Le marche puntano su oltre 300 aree archeologiche per un turismo culturale alternativo e di qualità

Le marche puntano su oltre 300 aree archeologiche per un turismo culturale alternativo e di qualità

Le Marche valorizzano oltre 300 siti archeologici con itinerari tematici, eventi culturali e collaborazione tra enti pubblici e privati, puntando su Ancona come fulcro per un turismo storico sostenibile e di qualità.
Le Marche Puntano Su Oltre 300 Le Marche Puntano Su Oltre 300
Le Marche, con oltre 300 siti archeologici, puntano a valorizzare il loro patrimonio storico attraverso itinerari tematici, eventi culturali e sinergie tra pubblico e privato, con Ancona come fulcro strategico per sviluppare un turismo culturale autentico e sostenibile. - Gaeta.it

Le Marche contano più di 300 siti archeologici censiti, un patrimonio che può trasformare la regione in una meta turistica diversa dal solito turismo di massa. Tra valorizzazione dei luoghi e coinvolgimento degli enti locali, esperti e istituzioni stanno definendo strategie per far emergere l’autenticità e offrire esperienze culturali coinvolgenti. L’obiettivo è creare percorsi tematici, eventi e collaborazioni tra pubblico e privato per rilanciare l’interesse verso i beni storici, in particolare ad Ancona.

Censimento e caratteristiche dei siti archeologici nelle marche

Nelle Marche ci sono più di 300 aree archeologiche riconosciute, distribuite sul territorio regionale. Il Ministero della cultura ha inserito 258 luoghi della cultura ufficialmente riconosciuti, una presenza significativa rispetto ad altre regioni italiane. Questi siti non appartengono solo alla sfera pubblica: circa 72 sono proprietà private, mentre la maggior parte resta di competenza dello Stato o enti locali come i comuni. Questo mix di proprietà indica una gestione complessa, che richiede un coordinamento tra diversi soggetti per garantire tutela e fruizione, soprattutto in chiave turistica.

Nel 2022, le Marche hanno registrato ingressi turistici per le aree culturali che si allineano con la media nazionale, segno che c’è già un interesse verso il patrimonio storico. Il dato però non basta a garantire una valorizzazione di lungo periodo se non si imprime una direzione che allo stesso tempo coinvolga offerte di qualità e una promozione efficace. La presenza di tanti siti significa un potenziale non sfruttato e quindi anche la necessità di strategie mirate per attrarre visitatori in modo più capillare e diffuso.

Una rete complessa di gestione da coordinare

La corretta gestione di questi siti richiede l’armonizzazione tra enti pubblici, privati e comunità locali. La sinergia diventa essenziale per garantire che i luoghi non solo vengano tutelati ma anche utilizzati in modo sostenibile per attrarre turismo di qualità.

Itinerari culturali e eventi come leva per attrarre visitatori

Una delle proposte principali per far emergere il valore dei siti archeologici delle Marche riguarda la creazione di itinerari a tema. Questi percorsi dovrebbero integrare diversi luoghi d’interesse, combinando tappe archeologiche con altre esperienze culturali della regione come mostre, musei o attività artigianali. In questo modo il turismo si sposta verso una fruizione più consapevole e approfondita, diversa dal semplice passaggio o visita mordi e fuggi.

Gli eventi legati alla storia e archeologia rappresentano un ulteriore elemento attrattivo. Rievocazioni storiche, feste tradizionali o manifestazioni a tema possono animare in modo diretto i siti, rendendo viva la storia agli occhi delle persone e stimolando un interesse che va oltre la visita statica. L’esperienza offerta diventa partecipativa, aumentando anche il coinvolgimento emotivo dei visitatori.

Collaborazione tra pubblico e privato per offerte integrate

Questi elementi devono inserirsi in una programmazione capace di creare sinergie tra enti pubblici, soggetti privati e operatori culturali e turistici. Solo collaborando in modo coordinato si può offrire ai turisti pacchetti completi e attrattivi che durano nel tempo, aumentando la qualità del soggiorno e la possibilità di tornare.

Il ruolo di ancona tra storia e opportunità di sviluppo economico

Ancona, capoluogo regionale, gioca un ruolo centrale nelle strategie di valorizzazione archeologica. La città ospita diversi siti di interesse culturale e può diventare un punto di riferimento per il turismo archeologico nelle Marche. Viviana Caravaggi, dirigente del Comune di Ancona e presidente dell’Ordine provinciale degli architetti, ha spiegato come la città abbia il potenziale per prolungare la stagione turistica, non limitandola ai mesi estivi o al turismo balneare.

Secondo Caravaggi, il turismo archeologico rappresenta anche un volano economico per il territorio. Ogni visitatore genera un “indotto” di attività commerciali, servizi ricettivi e offerta culturale che coinvolge tutto il tessuto locale. Investimenti stabili e mirati in questo comparto possono favorire la nascita di poli formativi specializzati, generare occupazione e creare nuove prospettive per i giovani interessati ai beni culturali.

Il Comune di Ancona sembra orientato a sostenere queste iniziative promuovendo una governance che metta insieme diverse realtà pubbliche e private, puntando sul patrimonio storico come risorsa strategica per l’intera regione.

Patrimonio culturale come motore per una proposta turistica autentica nelle marche

Sfruttare il patrimonio archeologico delle Marche significa valorizzare un’identità storica molto radicata. I siti presenti raccontano diverse epoche, dalla preistoria al periodo romano fino al medioevo, rappresentando un filo diretto con la memoria della regione. Un’offerta turistica che si basi solo sulle attrazioni tradizionali rischia di perdere questo valore.

Il turismo culturale, se costruito intorno a proposte autentiche e di qualità, può portare visitatori interessati realmente alla conoscenza e alla scoperta. Questo tipo di fruizione contribuisce a diffondere la cultura, a mantenere vivi i territori meno battuti dal turismo di massa e a rafforzare economia e lavoro. Le aree archeologiche usate come laboratorio aperto per eventi o progetti educativi trovano nei cittadini e nei professionisti del settore nuovi interlocutori con cui costruire percorsi autentici.

Sviluppare itinerari integrati per un turismo di qualità

Le Marche hanno quindi davanti a sé la sfida di consolidare questa rete di siti, eventi e attività per offrire un turismo che sappia coniugare qualità, accoglienza e rispetto per il patrimonio storico. Lo sviluppo di itinerari integrati e di proposte formative può rappresentare un passo avanti in questa direzione, avvicinando il pubblico in modo diverso al passato.

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