Le iniziative per ricordare giancarlo siani a 40 anni dall’assassinio con mostra a napoli

Le iniziative per ricordare giancarlo siani a 40 anni dall’assassinio con mostra a napoli

a napoli l’ordine dei giornalisti della campania inaugura una mostra permanente con il quadro di nicholas tolosa dedicato a giancarlo siani, simbolo di impegno contro la camorra e per la libertà di stampa
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A Napoli, l’Ordine dei giornalisti della Campania inaugura una mostra permanente con un quadro di Nicholas Tolosa in memoria di Giancarlo Siani, giornalista ucciso dalla camorra nel 1985, per celebrare il suo impegno e difendere la libertà di stampa. - Gaeta.it

Il ricordo di Giancarlo Siani, giornalista ucciso dalla camorra nel 1985, rimane vivo attraverso una serie di eventi promossi a Napoli. A quaranta anni dalla sua morte, l’Ordine dei giornalisti della Campania ha organizzato una mostra permanente presso la sede di via Partenope. L’iniziativa parte con una particolare opera artistica dedicata alla memoria di Siani, che sarà esposta in modo stabile nello spazio delle conferenze dell’Ordine.

La mostra del quadro di nicholas tolosa e la sua importanza simbolica

L’evento inaugurale si è concentrato sull’esposizione del quadro realizzato da Nicholas Tolosa, un acrilico in bianco e nero su tela che rappresenta un omaggio visivo al giornalista napoletano. L’opera è stata posizionata nella sala conferenze dell’Ordine dei giornalisti, assumendo così un valore permanente e di riferimento per tutte le iniziative successive. Tolosa ha spiegato il significato del dipinto durante la presentazione, descrivendo le scelte stilistiche e il messaggio che intende trasmettere attraverso i contrasti cromatici e le figure evocate.

Il significato del bianco e nero nel dipinto

La presenza costante di questo quadro offre agli operatori dell’informazione un punto di riflessione quotidiano sul ruolo del giornalismo impegnato e sui rischi affrontati da chi cerca la verità. Il bianco e nero scelto dall’artista richiama le sfumature nette tra il bene e il male, dividendo infatti quel confine tra informazione e violenza che ha segnato la vita e la morte di Siani. Mettere l’opera in mostra permanente permette inoltre di mantenere viva la memoria di eventi tragici e indicare l’esempio di impegno professionale.

Gli ospiti all’inaugurazione e il legame con la famiglia siani

Alla cerimonia per l’apertura dell’esposizione hanno partecipato numerose personalità che hanno avuto un rapporto diretto o simbolico con la vicenda di Giancarlo Siani. Erano presenti Paolo e Gianmario Siani, rispettivamente fratello e nipote del giornalista, testimoni del dolore ma anche custodi della memoria familiare. Con loro anche figure note nel mondo dell’informazione e della cultura della città come Geppino Fiorenza, Ottavio Lucarelli e Mimmo Falco, che hanno dato una loro testimonianza sull’importanza di mantenere vivo il ricordo.

Testimonianze e impegni ribaditi

Gli interventi hanno sottolineato il valore di iniziative come questa, che non solo ricordano eventi del passato, ma spingono a non abbassare la guardia contro ogni forma di minaccia alla libertà di stampa. La presenza della famiglia Siani ha confermato quanto ancora sia sentito il ricordo di Giancarlo in Campania e quanto questa memoria contribuisca a rafforzare la lotta contro la criminalità organizzata nelle redazioni. L’incontro è stato anche un momento di confronto in cui si sono ribaditi gli impegni dei giornalisti per difendere la verità, partendo dall’esempio di sacrificio di Siani.

La sede dell’ordine dei giornalisti campania come luogo simbolo di memoria

Il luogo scelto per ospitare la mostra non è casuale. La sede dell’Ordine dei giornalisti Campania a Napoli, in via Partenope, rappresenta un punto di riferimento per gli operatori dell’informazione a livello regionale. Collocare qui l’opera di Tolosa significa trasferire il messaggio di Giancarlo Siani in un contesto che ogni giorno vive il confronto sulla libertà di stampa, sui diritti di cronaca e sulle sfide nate dall’influenza delle mafie.

Arte, cronaca e impegno civile

Lo spazio accogliente e riservato della sala conferenze arricchisce la funzione della sede, trasformandola in un luogo di memoria viva, non solo nei giorni commemorativi ma durante tutto l’anno. Le iniziative legate alla ricorrenza dei quaranta anni dall’assassinio hanno anche lo scopo di stimolare riflessioni sulle condizioni attuali del giornalismo e sulla necessità di proteggere chi opera in territori difficili. Questa scelta sottolinea il legame tra arte, cronaca e impegno civile che ruota intorno alla figura di Siani.

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