Il caldo intenso nelle officine di Stellantis a Pomigliano ha spinto i lavoratori a uno sciopero, a causa delle condizioni ambientali difficili che mettono a rischio la sicurezza e la salute sul lavoro. La protesta arriva dopo un episodio simile registrato lo scorso anno durante una ondata di caldo, denunciata dalla Fiom-Cgil.
Temperature proibitive nelle officine di pomigliano
Le rilevazioni effettuate dai delegati sindacali hanno evidenziato temperature superiori ai 30 gradi all’interno degli stabilimenti, con un’umidità elevata che peggiora ulteriormente la situazione. Questi dati mostrano come le condizioni microclimatiche siano oltre il limite della tollerabilità per chi lavora sulla catena di montaggio, dove lo sforzo fisico è continuo e richiede un ambiente adeguato per evitare disagi e pericoli.
L’umidità alta aumenta la sensazione di calore e porta a un rapido affaticamento, mentre l’assenza di un raffrescamento efficace impedisce di mantenere la concentrazione e la reattività necessarie nelle fasi di assemblaggio e controllo. Questo scenario ha provocato il diffondersi di malori e momenti di crisi tra gli operai, spingendo i rappresentanti dei lavoratori a sollevare la questione con urgenza.
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Le difficoltà riscontrate sottolineano un problema tecnico e gestionale rilevante, specie in impianti che devono garantire standard minimi per la sicurezza sul lavoro. A Pomigliano, la situazione nelle officine risulta inaccettabile, specie in considerazione del clima attuale che ha raggiunto valori paragonabili a quelli dei paesi mediterranei durante l’estate.
La denuncia della Fiom e le richieste ai vertici aziendali
Mario Di Costanzo, responsabile automotive della Fiom Napoli, ha rimarcato il rischio grave per la salute dei dipendenti, chiedendo alla direzione di prendere provvedimenti immediati. “La dignità e la sicurezza dei lavoratori non debbano mai passare in secondo piano”, esortando l’azienda a valutare azioni concrete per migliorare le condizioni ambientali nelle officine.
La richiesta principale riguarda un intervento sul sistema di condizionamento dell’aria, attualmente insufficiente a garantire un microclima accettabile. Se l’impianto esistente non supporta un abbassamento significativo della temperatura, si ipotizzano soluzioni alternative, tra cui l’incremento delle pause lavorative per permettere ai dipendenti di recuperare forza ed equilibrio psicofisico.
La Fiom ha confermato che, in assenza di risposte efficienti e tempestive da parte di Stellantis, le proteste potrebbero intensificarsi con ulteriori scioperi e manifestazioni. Il sindacato insiste sulla necessità di mettere in sicurezza il lavoro, evitando che condizioni climatiche estreme si traducano in pericoli per chi opera quotidianamente nelle linee produttive.
L’evoluzione della situazione e le previsioni per i prossimi giorni
Le temperature in aumento hanno scatenato la protesta in modo prevedibile, similmente a quanto era accaduto nella precedente estate. Per fortuna, secondo le previsioni meteo, ci sarà un abbassamento delle temperature accompagnato da piogge, atteso già da domani.
Questo cambiamento climatico temporaneo renderà nuovamente sostenibili le condizioni di lavoro all’interno delle officine di Pomigliano. L’ambiente si farà meno torrido e la catena di montaggio potrà riprendere senza gli impedimenti causati dal caldo opprimente.
Resta comunque aperta la questione delle misure strutturali necessarie per prevenire il ripetersi di situazioni di disagio simili durante altri periodi estivi, specialmente in un’atmosfera che rischia di diventare sempre più calda e afosa. Nel frattempo la tensione tra sindacato e azienda rimane alta, sotto osservazione da parte dei lavoratori e delle istituzioni locali.