La situazione demografica italiana continua a segnare profondi cambiamenti, con un impatto immediato sulle condizioni economiche e sociali del Paese. La diminuzione delle nascite, l’allungamento dell’età media della popolazione e la riduzione della fascia attiva lavorativamente stanno andando avanti da anni, creando nuove sfide adesso visibili anche nei numeri del lavoro e della crescita. Marina Calderone, ministra del Lavoro e delle politiche sociali, ha affrontato questi temi nel corso dell’incontro ‘Demografia, un patto fra generazioni’, sottolineando le linee su cui intervenire per gestire questa fase.
Lavoro e occupazione: sfide e opportunità dopo anni di crescita degli occupati
Secondo Marina Calderone, il primo ambito a cui dare attenzione riguarda l’occupazione. Gli ultimi anni, infatti, hanno visto un aumento netto degli occupati, superando il milione di persone in più. La maggior parte dei nuovi contratti firmati – oltre il 90% – è a tempo indeterminato, un dato significativo rispetto al passato. Eppure molte aziende continuano a non riuscire a trovare lavoratori disponibili, in particolare in certi settori. Questa difficoltà si combina con la presenza di un numero ancora alto, anche se in calo, di persone inattive soprattutto giovani e donne. Proprio a loro sono rivolti alcuni strumenti del decreto Coesione, come i bonus per giovani, donne e per territori del Sud.
I progressi con il programma gol
Calderone ha voluto mettere in luce i progressi realizzati con la riforma delle politiche attive del programma Gol. È da lì che è arrivata la riduzione del numero dei cosiddetti neet – giovani che né studiano né lavorano – che si sono dimezzati passando da quasi 2 milioni a poco più di 1 milione e 200 mila. Tra le iniziative più nuove c’è ‘AppLi’, un web coach interattivo sviluppato con tutte le regioni, che sfrutta elementi di intelligenza artificiale per orientare il lavoro delle persone. Questa applicazione rappresenta una novità nel modo di offrire servizi pubblici per il lavoro.
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Accanto ad AppLi sono attivi anche altri progetti come Edo, un sistema di formazione e-learning sulle competenze digitali rivolto ai partecipanti del programma Gol. Questi strumenti fanno parte di una strategia per portare avanti l’aggiornamento continuo delle competenze digitali, essenziali per chi entra oggi nel mercato del lavoro. Il ministero del Lavoro è impegnato su questo fronte per non lasciare indietro soprattutto le giovani generazioni.
Produttività e competenze: nuove priorità per mantenere attive le imprese italiane
Il secondo punto evidenziato dalla ministra riguarda la produttività e la difficoltà a coprire alcuni ruoli produttivi a causa del calo demografico. Il calo delle nascite significa anche meno risorse umane da formare e inserire nei posti di lavoro, ma le imprese non riescono più facilmente a trovare le competenze richieste. Per questo sono stati messi a disposizione oltre un miliardo di euro nella terza edizione del Fondo Nuove Competenze. Questi fondi aiutano le aziende a formare i loro lavoratori e anche ad adeguare le qualifiche di chi si inserisce nel mondo produttivo.
Ruolo di istruzione tecnica superiore e formazione professionale
Un ruolo di primo piano lo svolge anche il sistema di istruzione tecnica superiore, gli Its, e la formazione professionale tecnica finanziata tramite l’Iefp. Gli iscritti a questi corsi, negli ultimi quattro anni, sono più che triplicati in tutto il Paese, con numeri ancora più rilevanti nel Sud, dove l’aumento è arrivato al 534%. Questi dati fotografano la richiesta crescente di qualifiche tecniche e professionali che rispondano alle necessità del tessuto industriale locale.
Da non sottovalutare è la questione del salario, che conta molto nella scelta di un lavoro e nella volontà di restare attivi. Il ministro Calderone ha ricordato il bisogno di promuovere contrattazioni collettive che ridistribuiscano equamente i guadagni della crescita economica, creando così motivazioni aggiuntive a restare e sviluppare l’attività produttiva sul territorio. Le relazioni industriali sane, sottolinea, sono un elemento chiave per evitare lo spopolamento e frenare la crisi demografica.
Sostegno alle famiglie e alle madri: puntare su welfare e futuro per invertire la tendenza demografica
L’ultimo aspetto su cui intervenire riguarda la relazione tra occupazione femminile e maternità. Calderone ha definito essenziale un patto per le donne, capace di eliminare conflitti tra il lavoro e la possibilità di fare figli. Il tema familiare è strettamente connesso alla crisi demografica e occorre agire per dare segnali concreti di sostegno e speranza. Per questo è necessario rafforzare il welfare nelle sue diverse forme: aziendale, territoriale e contrattuale.
L’obiettivo è offrire alle donne una rete di servizi e supporti che permettano loro di affrontare con meno difficoltà il percorso della maternità senza rinunciare alla propria professione. Agire su questi fronti significa anche inviare un messaggio chiaro a chi deve ancora decidere di avere figli, un messaggio di futuro possibile con adeguate condizioni di vita e lavoro.
Riflessioni durante l’evento a roma
I temi affrontati dalla ministra Calderone durante l’evento a Roma commentano la crisi demografica come una sfida complessa, che attraversa molti aspetti della vita sociale ed economica. Le azioni delineate rappresentano un passo del governo per affrontarla con strumenti concreti e mirati, che investono lavoro, formazione e famiglia. Il confronto aperto in queste sedi difficilmente potrà arrestare da solo la tendenza in atto ma serve per mettere in campo strategie efficaci.