La lotta al telemarketing scorretto torna al centro dell’attenzione grazie all’intervento deciso dell’autorità garante della concorrenza e del mercato. Nel 2025 sono stati avviati sette procedimenti istruttori contro diversi call center che operano nei rami energia e telecomunicazioni, accusati di presentare offerte commerciali attraverso informazioni fuorvianti. Il fenomeno non è nuovo, ma le modalità di azione di questi centri di chiamate allarmano per l’uso di trucchi tecnici e comunicazioni poco chiare, che mettono a rischio la tutela dei consumatori.
Le società coinvolte e la collaborazione con la guardia di finanza
L’autorità resistente a pratiche scorrette nel mercato ha dato seguito alle segnalazioni ricevute grazie anche all’indagine effettuata dalla guardia di finanza, che ha approfondito le condotte dei call center incriminati. Le società interessate dai procedimenti sono sette, suddivise tra due campi d’attività: nel settore energia figurano action s.r.l., fire s.r.l., j.wolf consulting s.r.l. e noma trade s.r.l., mentre nel comparto telecomunicazioni risultano entrate in istruttoria entiende s.r.l., nova group s.r.l. e my phone s.r.l.
Questi call center avrebbero contattato consumatori proponendo contratti per l’energia elettrica o telefonia, ma utilizzando informazioni ingannevoli sulla reale natura della chiamata o sui vantaggi economici delle offerte. Il fenomeno ha attirato l’attenzione dell’autorità soprattutto perché le lamentele arrivano quotidianamente da numerosi utenti.
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Le tecniche scorrette usate dai call center per l’acquisizione clienti
Le modalità adottate dai call center risultano non trasparenti e spesso ingannevoli, variando a seconda del settore di riferimento. Nel campo dell’energia, alcune chiamate presentano gli operatori come dipendenti delle aziende fornitrici attuali o di enti di controllo, offrendo un’immagine falsa per convincere l’utente che le tariffe attuali siano poco convenienti. Frequently si segnalano inoltre allusioni a problemi tecnici o difficoltà nello switching del contratto, giustificando così la richiesta di stipulare un nuovo accordo.
Nel settore telecomunicazioni, invece, le telefonate tendono a inserire nell’interlocutore preoccupazioni su eventuali disservizi imminenti o rincari di prezzo da parte dell’operatore attuale. Queste supposizioni spingono il consumatore a sottoscrivere una nuova offerta, spesso presentata come particolarmente vantaggiosa ma che, in realtà, non conferma i benefici promessi. Si verifica pure il caso di passaggi a operatori diversi o a proposte alternative all’interno dello stesso gestore, con dati e condizioni contrattuali alterati rispetto a quanto comunicato.
In molti casi, per fare apparire la chiamata più legittima e motivare l’adesione, viene utilizzata la tecnica del cosiddetto cli spoofing. Questo metodo permette di modificare il numero visualizzato dal chiamato, facendo sembrare che la chiamata provenga da un numero conosciuto o ufficiale, ingannando quindi l’utente sulla reale origine del contatto.
Le iniziative per informare e tutelare i consumatori
L’autorità garante, assieme ad Arera, ha promosso la campagna “difenditi così” rivolta a chi teme di essere vittima di queste pratiche aggressive o ingannevoli. La campagna punta a informare le persone sui diritti e sulle procedure da adottare quando si ricevono chiamate sospette o pressanti da call center. Il sito dedicato www.difenditicosi.it raccoglie indicazioni precise e strumenti di denuncia, oltre a spiegare come riconoscere i segnali di telemarketing fraudolento.
Parallelamente è attivo un numero verde gratuito dell’autorità, 800.166.661, disponibile dal lunedì al venerdì tra le 10 e le 14, che offre supporto e informazioni ai consumatori in difficoltà o confusi dalle offerte ricevute. Questi canali puntano a favorire un diretto contatto tra cittadini e autorità per riportare episodi di telefonate non corrette e contribuire così a un controllo più rigido del settore.
Osservazioni finali sul fenomeno del telemarketing ingannevole
Il contrasto alle telefonate ingannevoli resta una sfida quotidiana per gli enti preposti e per i cittadini, che devono restare vigili. L’intervento formale sulle società coinvolte segnala un’attenzione crescente a spingere verso pratiche più trasparenti nel mercato dell’energia e delle telecomunicazioni.