L’Aquila, il Consiglio comunale in crisi: opposizioni denunciano la mancanza di responsabilità

L’Aquila, il Consiglio comunale in crisi: opposizioni denunciano la mancanza di responsabilità

L’assenza di confronto tra maggioranza e opposizione a L’Aquila ha bloccato la III Commissione consiliare, ritardando discussioni cruciali su diritti civili e gestione amministrativa, con impatti diretti sulla comunità.
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L’Aquila, il Consiglio comunale in crisi: opposizioni denunciano la mancanza di responsabilità - Gaeta.it

Nel cuore della città di L’Aquila, l’assenza di un confronto costruttivo tra maggioranza e opposizione ha fatto saltare la prevista seduta della III Commissione consiliare. I gruppi di opposizione hanno espresso con fermezza il loro disappunto, evidenziando le carenze nella gestione delle attività comunali e sottolineando l’impatto negativo che queste situazioni hanno sulla comunità. Le tensioni interne al centrodestra si riflettono su decisioni che dovrebbero toccare da vicino i cittadini.

L’assenza di figure chiave nella Commissione

In una nota congiunta, i partiti di opposizione, tra cui Pd, Il Passo Possibile, L’Aquila Coraggiosa, L’Aquila Nuova, Azione con Calenda e 99 L’Aquila, hanno lamentato l’assenza del Dirigente competente e dell’Assessore di riferimento durante la seduta. Questa situazione, oltre a violare le norme di regolamento, ha avuto ripercussioni dirette sull’andamento dei lavori della Commissione. I rappresentanti dell’opposizione hanno fatto notare come, sebbene il Dirigente fosse presente all’interno del palazzo, la sua mancanza in aula abbia comportato un blocco significativo dell’attività consiliare.

Tale inattività ha ritardato non solo le delibere, ma anche la discussione su temi critici, tra cui i diritti dei cittadini. In un contesto in cui i diritti sociali ed individuali sono sempre più sotto osservazione, queste mancanze si traducono in una vera e propria paralisi dell’azione amministrativa. Le opposizioni si interrogano sull’immagine che questo comportamento restituisce ai cittadini, rimarcando una scarsa serietà nella gestione del lavoro consiliare.

I temi in discussione e l’importanza della legge Zan

All’ordine del giorno della seduta cancellata vi era il DDL Zan, un tema di rilevanza nazionale che si propone di estendere la legge Mancino ai reati di omofobia, transfobia, misoginia e abilismo. Le opposizioni hanno messo in rilievo quanto fosse cruciale discutere di questo provvedimento, non solo per il suo valore legislativo, ma perché affronta questioni di diritti civili che toccano profondamente la vita dei cittadini aquilani e non solo.

La seduta avrebbe dovuto ospitare audizioni significative, tra cui quella della professoressa Maria Vittoria Isidoris dell’Università degli Studi dell’Aquila, dell’ex parlamentare Angelo Schillaci, relatore del DDL, e del presidente di Arcigay nazionale Gabriele Piazzoni. Queste figure avrebbero potuto apportare contributi preziosi al dibattito e sensibilizzare ulteriormente la comunità riguardo a tematiche spesso trascurate.

Il mancato approfondimento su queste questioni potrebbe pregiudicare il regolare svolgimento del Consiglio comunale già programmato per il 17 dicembre, in cui si discuterà l’ordine del giorno presentato dalla consigliera Simona Giannangeli. Questo ordine del giorno mira a sollecitare il Sindaco e l’Amministrazione a richiamare l’attenzione del Governo e del Parlamento sui diritti delle persone discriminate per orientamento sessuale o disabilità, evidenziando l’urgenza di un intervento legislativo in tal senso.

Le ripercussioni sulla comunità aquilana

La situazione attuale ha messo in luce le fragilità dell’amministrazione locale e sottolinea come le divisioni interne al centrodestra possano avere effetti diretti sulla vita quotidiana dei cittadini. L’impatto di decisioni ritardate e discussioni annullate si fa sentire in una città che ha già affrontato sfide considerevoli nel recente passato.

Le opposizioni hanno evidenziato la loro preoccupazione per una gestione che sembra più interessata a questioni interne di partito che alla cura della comunità. Data l’importanza di garantire un buon funzionamento delle istituzioni locali, è fondamentale che si ripristini un dialogo proficuo, capace di unire le forze verso un obiettivo comune: il benessere e i diritti dei cittadini. Le conseguenze di queste defezioni superano il mero ambito burocratico, toccando aspetti essenziali della vita civica e allontanando ulteriormente la politica dai reali bisogni della società.

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