Le langhe tra turismo lento e sfide contemporanee: nuove competenze, sostenibilità e proposte outdoor

Le langhe tra turismo lento e sfide contemporanee: nuove competenze, sostenibilità e proposte outdoor

Il turismo lento nelle Langhe si evolve con nuove figure professionali, sostenibilità e offerte personalizzate, valorizzando vini, tartufi e cultura locale grazie a formazione specializzata e innovazione digitale.
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Le Langhe stanno trasformando il turismo lento attraverso nuove figure professionali, sostenibilità e offerte personalizzate, unendo tradizione e innovazione per valorizzare il territorio e l’esperienza autentica dei visitatori. - Gaeta.it

Nel cuore delle langhe, tra dolci colline e filari di vigneti, il turismo si trasforma senza perdere il suo ritmo lento. Qui, il tempo si misura nei colori del paesaggio e nell’esperienza di chi sceglie di camminare o pedalare. Ma dietro questo scenario idilliaco, emerge un mondo che corre dietro le esigenze di un settore in continuo mutamento, tra digitale e sostenibilità. Le langhe affrontano questi cambiamenti puntando su nuove figure professionali e su un’offerta sempre più personalizzata, che rispecchia i desideri moderni di chi cerca non solo un viaggio ma un’esperienza autentica e rispettosa del territorio.

La metamorfosi del turismo lento nelle langhe: opportunità e sfide

Le langhe sono da sempre sinonimo di turismo lento. Passeggiare tra i vigneti, respirare l’aria pulita, ascoltare solo il fruscio del vento o il rumore di un trattore sono elementi che definiscono questo modello di viaggio. Tuttavia, gestire un turismo che punta alla lentezza oggi significa destreggiarsi tra dinamiche molto diverse rispetto al passato. Le tecnologie digitali, la necessità di pratiche sostenibili e la trasformazione delle aspettative dei visitatori modificano il modo in cui si promuove e organizza il territorio.

Dietro a questo cambiamento ci sono nuove competenze e strategie. Lo storytelling resta importante, ma è solo una parte del quadro. Nell’era dell’overdose di informazioni e immagini sui social network, il vero obiettivo diventa offrire esperienze tagliate su misura, capaci di coinvolgere il turista come persona, non solo come cliente. Il direttore generale dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Bruno Bertero, sottolinea l’importanza di una buona strategia di branding territoriale, che coinvolga attivamente produttori, comunità e realtà locali.

Il riconoscimento Unesco ha acceso i riflettori sulle colline delle langhe, portando nel 2024 quasi 700mila arrivi e più di un milione e mezzo di pernottamenti, con una prevalenza di turisti stranieri. Questo dato testimonia come il territorio abbia risposto bene a una domanda in crescita, ma anche quanto sia necessario investire in modelli che valorizzino non solo i prodotti tipici come vini e tartufi ma anche la cultura locale e le attività all’aperto.

Nuovi ruoli professionali per un turismo sostenibile e personalizzato

Il turismo delle langhe si evolve con la nascita di nuove figure al centro del processo. Bertero cita professioni emergenti come il travel experience designer o il local experience curator, che si occupano di disegnare itinerari e attività pensate per emozionare e coinvolgere profondamente i visitatori. Ma un ruolo chiave è quello del community builder, che costruisce il senso di appartenenza e le relazioni tra gli abitanti, elemento fondamentale per mantenere viva la cultura e sostenere un turismo che rispetti gli equilibri sociali.

La sostenibilità è un’altra parola d’ordine. Non si tratta solo di evitare danni ambientali, ma anche di garantire benefici duraturi alle comunità locali dal punto di vista sociale e culturale. Per questo nella gestione turistica diventa fondamentale un manager della sostenibilità, in grado di coordinare processi che riguardano trasporti, strutture ricettive e servizi digitali accessibili. Le langhe stanno vedendo un cambio nel pacchetto offerto ai visitatori, con attenzioni specifiche per chi pratica l’outdoor, per esempio ciclisti, che hanno bisogno di strutture adeguate come garage o ciclofficine.

La cantina marrone di la morra: un modello di accoglienza e innovazione

Nel borgo di la morra, la cantina marrone rappresenta una finestra sulle trasformazioni del territorio e del turismo, grazie a tre sorelle che gestiscono l’attività di famiglia. Denise, Serena e Valentina hanno portato un’impronta moderna e professionale a un’azienda fondata su tradizioni solide. Valentina ha studiato enologia, Serena si occupa dell’organizzazione, mentre Denise si è specializzata in accoglienza e turismo esperienziale, creando uno dei primi tour operator della zona.

Nella loro cantina si respira un mix di ricordi e futuro. La passione per il territorio si traduce in proposte concrete: corsi di cucina con ricette della nonna, degustazioni in un salone panoramico, spazi per momenti di meditazione con la mindful wine, e tour didattici che insegnano a riconoscere viti e uve. Queste attività superano la semplice visita per trasformarsi in un’immersione nella cultura locale.

Denise sostiene che il turismo nelle langhe è cresciuto nel tempo, passando da una dimensione principalmente enogastronomica a una esperienza basata sulla cultura e professionale. La collaborazione tra produttori e operatori rappresenta un valore aggiunto per la qualità dell’offerta, anche quando i guadagni immediati non sono al centro.

La formazione e i nuovi professionisti del turismo nelle langhe

A bra, in provincia di cuneo, l’Its Academy Turismo e Attività Culturali si dedica alla formazione dei giovani destinati a diventare professionisti del turismo nel territorio. Il percorso unisce competenze di marketing, gestione eventi e social media a una attenzione particolare verso il rapporto umano e l’esperienza personale.

Pierluigi Vaccaneo, docente e direttore della fondazione Cesare Pavese, spiega come il corso lavori per mettere al centro le persone. Gli studenti imparano a trasformare i visitatori in protagonisti, aiutandoli a sentirsi a casa e a cogliere i dettagli autentici di un luogo. Il risultato è una formazione molto richiesta, con un tasso di assunzione superiore all’80%.

Questi giovani professionisti portano nuove idee in una zona che sa bene quanto la qualità della presenza turistica dipenda da persone capaci di interpretare i cambiamenti e offrire servizi all’altezza delle aspettative, combinando tradizione e innovazione senza perdere l’identità di un territorio unico.

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