L’Accademia dei Cavalieri di Santo Stefano ha recentemente introdotto 24 nuovi accademici provenienti da tutta Italia. Tra questi emergono tre rappresentanti del Golfo di Gaeta con ruoli di rilievo nelle forze dell’ordine e nella cultura locale. Questo evento si è svolto a Pisa con una cerimonia ufficiale, mettendo in luce un forte legame tra il territorio della costa laziale e la storia dell’antico ordine fondato nel 1561.
I protagonisti provenienti dal golfo di gaeta e il loro ruolo pubblico
Tra i 24 nuovi accademici iscritti all’Accademia dei Cavalieri di Santo Stefano, tre sono figure di spicco del Golfo di Gaeta. Il Capitano Gabriele Cusato comanda il Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Gaeta, un ruolo che impone responsabilità legate alla sicurezza marittima e alla tutela economica del territorio. Al suo fianco, il Primo Luogotenente Alfonso Amodio rappresenta la Capitaneria di Porto di Gaeta, istituzione storica che ancora oggi ha un ruolo chiave nella gestione e nel controllo delle attività portuali. Infine, Don Massimo Patroni Griffi, Maestro stimato, porta la dimensione culturale e spirituale invocata dall’Accademia.
Questi tre accademici esaltano la presenza del Golfo di Gaeta in un contesto che unisce forze dell’ordine, cultura e storia, in modi differenti ma complementari. La selezione e la proposta sono avvenute su iniziativa dei legati Daniele E. Iadicicco e Alberto Simione, figure che hanno sottolineato l’importanza di questa rappresentanza territoriale. La loro ammissione non è solo un riconoscimento personale, ma un attestato di fiducia verso l’intera comunità della zona costiera laziale.
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Un esempio di collaborazione tra istituzioni e territorio
La cerimonia di ammissione a pisa nella storica piazza dei cavalieri
L’ingresso nell’Accademia ha avuto luogo in un luogo denso di storia: il salone del Palazzo dei Dodici, nel cuore di Pisa, affacciato sulla celebre Piazza dei Cavalieri. Qui l’evento ha richiamato l’attenzione di molte autorità, tra cui il presidente dell’Istituzione Ascani e il presidente dell’Accademia Gimignani, testimoni importanti del prestigio della manifestazione.
Durante la cerimonia è stato presentato anche un libro di rilievo, “Il Diario Illustrato del Cavaliere Leonardo Tempi nel 1640” di Ilaria Monti. Il volume ha offerto un contributo originale alla memoria storica legando Gaeta all’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano. Tra le pagine si può ammirare un dipinto mai divulgato del porto di Gaeta del XVII secolo, un documento visivo che racconta la storia marittima e militare della città in un’epoca in cui l’ordine aveva un ruolo fondamentale nella difesa costiera.
Un patrimonio storico e culturale riaffermato
Il significato dell’ingresso nell’accademia per il territorio del golfo di gaeta
L’ammissione di queste tre figure del Golfo di Gaeta rappresenta un riconoscimento del loro impegno e delle loro competenze al servizio della comunità. Il collegamento tra il moderno ruolo di comandante, ufficiale e maestro con le radici storiche dell’Accademia costruisce un ponte tra passato e presente, tra storia e azione concreta.
L’Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano affonda le radici nel 1561 con l’obiettivo di proteggere le coste italiane e percorrere valori di dedizione e coraggio. Ancora oggi, grazie a questa antico istituzione, si possono riconoscere storie di servizio e appartenenza territoriale. I nuovi accademici rappresentano una continuità di quella tradizione, portando avanti valori che attraversano i secoli.
L’evento di Pisa mette così sotto i riflettori la vitalità e il prestigio del Golfo di Gaeta su scala nazionale. Questo momento testimonia l’importanza di conservare e valorizzare le connessioni fra figure pubbliche locali e istituzioni storiche italiane, mantenendo viva una memoria che si riflette anche negli incarichi attuali di difesa e tutela del territorio.