La voce di Hind Rajab: il racconto del dramma di gaza attraverso una chiamata di emergenza del 2024

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Hind Rajab racconta il dramma di Gaza in una chiamata d’emergenza del 2024. - Gaeta.it

Sofia Greco

3 Settembre 2025

La storia di Hind Rajab, bambina palestinese di cinque anni, è al centro di un film che ha debuttato nel 2025 alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il racconto prende vita dalla tragica chiamata che la piccola fece alla Mezzaluna Rossa durante un attacco militare israeliano a Gaza nel gennaio 2024. La regista tunisina Kaouther Ben Hania ha trasformato quel momento in un’opera che porta alla luce il volto spesso ignorato della guerra, mostrando la sofferenza di chi lotta per sopravvivere.

La chiamata disperata di Hind Rajab prima della tragedia

Il 29 gennaio 2024, in pieno conflitto, Hind Rajab, rimasta intrappolata in un’auto con alcuni parenti, compì una chiamata d’emergenza ai volontari della Mezzaluna Rossa palestinese. Quella telefonata, catturata nel film “The Voice of Hind Rajab”, rivela il dramma vissuto dalla bambina, la voce straziante di una piccola che implorava aiuto. Hind era nascosta sotto il sedile e risultava essere l’unica sopravvissuta a quel momento all’interno del veicolo. Durante quei minuti critici, gli operatori cercarono di mantenere il contatto con lei per coordinarne il soccorso.

Le immagini sonore contenute nel film mettono a fuoco non solo la vulnerabilità di Hind, ma anche la fatica dei soccorritori nel fronteggiare una situazione estrema e pericolosa. Mentre tentavano di inviare un’ambulanza, anche quel mezzo di soccorso venne colpito, impedendo qualsiasi intervento tempestivo. Questa dinamica testimonia la drammaticità degli attacchi e l’ostilità verso i servizi di emergenza in un contesto di guerra, aggravando la sorte dei civili intrappolati tra le violenze.

Il film di Kaouther ben hania: testimonianza di un dolore silenziato

The Voice of Hind Rajab”, diretto da Kaouther Ben Hania, si propone di trasformare un singolo episodio di cronaca in uno specchio del conflitto palestinese a Gaza. La regista tunisina ha scelto di affidarsi alle registrazioni autentiche della telefonata della bambina, per ricostruire il dramma con un’aderenza rigorosa ai fatti. Questo approccio ha colpito la giuria e il pubblico alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia, dove il film era candidato al Leone d’Oro.

Ben Hania spiega che “l’intento era dare voce a chi spesso rimane muto nelle cronache di guerra”. Attraverso la testimonianza diretta di quella bambina, il film mette in evidenza un mondo quotidiano ignorato dalla maggior parte delle notizie, fatto di paura, speranza e morte. Il peso emotivo della storia può essere percepito direttamente dallo spettatore, senza mediazioni o interpretazioni, grazie alla presenza della voce originale di Hind.

La regista ha sottolineato come “sia fondamentale raccontare queste storie per evitare che vengano dimenticate”. La produzione ha raccolto materiale registrato sul campo e ha ricostruito l’atmosfera con estrema cura, riuscendo a rendere palpabile la tensione e l’angoscia vissuta durante quei drammatici momenti di gennaio 2024.

Il quadro di violenza a gaza nel 2024 e le difficoltà dei soccorsi

La vicenda di Hind Rajab si inserisce in un contesto più ampio: l’invasione israeliana di Gaza avvenuta nel 2024. In quelle settimane, molti civili palestinesi sono rimasti vittime di attacchi diretti, con conseguenze devastanti per la popolazione locale. La Mezzaluna Rossa palestinese ha svolto un ruolo cruciale nel tentare di soccorrere i feriti e le persone intrappolate nei luoghi di conflitto.

Nonostante gli sforzi dei volontari, l’operazione per salvare Hind si è rivelata impossibile. L’ambulanza inviata per soccorrerla è stata colpita prima di raggiungere la bambina, segnalando le difficoltà enormi a garantire assistenza in un territorio martoriato dalla guerra. Questo episodio ha raccolto indignazione internazionale e richieste di verifiche imparziali sulla condotta delle parti in conflitto.

Il film, grazie alla sua narrazione, fa emergere proprio questo aspetto: la sofferenza civile e un sistema di emergenza messo a dura prova. Le immagini e le registrazioni documentano la cruda realtà di un conflitto che coinvolge vite innocenti e rivela quanto sia fragile la sicurezza nei territori colpiti dalle ostilità.

Il racconto intorno alla voce di Hind Rajab diventa cosi un simbolo di tante vittime rimaste senza aiuto e di una situazione umanitaria complicata e spesso invisibile. In quel contesto, la cronaca di un singolo evento offre spunti di riflessione su cosa significhi vivere tra la guerra e la difficoltà di ottenere soccorso tempestivo.


Dal dramma di una bambina palestinese, che ha lanciato un appello inascoltato, nasce un film che con rigore testimonia la realtà di Gaza nel 2024. La voce di Hind Rajab continua a scuotere pubblico e critica, richiamando l’attenzione sulle condizioni dei civili sotto assedio e sulle sfide del soccorso in territori di guerra. Di fronte a questa narrazione diretta restano impresse le parole di chi, nel silenzio ostacolato del conflitto, ha cercato disperatamente aiuto.