L'autonomia regionale come leva per investimenti e crescita: il punto di vista di fedriga e zaia

L’autonomia regionale come leva per investimenti e crescita: il punto di vista di fedriga e zaia

L’autonomia regionale, con focus su Friuli Venezia Giulia e Veneto, viene rilanciata da Fedriga e Zaia come strumento per migliorare gestione economica, investimenti e collaborazione tra Regioni italiane.
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L'articolo tratta dell'importanza dell'autonomia regionale in Italia, con particolare focus sul modello virtuoso del Friuli Venezia Giulia, illustrato dal governatore Fedriga, e sul contributo del Veneto e di Luca Zaia nel promuovere un'autonomia differenziata più efficace e collaborativa tra Regioni. - Gaeta.it

L’autonomia regionale resta un tema caldo nel dibattito politico italiano, soprattutto per le Regioni a statuto speciale come il Friuli Venezia Giulia e il Veneto. Nei giorni scorsi, a Tolmezzo, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha partecipato a un incontro per la presentazione del libro “Autonomia. La rivoluzione necessaria” scritto dal governatore del Veneto Luca Zaia. L’evento ha messo al centro discussioni sulle opportunità economiche, gestionali e sociali offerte dall’autonomia differenziata e la collaborazione tra Regioni italiane. Durante la serata, sono emersi dati concreti e strategie riguardanti le risorse pubbliche e il ruolo delle autonomie nella spesa locale.

Il modello di autonomia del friuli venezia giulia e i risultati finanziari raggiunti

Fedriga ha evidenziato che il Friuli Venezia Giulia, grazie alla sua autonomia speciale, ha costruito un modello concreto di gestione economica in grado di incrementare risorse e investimenti. Ha ricordato come la Regione sia passata da un assestamento di bilancio che faceva registrare 80 milioni di euro a un saldo che supera 1,3 miliardi. Questo salto riflette una capacità di trasformare le risorse disponibili in valore aggiunto per il territorio, mediante investimenti mirati e generazione di nuove entrate.

L’effetto è simile a un circolo virtuoso in cui la gestione autonoma permette di ottenere più fondi da dedicare a servizi, infrastrutture e altre necessità della comunità locale. Fedriga ha messo in luce che questo risultato non è casuale ma deriva da una strategia precisa che sfrutta il potere decisionale locale per destinare fondi con maggiore efficacia e trasparenza. La crescita economica della Regione può dunque essere collegata direttamente all’ampliamento dei margini di autonomia concessi per la gestione del bilancio regionale.

Questa esperienza, secondo Fedriga, dimostra la concretezza delle autonomie speciali come strumenti per potenziare i territori, contrastare la dispersione delle risorse e garantire un ritorno tangibile ai cittadini. Gli investimenti generano occupazione e sviluppo locale, mentre la capacità di autogoverno favorisce la programmazione di lungo termine con impatto sul benessere della popolazione.

Il ruolo della collaborazione tra regioni nel rilanciare l’autonomia differenziata

Nel corso dell’incontro, il governatore friulano ha insistito sulla cooperazione tra Regioni come elemento chiave per affermare l’autonomia anche nelle realtà a statuto ordinario. Ha citato il ruolo della Conferenza delle Regioni, organismo che mette in rete i presidenti e gli assessori regionali per coordinare posizioni comuni e portare avanti richieste condivise nei confronti del governo centrale.

Fedriga ha spiegato che il nodo non è ottenere più risorse, bensì gestire meglio quelle esistenti, decidendo con maggiore autonomia su destinazioni e modalità d’impiego. Questo passaggio consentirebbe di ridurre sprechi, tagliare ricorsi inutili alla burocrazia statale e accorciare i tempi delle decisioni. Un meccanismo pensato per rendere più snella la spesa pubblica e più efficace l’azione degli enti locali.

Secondo quanto dichiarato, “un’Italia con Regioni che gestiscono in modo autonomo i propri programmi sarebbe un paese che spende meno ma spende meglio.” Un modello di sussidiarietà in cui il controllo delle risorse è affidato ai territori, liberando energie imprenditoriali e sociali. Fedriga ha posto l’accento sulla necessità di una riforma organica della legge che regola l’autonomia differenziata, aperta a dialogo e confronto tra Regioni diverse nelle loro peculiarità.

Il contributo del veneto e il cammino dell’autonomia nella politica italiana

Luca Zaia, governatore del Veneto e autore del libro presentato, è stato ringraziato da Fedriga per aver rilanciato con continuità il tema dell’autonomia. Zaia si è impegnato fin dai primi passi del percorso referendario a chiedere un ruolo più incisivo per le Regioni, sfidando un clima spesso restio nei confronti di queste istanze.

Nel ricordare il coraggio del Veneto, che ha messo la questione sotto gli occhi dei cittadini con consultazioni popolari, Fedriga ha fatto notare che oggi l’autonomia differenziata è un tema centrale per il futuro del Paese. Il percorso intrapreso dà voce ai territori e punta a riformare la distribuzione di poteri e funzioni in una direzione che valorizzi le specificità locali.

Lo scopo è mettere a sistema le diverse esperienze regionali con l’obiettivo di costruire un’Italia più equilibrata nella gestione delle risorse pubbliche. La strada tracciata da Zaia e condivisa da altri presidenti regionali mostra un cambiamento culturale che abbandona visioni centraliste verso soluzioni più articolate e legate al contesto locale. Questa visione accompagna una fase della politica italiana in cui si prova a superare schemi rigidi per trovare risposte concrete ai bisogni dei cittadini attraverso l’autogoverno.

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