l’attenzione di Intesa Sanpaolo sulle pmi negli Emirati Arabi per diversificare i mercati

l’attenzione di Intesa Sanpaolo sulle pmi negli Emirati Arabi per diversificare i mercati

Intesa Sanpaolo sostiene le pmi italiane nell’espansione verso gli Emirati Arabi Uniti e la penisola arabica per ridurre i rischi geopolitici, mantenendo saldo il ruolo strategico degli Stati Uniti nel commercio globale.
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Intesa Sanpaolo supporta le piccole e medie imprese italiane nella diversificazione dei mercati, puntando su Emirati Arabi Uniti e Medio Oriente per ridurre rischi geopolitici, mantenendo comunque centrale il ruolo degli Stati Uniti nelle esportazioni. - Gaeta.it

La strategia di Intesa Sanpaolo sulle piccole e medie imprese punta a esplorare nuovi mercati come gli Emirati Arabi Uniti per mitigare i rischi legati a instabilità in altre aree geografiche. Questa linea è stata presentata da Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori, durante l’evento Investopia Europe 2025 tenutosi a Milano. Il discorso si concentra sulle opportunità offerte dalla penisola arabica, senza trascurare il ruolo primario degli Stati Uniti nel commercio internazionale.

Il ruolo strategico degli emirati arabi uniti per le pmi italiane

Gli Emirati Arabi Uniti stanno cambiando la loro economia puntando su settori diversi dal tradizionale real estate. Barrese ha spiegato che queste trasformazioni stanno offrendo opportunità per esportatori e investitori italiani, soprattutto nel campo della manifattura e dell’industrializzazione. Il paese ha una capacità finanziaria notevole e ospita una clientela con grandi disponibilità di spesa, rendendo il mercato appetibile per le aziende italiane che cercano sbocchi più robusti.

Focus su arabia saudita e la penisola arabica

Questa evoluzione non si limita agli Emirati Arabi: anche l’Arabia Saudita e altri paesi della penisola arabica stanno investendo capitali importanti in nuovi settori. Per le pmi italiane, raccordarsi a questo circuito può rappresentare una scelta che permette di superare limiti imposti dalle difficoltà geopolitiche e dall’instabilità di altre aree, aumentando le chance di crescita. Il coinvolgimento diretto sul territorio e la conoscenza delle dinamiche locali restano però fattori chiave per sviluppare relazioni di affari solide.

La diversificazione come risposta all’incertezza geopolitica

La presenza di tensioni e instabilità in alcune aree del mondo costringe le imprese italiane a cercare canali di commercializzazione più stabili e meno esposti a variazioni brusche. Barrese ha indicato chiaramente che il ruolo di Intesa Sanpaolo è seguire le pmi in questo percorso, favorendo l’ingresso in mercati in espansione come quello degli Emirati e della penisola arabica. Questa scelta è vista come un rimedio per ridurre i rischi legati al contenuto instabile di altre regioni.

Il supporto ha come obiettivo principale attenuare gli effetti negativi di contesti imprevedibili. Passare da un mercato instabile a uno più solido, o almeno in crescita, può garantire continuità all’attività delle imprese. In questo senso, l’allargamento del numero di sbocchi commerciali serve a rendere il sistema meno vulnerabile e capace di reggere meglio eventuali crisi globali. Una strategia che punta sulla stabilizzazione e sulla crescita equilibrata del tessuto imprenditoriale.

Le tensioni globali e l’importanza di nuovi mercati

L’instabilità geopolitica induce a guardare sempre più a mercati con basi più solide, riducendo l’esposizione ai rischi improvvisi. Il coinvolgimento diretto permette alle imprese di conoscere meglio le dinamiche locali, elemento fondamentale per costruire relazioni durevoli.

Il ruolo degli stati uniti resta centrale per i consumi globali

Nonostante l’attenzione verso nuovi mercati, Barrese ha chiarito che gli Stati Uniti rimangono il principale destinatario delle esportazioni italiane. Il loro ruolo nel quadro globale è insostituibile, con una domanda di beni e servizi che poche altre economie riescono a eguagliare. Per questo motivo, Intesa Sanpaolo non prevede un calo del loro peso nel portafoglio commerciale delle pmi italiane.

Mantenere canali sicuri negli Stati Uniti

In questa prospettiva, gli Stati Uniti continuano a rappresentare il mercato primario dal punto di vista dei consumi. L’obiettivo indicato è mantenere aperti canali sicuri in questa area, ma nel contempo ampliare l’orizzonte verso altre geografie, soprattutto quelle con meno rischi di instabilità. Il ragionamento comprende la necessità di neutralizzare gli effetti negativi delle tariffe doganali e di consolidare i rapporti commerciali in maniera più diversificata.

Implicazioni per le piccole e medie imprese italiane

Per le pmi italiane, questo approccio indica un’apertura strategica verso una collaborazione più stretta con i mercati del Medio Oriente, soprattutto quelli con una base economica in corsa come gli Emirati Arabi Uniti. Le imprese devono quindi prepararsi a operare in contesti diversi, dove la domanda cresce ma richiede una certa adattabilità e conoscenza delle dinamiche locali.

Il sostegno della banca si traduce in progetti mirati a supportare le pmi nell’ingresso e nello sviluppo in questi mercati. È una risposta alle sfide poste da un mondo sempre più complesso, che chiede alle imprese di non dipendere da pochi canali commerciali. La diversificazione geografica può rappresentare un elemento di sopravvivenza e di espansione, contribuendo a mitigare eventuali problemi legati a tensioni politiche o economiche altrove.

Presenza e consulenza per la crescita

Un’attenzione costante a queste evoluzioni, unita a una presenza concreta e a una consulenza adeguata, può rendere più efficace la crescita delle imprese nel lungo termine. Emblematico è il fatto che questa strategia sia stata presentata durante un evento che guarda alla finanza e agli investimenti europei, segno dell’importanza che le sfide globali assumono anche per il sistema economico italiano.

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