Le pioniere del cinema italiano: 30 donne che hanno segnato la storia tra regia, recitazione e produzione

Le pioniere del cinema italiano: 30 donne che hanno segnato la storia tra regia, recitazione e produzione

Il ministero della Cultura e Archivio Luce Cinecittà celebrano con la mostra “InVisibili. Le Pioniere del Cinema” il ruolo fondamentale di donne come Elvira Notari, Francesca Bertini e Lydia Simoneschi nel cinema italiano degli inizi del Novecento.
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La mostra "InVisibili. Le Pioniere del Cinema" celebra il ruolo spesso dimenticato delle donne che, dagli inizi del Novecento, hanno contribuito in modo fondamentale alla nascita e allo sviluppo del cinema italiano, valorizzando attrici, registe, produttrici e tecniche attraverso documenti e materiali storici inediti. - Gaeta.it

Il ruolo delle donne nel cinema italiano, specialmente dagli inizi del Novecento fino agli anni ’20, spesso resta nascosto dietro nomi maschili più noti. Quest’anno, con l’esposizione “InVisibili. Le Pioniere del Cinema”, si dà spazio a trenta artiste che hanno inciso profondamente sulla nascita e sviluppo del cinema italiano. Attrici, registe, produttrici hanno tracciato una strada innovativa, ma la memoria collettiva non ha riconosciuto il loro contributo come meritava. Questa iniziativa, promossa dal ministero della Cultura, vuole riportare in luce le donne che hanno costruito il cinema anche dietro la macchina da presa, nel montaggio e nella produzione, facendo emergere documenti, immagini e storie dimenticate.

Il contributo di donne visionarie alla nascita del cinema italiano

All’inizio del Novecento il cinema non era definito al maschile e la figura femminile aveva un ruolo più centrale. Fra le protagoniste spicca elvira notari, prima regista donna italiana e tra le primissime a livello mondiale, che ha rivoluzionato la settima arte con uno stile innovativo e un’impronta personale. Il 2025 segna i 150 anni dalla sua nascita e questo evento ha dato ulteriore slancio a riscoprire la sua opera. Un’altra figura di rilievo è francesca bertini, attrice celebre e fra le prime star internazionali pagate molto, che ha contribuito anche alla realizzazione di oltre cento film in un decennio. Il cinema di quegli anni ha visto una forte partecipazione femminile non solo davanti alla cinepresa ma anche nelle decisioni creative dietro le quinte, una consapevolezza spesso trascurata dai manuali di storia del cinema.

InVisibili: la mostra che riconsegna voce e immagine alle donne del cinema

Dal 16 maggio al 28 settembre 2025, l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma ospita “InVisibili. Le Pioniere del Cinema”, una mostra voluta per rimediare alle lacune storiche e valorizzare il ruolo femminile nel cinema. Organizzata e curata da Archivio Luce Cinecittà, l’esposizione si suddivide in 30 sezioni dedicate a ciascuna delle protagoniste. Qui si trovano materiali mai visti prima: pellicole recentemente ritrovate, pagine di riviste d’epoca, documenti originali, sceneggiature scritte e fotografie rarissime, oltre a bozzetti di scenografie e costumi. Il lavoro è il risultato di ricerche meticolose in venti archivi storici italiani, testimonianza della cura dedicata nel ricostruire questi racconti dimenticati. La sottosegretaria alla Cultura Lucia Borgonzoni fa notare che “in passato si è sempre parlato più dei registi uomini, ignorando l’importanza femminile che è stata fondamentale fin dall’inizio del cinema.”

Il ruolo a tutto tondo delle donne nel mondo del cinema

La mostra “inVisibili” illustra come le donne si siano fatte carico di tutti gli aspetti del cinema, dalla scrittura dei testi alla regia, passando per il montaggio e la produzione. Non solo attrici, ma anche tecniche, sceneggiatrici e produttrici, hanno contribuito a creare un’industria complessa e articolata. Tra le figure presenti ci sono interpreti come lydia simoneschi, doppiatrice di nomi internazionali e voce italiana di diversi personaggi iconici, da vivien leigh in Via col vento fino alla fata turchina nella versione animata di Pinocchio. Altre ancora come daisy sylvan hanno indossato più cappelli professionali, interpretando, scrivendo, producendo e gestendo uno studio cinematografico in proprio. Questi esempi dimostrano che le donne sono state indispensabili in ogni tappa della produzione, pur restando invisibili per troppo tempo.

La rassegna vuole quindi riscrivere quella storia del cinema italiano che ha trascurato l’impegno creativo femminile, restituendo giustizia a decine di figure che hanno plasmato una parte fondamentale della cultura cinematografica nazionale e internazionale.

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