Le principali città americane sprofondano di qualche millimetro all’anno a causa dell’estrazione delle acque sotterranee

Le principali città americane sprofondano di qualche millimetro all’anno a causa dell’estrazione delle acque sotterranee

Le città più popolose degli Stati Uniti, tra cui Houston, Dallas e Denver, affrontano una subsidenza del terreno causata principalmente dall’estrazione di acque sotterranee, con rischi per infrastrutture e necessità di monitoraggio satellitare.
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Le principali città degli Stati Uniti stanno subendo un abbassamento del terreno dovuto principalmente all’estrazione di acque sotterranee, con rischi per infrastrutture e la necessità di monitoraggi e gestioni più attente delle risorse idriche. - Gaeta.it

Le città più popolose degli Stati Uniti stanno vivendo un fenomeno di subsidenza del terreno, con un abbassamento annuo che varia da due a dieci millimetri. Questo processo interessa ampie porzioni urbane e rischia di compromettere infrastrutture fondamentali come edifici, strade e ponti. Un gruppo di ricercatori della Virginia Polytechnic Institute e della State University ha analizzato 28 metropoli usando tecnologie radar satellitari per mappare con precisione la subsidenza in queste aree.

La misurazione della subsidenza urbana con radar satellitari

Gli studiosi hanno impiegato sofisticati radar satellitari per osservare e misurare in modo dettagliato lo sprofondamento del terreno nelle città più grandi degli Stati Uniti. Questa tecnica consente di identificare variazioni minime nel livello del suolo, fino a pochi millimetri, permettendo di produrre mappe ad alta risoluzione. Ogni città analizzata presenta almeno uno sviluppo significativo della subsidenza: in alcune, come in 25 casi su 28, la percentuale di territorio coinvolto supera il 65%.

Le città più colpite

Tra le città con tassi di subsidenza più elevati figurano Houston, Dallas e Denver, con Houston che registra la situazione più critica. Qui quasi il 40% del territorio urbano sta sprofondando a velocità superiori a 5 millimetri all’anno e circa il 12% dello stesso territorio raggiunge un tasso di 10 millimetri annui. Questi dati sottolineano come il fenomeno non sia limitato a piccole aree, ma coinvolga vaste porzioni urbane con potenziali impatti significativi.

Le cause della subsidenza: l’estrazione di acqua sotterranea

Le variazioni del terreno non sono insolite nelle zone urbane, soprattutto considerando l’influsso di processi geologici naturali. Tuttavia, lo studio condotto dal team della Virginia Tech attribuisce circa l’80% del fenomeno negli Stati Uniti alle attività umane, in particolare all’estrazione di acque sotterranee. L’acqua prelevata dal sottosuolo per usi domestici, agricoli e industriali provoca un abbassamento dei livelli di falda, che si traduce in cedimenti del terreno superficiale.

Leonard Ohenhen, autore principale della ricerca, spiega che “anche piccoli abbassamenti possono innescare problemi a lungo termine nelle strutture costruite sopra queste aree”. Strade, edifici, ponti e ferrovie rischiano di perdere stabilità e sicurezza, con necessità maggiori di manutenzione e interventi di restauro. Inoltre, con il continuo ampliamento urbano e la crescente richiesta di acqua, la subsidenza potrebbe accelerare, mettendo ulteriori a rischio le città già colpite.

Impatti a lungo termine

Questi cedimenti del terreno possono infatti compromettere la sicurezza e l’efficienza delle infrastrutture, aumentando i costi di gestione e la vulnerabilità delle aree urbane.

Le strategie per contrastare la subsidenza urbana

Non esistono soluzioni definitive che possano annullare il fenomeno della subsidenza nelle grandi città, ma è possibile adottare misure per limitarne la velocità e l’impatto. La ricerca pubblicata sulla rivista Nature Cities suggerisce di potenziare il monitoraggio costante della subsidenza utilizzando tecnologie satellitari e sistemi di rilevamento a terra. Con dati precisi e aggiornati, le amministrazioni potranno intervenire in modo mirato sulle aree più vulnerabili.

Un’altra strada indicata riguarda la gestione più attenta delle risorse idriche sotterranee. Rivedere le politiche di estrazione dell’acqua e promuovere alternative per il rifornimento potrebbero ridurre la pressione sulle falde, rallentando il cedimento del terreno. Infine, la pianificazione urbana dovrà tenere conto della subsidenza per orientare il collocamento di nuove infrastrutture e la progettazione di interventi di consolidamento, proteggendo meglio le infrastrutture esistenti.

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