Un intervento di rilievo sta riguardando l’ospedale Carlo Urbani di Jesi, ad Ancona. Qui è in corso la trasformazione di dieci posti letto di pneumologia da degenza ordinaria a posti letto di terapia semi-intensiva. Questa operazione mira a migliorare la risposta sanitaria locale, permettendo in caso di necessità di convertire rapidamente i letti in assistenza intensiva. L’aggiornamento include lavori su camere destinate a pazienti con necessità di ventilazione e monitoraggio costante, anche in regime di trattamento per condizioni infettive ad alta intensità terapeutica.
Investimenti e finanziamenti specifici
L’investimento complessivo coinvolto ammonta a circa 2,5 milioni di euro. La copertura finanziaria arriva da due fonti principali: 1,5 milioni provengono dal Piano nazionale di ripresa e resilienza , mentre la quota restante è a carico della Regione Marche. Questo mix di fondi pubblici mette in evidenza la priorità data alla sanità regionale e all’adeguamento delle strutture ospedaliere.
Tra gli interventi più importanti c’è il potenziamento dell’impianto elettrico, cruciale per il funzionamento sicuro e continuo delle apparecchiature mediche. È previsto un sistema di continuità per l’alimentazione elettrica, in modo da evitare interruzioni anche nelle situazioni più critiche. L’installazione di un impianto di condizionamento ad aria a contaminazione controllata, rispettando specifiche condizioni termiche e igrometriche, rappresenta un altro tassello fondamentale.
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Due dei dieci ambienti avranno sistemi di condizionamento con la possibilità di regolare la pressione dell’aria, positiva o negativa, a seconda della tipologia di pazienti. Questa caratteristica è pensata per accogliere individui immunodepressi o con infezioni contagiose, garantendo un controllo dell’ambiente adatto a diverse necessità cliniche. Anche la rete di distribuzione dei gas medicali, indispensabile per le cure intensive, passerà a nuova sede.
Tecnologie mediche e attrezzature previste dall’intervento
Oltre agli adeguamenti strutturali e impiantistici, parte dei fondi serviranno all’acquisto di tecnologie mediche avanzate. Tra gli strumenti previsti ci sono sistemi per il monitoraggio costante dei parametri vitali, ventilatori ad alto flusso, defibrillatori ed elettrocardiografi. Questi dispositivi aiutano il personale medico a osservare con precisione le condizioni dei pazienti e intervenire senza ritardi.
Queste apparecchiature saranno collocate direttamente nelle stanze aggiornate, consentendo un’assistenza integrata e veloce. Il potenziamento tecnologico supporta le funzioni assistenziali della terapia semi-intensiva, rendendo possibile affrontare casi complessi con strumenti aggiornati e adeguati agli standard più recenti. L’aggiornamento coinvolge sia la diagnosi che l’intervento terapeutico.
Dettaglio sulle apparecchiature specifiche
La presenza di ventilatori ad alto flusso, speciali strumenti per erogare aria con maggiore efficacia, si rivela utile soprattutto per patologie polmonari gravi o in fase acuta. I monitor cardiaci e le apparecchiature per la rilevazione immediata delle anomalie cardiache completano il quadro sanitario. Tutta l’attività è pensata per garantire un’accoglienza efficace e terapie precise in un contesto di cura avanzata.
Particolare dell’intervento di riqualificazione
L’ospedale Carlo Urbani sta aggiornando dieci camere destinate ai pazienti. Questi posti letto, prima ordinari, diventeranno semi-intensivi, in grado di fornire assistenza avanzata con interventi rapidi se necessario. La trasformazione comprende un ampio lavoro edile e impiantistico, con la predisposizione delle stanze per apparecchiature sofisticate come ventilatori e sistemi di monitoraggio continuo dei parametri vitali. Le camere potranno essere destinate anche a pazienti infettivi, adattandosi a contesti diversi e garantendo cura efficace per casi clinici complessi.
Il progetto punta a supportare la ventilazione non invasiva e altri trattamenti intensivi, ma non solo. Le camere saranno predisposte per garantire sicurezza e assistenza in continuità, con la flessibilità necessaria in situazioni di emergenza sanitaria. Questo ampliamento e ammodernamento si pone l’obiettivo di rafforzare la pneumologia e la terapia semi-intensiva nell’area di Jesi, rispondendo alle esigenze crescenti di cura specializzata.
Dichiarazioni e impostazione regionale sulle nuove strutture ospedaliere
Filippo Saltamartini, assessore regionale alla sanità nelle Marche, ha detto che l’intervento rappresenta un investimento concreto sul potenziamento degli ospedali. Saltamartini sottolinea come “questi lavori concorrono al miglioramento delle strutture e all’introduzione di nuove tecnologie, con l’obiettivo di rendere la sanità più vicina ai bisogni della popolazione.”
L’assessore fa notare che questo progetto si inserisce in un programma più ampio, che vede la regione impegnata a rinnovare il parco tecnologico su tutto il territorio. Sono previste 57 nuove apparecchiature di grande valore per diagnosticare in modo accurato e offrire cure adeguate. Le Marche si posizionano così tra le prime regioni d’Italia per innovazione tecnologica nelle strutture ospedaliere.
L’intervento su Jesi è un esempio concreto di questa politica, con risorse distribuite per migliorare ambiti specifici della cura, soprattutto per le patologie respiratorie e per i trattamenti che richiedono assistenza elevata. La strategia regionale punta a fornire strutture moderne e dotate di strumenti all’avanguardia, per garantire attenzione e qualità al paziente.
Le caratteristiche delle nuove camere
Il progetto avanza ora attraverso i lavori edili e tecnici, destinati a modificare gli ambienti ospedalieri e a integrare le apparecchiature necessarie. Il fatto che due delle dieci camere avranno condizioni di pressione regolabile consente di gestire anche casi infettivi o immunodepressi senza alterare l’ambiente circostante. Questo aspetto contribuisce a rendere l’ospedale Carlo Urbani un punto di riferimento per l’area e per un’assistenza più specializzata.