La produzione di verdure fresche a livello locale resta il fulcro dell’attività della ditta “67“, di Gambettola, nel forlivese-cesenate. Andrea Pignato e Luca Zucconelli, rispettivamente direttore commerciale e responsabile commerciale, hanno spiegato come alcune coltivazioni più rilevanti nascano proprio nei terreni vicini allo stabilimento di lavorazione. Tra queste, lattughe, finocchi e sedano occupano una posizione centrale nel ciclo produttivo e distributivo della società. È interessante notare che, pur terminando a breve la disponibilità stagionale del finocchio locale, da qualche settimana l’azienda si rifornisce da altri agricoltori, presenti in varie zone d’Italia, ma aggregati al medesimo gruppo produttivo.
Il vero punto di forza di questa realtà è la rapidità della raccolta e della consegna. In gran parte dei casi, il prodotto fresco viene raccolto nelle prime ore del mattino e consegnato entro 12-14 ore. Questo sistema permette al consumatore finale di ricevere prodotti freschi e di qualità, limitando al minimo il tempo che le verdure trascorrono fuori dal campo. La filiera corta diventa così una risorsa preziosa per mantenere intatte caratteristiche come gusto e croccantezza, elementi fondamentali per chi acquista ortaggi freschi.
Campagne primaverili e andamento del mercato per fave, piselli, asparagi e agretti
La produzione stagionale di alcuni ortaggi tipici della primavera mostra segnali interessanti nella zona romagnola. Nel corso dell’ultima stagione, fave e piselli hanno fatto registrare una domanda sostenuta, con un buon riscontro sia in volume di vendite che sul fronte dei prezzi. Questi prodotti, consumati sia freschi che nelle preparazioni gastronomiche tradizionali, si sono ritagliati un ruolo importante sul mercato ortofrutticolo locale e nazionale.
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Non mancano neanche i dati sulla buona tenuta degli asparagi e degli agretti, due colture che nella zona sono coltivate regolarmente. L’andamento di queste campagne è stato vicino alla media storica, senza eccessive variazioni di prezzo o offerta. Gli agricoltori e i responsabili commerciali si aspettano che la domanda dei consumatori, legata sempre più a preferenze salutistiche e prodotti di stagione, tenga vivo l’interesse su questi ortaggi.
Attenzione alle varietà e gestione del mercato in periodi di picco
Per imprese come “67“, significa proseguire nell’attenzione a varietà apprezzate e continuare a garantire raccolta e distribuzione puntuali. L’obiettivo è mantenere l’equilibrio tra offerta e richiesta soprattutto in periodi di picco, quando il mercato può diventare più volatile e difficile da gestire per i produttori.
Successo crescente per il sedano stick: nuove abitudini di consumo e conservabilità
Tra i prodotti che stanno attirando l’attenzione dei clienti emerge il sedano nella variante “stick”. Prodotto confezionato in buste da 150 grammi contiene porzioni di sedano tagliate in pezzi da circa 12 centimetri. La confezione si presta a consumi flessibili: è ideale per aperitivi, snack al naturale o buffet informali. Allo stesso tempo, il suo uso in cucina come ingrediente tradizionale resta aperto, senza limitazioni.
La disponibilità di questo prodotto è pressoché continua durante tutto l’anno, a testimonianza di una filiera ben organizzata e capace di coprire le esigenze del mercato anche fuori stagione. Un aspetto cruciale è la durata del sedano in confezione che si attesta intorno ai 12 giorni, una shelf life abbastanza estesa per un prodotto fresco. Questo risultato si ottiene grazie a un passaggio veloce dal campo allo stabilimento, seguito da una gestione attenta della catena del freddo.
Praticità e qualità nel sedano stick
Il taglio preciso e il confezionamento contribuiscono a mantenere l’aroma e la croccantezza, elementi che aiutano a consolidare la preferenza dei consumatori. Questo segmento di prodotti freschi preparati rappresenta una risposta ai cambiamenti nelle abitudini alimentari, dove la praticità si accompagna alla qualità.
L’insalata crunchy e i suoi punti di forza nella produzione romagnola e marchigiana
Deborah Frani, responsabile qualità, ha illustrato l’andamento delle produzioni di insalata con il marchio “Crunchy”, realizzata nell’azienda agricola 67 in Romagna e in alcune aziende socie nelle Marche. Attualmente il prodotto è conosciuto presso diverse catene della grande distribuzione organizzata , che hanno riscontrato interesse grazie alle caratteristiche distintive dell’insalata.
Il nome “Crunchy” si riferisce principalmente alla croccantezza e alla dolcezza di questa varietà, elementi che la differenziano nel segmento delle insalate fresche. Il packaging è studiato per attirare l’attenzione, grazie a un gioco di colori in grado di comunicare freschezza e qualità. La confezione garantisce un peso minimo di 300 grammi per unità, un quantitativo che si adatta a diversi tipi di consumi domestici e professionali.
Approvvigionamento e prospettive di crescita
Anche per questa produzione si punta sull’approvvigionamento presso produttori locali e di altre regioni italiane, i quali contribuiscono a garantire la continuità durante tutta la stagione. I dati sulle vendite indicano margini di crescita e uno spazio importante da conquistare, mentre la qualità dei prodotti mantiene un livello stabile e apprezzato per le sue specificità.
La diffusione nelle grandi superfici e i riscontri positivi alimentano la volontà dell’azienda di ampliare ulteriormente la produzione e raggiungere nuovi punti vendita, sfruttando il buon nome costruito intorno a insalate dal gusto riconoscibile e dalla consistenza soddisfacente.