L’aquila, uncem abruzzo appoggia il sindaco di gagliano aterno contro la bozza del piano strategico per le aree interne

L’aquila, uncem abruzzo appoggia il sindaco di gagliano aterno contro la bozza del piano strategico per le aree interne

Le aree interne d’Italia, in particolare l’Abruzzo, affrontano sfide di spopolamento e sviluppo; Lorenzo Berardinetti critica il piano nazionale e invita a valorizzare innovazione, sostenibilità e collaborazione locale.
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Lorenzo Berardinetti, presidente di Uncem Abruzzo, critica la definizione dello spopolamento come “irreversibile” nel piano nazionale per le aree interne, sottolineando gli sforzi locali di innovazione e sviluppo per rilanciare queste comunità e chiedendo politiche governative più positive e partecipative. - Gaeta.it

Le aree interne dell’Italia rappresentano uno dei nodi più complessi della politica territoriale e sociale. Nel 2025, le tensioni tra amministratori locali e il governo nazionale si acuiscono con il dibattito attorno al piano strategico nazionale per le aree marginali. L’acceso confronto parte dall’Abruzzo, con Lorenzo Berardinetti, presidente dell’Uncem Abruzzo, che prende posizione a favore del sindaco di Gagliano Aterno, Luca Santilli, sulla questione dello spopolamento e del futuro di queste zone. Un tema che coinvolge la vita quotidiana di molte comunità montane e che apre interrogativi sul ruolo che questi territori possono ancora avere nel Paese.

La posizione di lorenzo berardinetti sul piano strategico nazionale

Lorenzo Berardinetti ha espresso un giudizio netto e critico sulla bozza del piano strategico nazionale per le aree interne, condividendo le preoccupazioni del sindaco di Gagliano Aterno, Luca Santilli. In particolare, Berardinetti ha contestato la definizione dello spopolamento come un fenomeno “irreversibile”. Questo giudizio, secondo lui, getta un’ombra negativa sul futuro delle comunità montane e toglie valore agli sforzi quotidiani di amministratori, cittadini e associazioni presenti sul territorio. Ha sottolineato come molte realtà stiano lavorando per invertire la tendenza, cercando di mantenere vive le loro comunità nonostante l’emigrazione e le difficoltà economiche.

Innovazione e sviluppo nelle aree interne

Berardinetti ha posto in evidenza che le aree interne non sono semplicemente un retaggio del passato, ma parti attive e cruciali della vita nazionale presente e futura. Nel suo discorso, ha citato esempi concreti di innovazione e sviluppo in queste zone, come lo sviluppo di attività legate alla transizione ecologica e digitale, due fronti fondamentali per il progresso del Paese. Ha invitato quindi a superare una visione rassegnata e negativa, riaffermando che queste aree ospitano progetti che possono contribuire in modo concreto al benessere e alla crescita dell’Italia.

Il significato dello spopolamento e gli sforzi delle comunità locali

Secondo Berardinetti, un’idea diffusa come quella dello spopolamento “irreversibile” rischia di diventare una profezia che si autoavvera. Invece, ha ricordato come migliaia di persone, tra amministratori e semplici cittadini, continuino a investire energie, tempo e risorse per contrastare l’abbandono territoriale. Questi attori locali operano in condizioni difficili ma non rinunciano alla sfida di recuperare la vitalità delle loro comunità.

Strategie di rilancio per le aree interne

Nel suo intervento, il presidente dell’Uncem Abruzzo ha indicato alcune strategie che già funzionano: nuovi insediamenti abitativi, sviluppi nell’agricoltura sostenibile, iniziative culturali e iniziative per attrarre turismo in aree meno conosciute. Inoltre, ha rimarcato il contributo delle tecnologie digitali come una risorsa fondamentale per collegare questi territori al resto del Paese e favorire nuove opportunità di lavoro. Le collaborazioni tra enti locali e associazioni del terzo settore spesso rappresentano la spinta per avviare questi progetti. Per Berardinetti, riconoscere questi risultati significa valorizzare il lavoro e il sacrificio di chi resta in questi luoghi e non accettare l’idea che le aree interne siano destinate al declino.

L’appello al governo e il ruolo delle aree interne nel futuro nazionale

Nel suo intervento pubblico, Lorenzo Berardinetti ha rivolto un appello concreto al ministro per il Sud e le aree interne, Raffaele Foti, chiedendo un cambio di tono e di indirizzo nelle politiche governative. Ha suggerito che il governo dovrebbe promuovere messaggi che segnalino speranza e possibilità, non rassegnazione. Le aree interne, specialmente nel Mezzogiorno, rappresentano una risorsa spesso sottovalutata, con potenzialità in diversi ambiti.

Un nuovo dialogo con le realtà locali

Berardinetti ha insistito sul fatto che questi territori possono fornire risposte a problemi tipici delle aree più urbanizzate, come il sovraffollamento, l’inquinamento e la scarsità di spazi verdi. Ha inoltre invitato a un confronto serio e partecipato con le realtà locali per disegnare politiche più concrete e aderenti alle esigenze di chi vive direttamente questi territori. L’Uncem Abruzzo si è detta pronta a collaborare per costruire una lettura della realtà che parta proprio dai centri più piccoli e possa dare una nuova prospettiva al Paese nel suo complesso.

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