Le banche di credito cooperativo rappresentano ancora oggi un punto centrale per le comunità di Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. Con una rete che abbraccia 156 Comuni, 238 sportelli e più di 161 mila soci, queste banche mantengono un profilo di forte radicamento sociale e territoriale, offrendo supporto soprattutto a famiglie, piccole e medie imprese. L’assemblea annuale della Federazione di Confcooperative banche di credito cooperativo ha fornito un quadro aggiornato sul ruolo e sulle attività di queste istituzioni nel 2025.
Presenza capillare e ruolo sociale delle banche di credito cooperativo
Le nove banche di credito cooperativo attive nelle tre regioni operano in un contesto che vede una capillare diffusione degli sportelli: 238 punti di servizio distribuiti su 156 Comuni. Questo spazio fisico si traduce in un rapporto diretto con le comunità locali, dove l’azione delle banche si inserisce come elemento di supporto a famiglie e piccole aziende.
Il modello cooperativo, radicato storicamente fin dagli inizi del Novecento, si basa su un legame stretto con il territorio. Le banche non operano esclusivamente come soggetti finanziari, ma svolgono anche un’attività sociale, mettendo in campo soluzioni mirate alle necessità di clienti e soci. Questa capacità di offrire servizi tarati sulle esigenze locali si manifesta anche nella flessibilità creditizia e nel sostegno a iniziative imprenditoriali del territorio.
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L’identità delle banche del territorio
L’assemblea annuale ha posto l’accento proprio su questo aspetto, riconfermando l’identità delle banche di credito cooperativo come “banche del territorio”, con un ruolo che si distingue rispetto agli istituti bancari tradizionali, più lontani dalle specificità sociali e economiche delle comunità in cui sono inseriti.
L’impegno della federazione per la formazione delle nuove risorse
Nel corso dell’evento è emerso un particolare focus sul piano della formazione. La Federazione di Confcooperative ha ribadito l’impegno nello sviluppo e nella valorizzazione delle nuove risorse umane. L’obiettivo è consolidare quella cultura cooperativa che contraddistingue queste banche.
Il presidente Elia Dogliani ha sottolineato l’attività formativa dedicata ai neoassunti. Nel solo 2024 sono stati coinvolti 60 nuovi dipendenti, a cui si aggiungono i 74 del 2023 e altri 132 previsti nel corso del 2025. Il totale raggiungerà 266 persone sottoposte a percorsi di formazione mirati a trasmettere un’identità bancaria profondamente legata al mondo cooperativo.
Rafforzare il dna cooperativo
Questa scelta si rivela cruciale per mantenere viva la natura depositata nel DNA di queste banche: un modello di lavoro che non si limita al mero scambio finanziario, ma punta alla creazione di relazioni di fiducia durature con soci e clienti. Formare nuove figure con una sensibilità attenta alle esigenze del territorio aiuta a proseguire la missione storica delle Bcc.
Prospettive e sfide nel 2025 per le banche cooperative regionali
Il dato numerico delle nuove assunzioni, che supera i 130 lavoratori previsti per il solo 2025, evidenzia anche la dimensione evolutiva del settore rispetto alle sfide attuali. Le banche di credito cooperativo devono confrontarsi con un mercato in rapido mutamento: nuove tecnologie, esigenze differenti da parte della clientela, e una concorrenza sempre più agguerrita da parte di grandi istituti e piattaforme digitali.
Nonostante ciò le Bcc presenti in Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria sembrano intenzionate a preservare la loro identità. La competitività è mantenuta non puntando soltanto a prodotti standard, ma offrendo una relazione diretta e personale che coinvolge anche la dimensione culturale e sociale.
Attenzione alle comunità locali
Le comunità rappresentate da queste banche continuano a ricevere attenzione attraverso offerte che tengono conto della realtà locale, facilitando l’accesso al credito e collaborazioni con attività produttive di dimensioni contenute. Questo approccio contribuisce ad uno sviluppo più equilibrato e più radicato rispetto alle logiche puramente finanziarie.
Una storia di mutualità che si rinnova ogni giorno
Da oltre un secolo, le banche di credito cooperativo accompagnano le trasformazioni dei territori che servono. Le realtà di Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria testimoniano quanto questo modello possa adattarsi ai tempi pur mantenendo una struttura solida basata sulla mutualità.
L’assemblea ha riflettuto su questi aspetti, nello spirito di preservare il rapporto dialettico tra banca e territorio. Il percorso di formazione, la presenza diffusa sul territorio, il sostegno alle piccole realtà economiche, compongono un quadro pragmatico e concreto.
Nel contesto socioeconomico attuale, le Bcc si confermano un pilastro per le comunità locali. La loro capacità di cui non si può fare a meno, soprattutto quando si tratta di rispondere a bisogni specifici e puntuali, dimostra la permanenza di un modello ancora capace di offrire valore, a dispetto delle rapide evoluzioni del sistema bancario globale.