e Trento in testa alle rispettive classifiche.
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L’indagine del Sole 24 Ore del 2024 valuta la qualità della vita in Italia per bambini, giovani e anziani, evidenziando le province migliori per ciascuna fascia d’età e le significative differenze territoriali tra Nord, Sud e grandi città. - Gaeta.it

L’ultima edizione degli indici generazionali elaborati dal Sole 24 Ore segnala quali province italiane offrono le condizioni migliori per tre fasce d’età specifiche. Bambini, giovani e anziani sono stati osservati attraverso indicatori che misurano servizi, benessere e partecipazione civile. Questa analisi dettagliata, presentata al festival dell’economia di Trento, mette in luce le differenze territoriali nel vivere quotidiano, con dati aggiornati al 2024.

Provincia di sondrio al vertice per la qualità della vita dei bambini

Sondrio si distingue come la provincia più adatta ai bambini. L’indice dedicato misura dodici parametri che riguardano la salute, l’istruzione e lo sport, tra gli elementi chiave per il benessere dei più piccoli. Nel 2024, Sondrio ha fatto un salto significativo rispetto al 2022, soprattutto grazie a risultati positivi nel ridurre la competenza numerica e alfabetica non adeguata fra i bambini.

Partecipazione sportiva e indicatori sociali

La valutazione degli indicatori sportivi conferma inoltre la diffusa partecipazione alle attività fisiche in età precoce. Dietro Sondrio si collocano Ravenna e Trieste, seguite da Gorizia. La presenza di questi territori conferma una tendenza a favorire ambienti sicuri e stimolanti in cui i bambini possono crescere con accesso a servizi sociali e educativi di qualità. L’aggiunta di nuovi parametri, come i progetti finanziati dal Pnrr e la fruizione di servizi comunali all’infanzia, ha contribuito a una fotografia più ricca e precisa.

Gorizia guida la classifica per la qualità della vita dei giovani

Per i giovani, Gorizia occupa il primo posto, confermando la capacità di questo territorio di offrire opportunità di lavoro, imprenditorialità e partecipazione sociale. L’indice per questa fascia di età tiene conto di elementi come le trasformazioni in contratti a tempo indeterminato e l’impegno civico degli under 35. Al secondo posto si posiziona Ravenna, già vincitrice nel 2023, con Forlì-Cesena che completa il podio.

Caratteristiche del tessuto locale

Le province dell’Emilia Romagna dominano la top 10, segno di un tessuto locale che supporta la formazione, l’inserimento lavorativo e iniziative giovanili. Nonostante qualche miglioramento generale, alcune dinamiche rimangono critiche, come la diminuzione di alcune attività imprenditoriali e una partecipazione sociale a volte debole. La presenza di indicatori nuovi e più dettagliati fornisce strumenti utili per seguire l’evoluzione delle condizioni di vita dei giovani.

Trento mantiene la leadership nella qualità della vita degli anziani

Trento si conferma il territorio che assicura le condizioni di vita migliori agli anziani, seguito da Como e Cremona. Le province del Nord, in particolare quelle del Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto, dominano la classifica con una presenza massiccia in cima. Tra le prime dieci province figurano anche Bolzano, Treviso, Vicenza, Padova, Verona e Lodi.

Indicatori e disparità territoriali

L’indice per gli anziani usa parametri come l’accesso ai servizi sociali comunali, la partecipazione civica degli over 50, e la diffusione della figura del geriatra. Si registra un aumento del numero di specialisti mentre gli infermieri dedicati a questa fascia d’età sono diminuiti di circa 10 mila unità. Cresce anche il consumo di farmaci antidepressivi. La distribuzione territoriale riflette le differenze infrastrutturali e sociali tra Nord e Sud, evidenziando un divario nella cura e nell’assistenza agli anziani.

Differenze territoriali ben visibili fra nord, sud e grandi città

Le classifiche rivelano una distribuzione netta del benessere generazionale. Le province del Sud continuano a occupare le posizioni più basse, con poche eccezioni. Lucca risulta ultima tra quelle per anziani. Le grandi città mostrano una situazione più complicata, soprattutto per i giovani. Ad esempio, Milano, pur migliorando rispetto al 2022, si posiziona intorno al 45° posto nella classifica dei giovani.

Il ruolo delle metropoli

Bari, Catania, Napoli, Palermo e Roma si trovano nelle posizioni più basse, indicando limiti nei servizi, nell’occupazione e nelle opportunità. Le metropoli italiane spesso non riescono a offrire un ambiente ideale per i giovani, aggravando le disparità territoriali. Le province dell’Emilia Romagna emergono come un’area più solida sia per le giovani generazioni sia per quelle più mature.

Trend demografici e sociali che segnalano sfide per il futuro

I dati Istat confermano una crescita degli anziani sul territorio e una contrazione progressiva della popolazione infantile. La diminuzione dei pediatri attivi – da oltre 17 mila nel 2023 a poco meno di 16.800 nel 2024 – si traduce in una minore capacità di assistenza sanitaria per i bambini. La competenza numerica e alfabetica non adeguata resta stabile con leggere variazioni.

Condizioni per i giovani e gli anziani

Tra i giovani si osserva una diminuzione significativa della disoccupazione nel 2023, con un calo del 6,9%, e una riduzione dei costi d’affitto rapportati al reddito. Però, la propensione a formare una famiglia diminuisce, così come le nuove imprese guidate da under 35, scese del 3,2%. Attività commerciali legate al tempo libero calano anch’esse del 2,9%. L’età media al parto continua a salire, attestandosi a 32,5 anni nel 2023.

Per gli anziani, il consumo di farmaci antidepressivi cresce del 2,8%, mentre il numero di geriatri aumenta leggermente. Al contrario, gli infermieri calano di circa 10 mila unità rispetto all’anno precedente. Questi numeri segnalano difficoltà crescenti nel garantire assistenza e salute adeguate agli over 65. Il rapporto tra domanda e offerta di servizi rimane quindi una questione aperta in molte realtà.

Le analisi confermano come le differenze tra regioni e province riflettano situazioni sociali ed economiche precise. Questi indici aiutano a mettere a fuoco le priorità per i territori, evidenziando chi riesce a sostenere al meglio le diverse fasce d’età e chi invece necessita di interventi più mirati. La qualità della vita, come emerge, dipende da un intreccio complesso di fattori legati a risorse locali, servizi e condizioni demografiche.

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