Il festival Il jazz italiano per le terre del sisma torna a animare L’Aquila e le aree del Centro Italia colpite dai terremoti. Una rassegna che mescola musica, paesaggi e rigenerazione sociale, con eventi e concerti diffusi tra fine agosto e inizio settembre 2025. Alla base dell’iniziativa c’è il coinvolgimento diretto delle comunità locali unito a un’offerta culturale ampia e variegata.
Un cammino solidale tra natura e musica
Dal 29 al 31 agosto si svolgerà la parte itinerante del festival, denominata Cammino Solidale. Questo percorso attraversa alcune delle zone più segnate dai terremoti: Camerino nelle Marche, Castelluccio di Norcia in Umbria e Amatrice nel Lazio. L’evento unisce trekking con appuntamenti musicali a contatto con il paesaggio, offrendo un’esperienza immersiva tra arte e ambiente.
Organizzato da Musicamdo e Fara Music, con la supervisione di Jazz all’Aquila, il cammino punta a valorizzare il patrimonio culturale e naturale di queste aree. Si utilizzano sentieri sostenibili e percorsi urbani, tutti pensati per mostrare la bellezza e la resilienza di territori feriti dal sisma. I concerti affidati a giovani musicisti jazz italiani rappresentano un’occasione per rafforzare legami comunitari e attrarre visitatori.
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Ponte tra musica e rigenerazione territoriale
Questa prima fase crea un ponte tra musica e rigenerazione territoriale, sottolineando come la cultura possa concorrere al rilancio di borghi e aree interne. La presenza di artisti emergenti rende l’evento dinamico e pieno di energie nuove, capaci di dialogare con la storia dei luoghi attraversati.
Il festival al centro storico dell’aquila
Il momento più atteso si verificherà il 6 e 7 settembre con il festival vero e proprio che coinvolge L’Aquila. Il centro storico si trasformerà in un palcoscenico diffuso, con 18 diversi spazi tra piazze, cortili e musei. Oltre 300 musicisti si esibiranno tra performance, mostre, incontri e laboratori. Il tema di questa edizione, “L’Aquila imprevista”, racconta la città come luogo in continuo cambiamento, capace di ripartire e stupire attraverso la cultura.
Il programma offre un’ampia varietà di appuntamenti. Suoi luoghi simbolici come la Scalinata di San Bernardino, il Parco del Castello e il Conservatorio Alfredo Casella accolgono eventi più strutturati, come l’esibizione dell’orchestra Avion Travel & Medit Orchestra con Peppe Servillo. Rilevante il progetto “TILT: Conduction per L’Aquila” diretto da Giovanni Maier e la presenza della Big Band del Conservatorio, che confermano l’attenzione per la ricerca e la sperimentazione musicale.
Vivacità nel cuore urbano
Tra i momenti più vivi ci sono le improvvisazioni corali e le parate urbane che animano la città, rafforzando il carattere collettivo del festival. Collaborazioni tra musica, fotografia, cinema e danza ampliano la prospettiva artistica, integrando diverse forme espressive dentro il tessuto urbano.
Iniziative per i più piccoli e modalità di partecipazione
Il festival dedica spazio alle nuove generazioni con laboratori musicali e fotografici rivolti ai bambini e ragazzi. La collaborazione con associazioni come Nati nelle Note e l’AFIJ assicura momenti educativi e creativi durante l’evento. L’AFIJ inoltre curerà un reportage fotografico, testimonianza visiva della manifestazione.
Per garantire un’ampia partecipazione, la maggior parte dei concerti rimarrà ad ingresso gratuito. Solo per alcuni eventi principali, localizzati sul palco di San Bernardino, Piazza Santa Margherita e Parco del Castello, si richiederà un biglietto simbolico di 5 euro al giorno o 10 euro per l’intera durata del festival.
Queste scelte agevolano il coinvolgimento del pubblico e mantengono viva l’idea di un festival popolare e accessibile, che si pone come strumento di rigenerazione culturale e sociale.
Sostegno istituzionale e modello organizzativo
Il festival nasce dalla collaborazione tra il Comune dell’Aquila e vari enti pubblici e privati. Tra i sostenitori ci sono il Ministero della Cultura, la Regione Abruzzo, SIAE e Nuovo IMAIE. L’organizzazione è affidata all’associazione Jazz all’Aquila, che lavora insieme alla Federazione Nazionale Il Jazz Italiano e diversi partner locali.
Questo modello partecipato si fonda sul coinvolgimento diretto delle comunità e sulla valorizzazione delle risorse culturali del territorio. L’iniziativa ha contribuito a consolidare un percorso di rinascita nelle aree colpite dal sisma, usando la musica come strumento concreto di aggregazione e promozione.
L’edizione 2025 del festival conferma quindi un impegno continuativo nella diffusione del jazz e nella tutela dei luoghi più fragili, mantenendo viva l’attenzione sull’importanza della cultura nelle dinamiche sociali e territoriali.