Il report Ecosistema Urbano 2024, redatto da Legambiente, offre uno spaccato delle città italiane impegnate nella sostenibilità ambientale e nella qualità della vita dei cittadini. Attraverso un’analisi basata su oltre 30mila dati, questa edizione evidenzia le sfide e le opportunità che le città stanno affrontando per ridurre l’inquinamento e migliorare il benessere urbano. I risultati, che prendono in considerazione 20 parametri, rivelano non solo i progressi, ma anche le aree critiche che necessitano di interventi immediati.
Metodologia del report e parametri valutati
Il report di Legambiente si basa su una complessa serie di misurazioni e indicazioni, analizzando i dati comunali relativi al 2023. I comuni sono stati valutati mediante un sistema a punti che può arrivare fino a un massimo di 100. I criteri per accedere ai punti sono molteplici e comprendono fattori come la qualità dell’aria, la gestione dei rifiuti, la sicurezza, l’uso del suolo e la presenza di spazi verdi. La recente introduzione della Variazione nell’utilizzo efficiente del suolo si pone come un invito a riflettere sull’ottimizzazione delle risorse territoriali. A questo si aggiunge la premiazione di quei comuni che forniscono dati dettagliati sul numero di alberi di proprietà comunale.
È emerso che ci sono stati cambiamenti significativi, come la diminuzione della percentuale di raccolta differenziata e un crescente peso sui dati riguardanti la dispersione della rete idrica. Inoltre, i risultati relazionati alla qualità dell’aria sono stati rielaborati utilizzando i dati provenienti dalle centraline di ARPA, che offrono una visione più realistica riguardo l’inquinamento atmosferico. Infatti, nonostante nessuna città abbia superato i limiti, i valori medi più elevati di PM10 si registrano in città come Padova e Torino, sottolineando la necessità di misure urgenti per la salute pubblica.
La rigenerazione urbana come opportunità
Le periferie urbane presentano una serie di crisi ambientali e sociali che richiedono un’attenzione particolare. Secondo un dossier di Legambiente, queste aree rappresentano un potenziale di cambiamento significativo. La proposta di legge “Salva Milano” introdotta di recente ha come obiettivo quello di regolarizzare gli interventi di rigenerazione urbana, al fine di garantire una più efficace pianificazione territoriale. Tuttavia, la diffusione di interessi privati sugli spazi pubblici nelle grandi città rappresenta un ostacolo.
Uno dei principali obiettivi della rigenerazione urbana è quello di recuperare e riqualificare le aree in stato di degrado. Questo implica migliorare la coesione sociale, coinvolgere attivamente le comunità nella pianificazione e promuovere l’uso sostenibile del suolo. La legge sui principi per il governo del territorio, attesa da molto tempo, potrebbe fornire il quadro necessario per incentivare tale rigenerazione. L’implementazione di strategie per zero consumo di suolo e ripermeabilizzazione dei terreni è cruciale, così come l’impiego di tecnologie innovative per gestire risorse e servizi urbani.
I rischi dell’overtourism
Il crescente fenomeno del turismo di massa ha un impatto diretto sull’equilibrio di molte città italiane. Secondo i dati, nel 2022 sono state registrate 412 milioni di presenze turistiche, con un notevole aumento soprattutto in località storiche e d’arte. Tuttavia, aree come Venezia, Verona e Napoli stanno affrontando il problema dell’overtourism, una condizione di sovraffollamento che ha impatti sia ambientali che sociali.
In risposta a questi problemi, si stanno valutando nuove misure come l’introduzione di ticket d’ingresso per le città più affollate. Tecnologie intelligenti potrebbero contribuire a gestire la mobilità dei turisti e migliorare la fruizione degli spazi pubblici. Queste strategie non possono essere sottovalutate, poiché un efficace controllo dei flussi turistici è essenziale per preservare il patrimonio culturale e per garantire standard di vita dignitosi ai residenti.
Classifica delle città più sostenibili: i risultati 2024
L’edizione 2024 del report ha rivelato che Reggio Emilia si è posizionata al primo posto con un punteggio di 80,66%. Questa città ha saputo migliorare i propri livelli di inquinamento atmosferico, ridurre il consumo idrico e ampliare le zone pedonali. Trento e Parma seguono rispettivamente al secondo e al terzo posto, confermandosi esempi positivi di sostenibilità urbana. Mentre Parma ha mantenuto un’ottima raccolta differenziata, Trento ha mostrato progressi significativi nella creazione di infrastrutture ciclabili.
Al contrario, alcune città del Sud Italia come Napoli e Reggio Calabria si trovano in posizioni basse nella classifica, evidenziando le difficoltà persistenti legate a diversi fattori, tra cui la gestione dei rifiuti e la qualità dell’aria. L’indice di sostenibilità di Roma rimane stabile, senza grossi miglioramenti, mentre altre città come Bologna mostrano un sorprendente progresso, diventando parte integrante della lista delle città più sostenibili. Le sfide sono molteplici e le risposte devono essere rapide e coordinate per garantire un futuro migliore alle comunità urbane in tutta Italia.
Ultimo aggiornamento il 28 Ottobre 2024 da Armando Proietti