La giornata del 9 giugno 2025 si apre con un clima di preoccupazione nei mercati finanziari europei. Le principali borse del continente registrano ribassi, cancellando il guadagno accumulato nell’ultima settimana. La causa principale è l’annuncio delle lettere che gli Stati Uniti invieranno oggi ai partner commerciali per comunicare l’intenzione di imporre nuovi dazi. L’obiettivo di Washington è raggiungere un accordo entro il 9 luglio, ma l’effetto immediato è stato un aumento dell’incertezza sui mercati.
Andamento negativo dei principali listini europei dopo le comunicazioni dagli stati uniti
A Parigi il mercato azionario ha subito una flessione dello 0,53%, con gli investitori che hanno reagito con cautela alle notizie in arrivo da Washington. Londra ha perso lo 0,32%, Francoforte ha registrato un calo dello 0,42% mentre Madrid ha ceduto lo 0,5%. In tutti questi centri finanziari, i timori riguardano soprattutto l’impatto che l’escalation dei dazi potrebbe avere sulle relazioni commerciali e sull’economia reale. Le borse europee avevano mostrato segnali positivi nei giorni precedenti, ma questa incertezza ha spinto molti operatori a ridurre l’esposizione al rischio.
L’effetto dei dazi cinesi sulle aziende produttrici di bevande alcoliche europee
In parallelo alle tensioni tra Stati Uniti e Ue, la Cina ha annunciato l’introduzione di dazi anti dumping sul brandy prodotto in Europa, con un’incidenza che può arrivare fino al 34,9%. La decisione entrerà in vigore dal 5 luglio e ha colpito in particolare le società Remy Cointreau e Pernod Ricard, tra le principali produttrici di bevande alcoliche francesi. Le azioni di queste aziende hanno subito forti pressioni sul mercato, riflettendo le preoccupazioni legate alla possibile perdita di competitività e quote di mercato nel vasto mercato cinese. Gli operatori temono che una guerra commerciale sui prodotti alcolici possa allargarsi ulteriormente coinvolgendo altri comparti.
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La decisione di Washington di notificare i nuovi dazi e l’imposizione cinese delle misure anti dumping sono segnali di un contesto globale ancora segnato da conflitti commerciali. Le aziende europee rischiano di essere coinvolte in un clima dove la certezza delle regole si sgretola, determinando difficoltà a pianificare strategie di esportazione e produzione. Il settore delle bevande alcoliche, simbolo di molte economie europee, rappresenta un esempio concreto di come queste tensioni vadano oltre i soli numeri di borsa e tocchino aspetti industriali e occupazionali. Il mercato attende ora di vedere se le trattative avviate dagli Stati Uniti riusciranno a evitare una escalation e a trovare punti di incontro entro la scadenza fissata a luglio.