L’arma dei carabinieri ha organizzato oggi due cerimonie per commemorare la battaglia del Podgora, svoltasi 110 anni fa durante la Prima guerra mondiale. L’evento si è concentrato sul ricordo dei soldati caduti in uno dei combattimenti più significativi per l’arma. Le celebrazioni si sono tenute prima al sacrario militare di Oslavia, vicino a Gorizia, e poi nella caserma Cascino, sede del 13° reggimento Friuli Venezia Giulia.
Commemorazioni al sacrario militare di oslavìa
La prima cerimonia si è svolta al sacrario militare di Oslavìa, luogo di sepoltura di circa ventimila soldati, tra cui oltre cento austroungarici. Il comandante generale dei carabinieri, Salvatore Luongo, ha preso la parola sottolineando il valore morale della memoria storica, definendola un impegno collettivo e una responsabilità condivisa.
I partecipanti hanno deposto tre corone ai piedi del monumento dedicato ai caduti. A seguire, nella cripta è stata eseguita una preghiera solenne, accompagnata dalle note dell’inno del Piave. Le celebrazioni hanno evidenziato l’importanza della battaglia del Podgora per l’identità dell’arma, vista come una testimonianza di sacrificio e coraggio che segna la storia militare italiana.
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Il ricordo dell’assalto alla quota 240 nella caserma cascino
Nella seconda parte delle commemorazioni, alla caserma Cascino, è stata ricordata l’azione del 13° reggimento Friuli Venezia Giulia nella battaglia di 110 anni fa. Il momento culminante dell’evento ha riguardato l’assalto mattutino sul monte Calvario, in particolare la conquista della quota 240.
I carabinieri erano impegnati in un attacco sotto il fuoco intenso dell’esercito austroungarico. Gli ordini imponevano di avanzare senza sparare, affidandosi esclusivamente all’uso della baionetta per non interrompere la spinta offensiva. Questa strategia ha richiesto uno sforzo eccezionale: tra i militari, 53 sono rimasti caduti, 143 feriti e 10 risultano dispersi.
Il rispetto rigoroso dell’ordine ha permesso di mantenere la tensione sull’assalto, anche di fronte a quella che è stata descritta come una vera “tempesta di piombo e ferro”. I racconti di quel giorno mostrano la determinazione e la disciplina dei carabinieri, che hanno mantenuto la coesione nonostante le gravi perdite.
Rilevanza storica e valore simbolico della battaglia del podgora
La battaglia del Podgora rappresenta uno degli episodi più significativi per l’arma dei carabinieri durante la Prima guerra mondiale. Non solo per l’ardimento dimostrato, ma anche per l’impatto strategico che la conquista di quella posizione ha avuto sul fronte orientale.
Il sacrificio di quei soldati è ricordato come emblema della dedizione e del senso del dovere che da sempre caratterizzano l’arma. Le celebrazioni odierne si inseriscono in un contesto più ampio di valorizzazione della memoria storica militare italiana, con momenti di riflessione che richiamano alla responsabilità di mantenere vive le testimonianze del passato.
Il legame con la caserma Cascino, teatro di quel coraggioso assalto, rafforza il senso di continuità tra le generazioni di carabinieri. L’evento ha confermato come la storia dei caduti sia parte integrante della cultura dell’arma, il cui impegno rimane ancorato a valori concreti come il sacrificio e il servizio alla nazione.