La torta della felicità ispirata a sant’agostino regala un dolce auspicio a papa leone XIV

La torta della felicità ispirata a sant’agostino regala un dolce auspicio a papa leone XIV

Un dolce simbolico, la “Torta della felicità”, ispirata a sant’Agostino e al suo dialogo “De beata vita”, viene donata a papa Leone XIV per celebrare Santa Rita e riflettere sulla vera felicità.
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La "Torta della felicità", ispirata al dialogo di sant’Agostino "De beata vita", è stata donata a papa Leone XIV in occasione della festa di Santa Rita, simbolo di una felicità autentica fondata su fede, verità e valori duraturi. - Gaeta.it

Un dono dolce e simbolico è arrivato nelle mani di papa Leone XIV in occasione della festa di Santa Rita. La “Torta della felicità” riflette la sapienza di sant’Agostino e nasce da una ricetta che trae spunto dall’opera “De beata vita” del Vescovo di Ippona. Il dolce, a base di farina di farro, mandorle e miele, è stato preparato da un conoscente del Pontefice e condiviso con la comunità degli agostiniani nella Sagrestia pontificia, suscitando apprezzamento e suggestione per il suo significato profondo legato alla ricerca della vita beata.

La genesi della torta e il legame con il dialogo di sant’agostino

La “Torta della felicità” nasce da un’idea che affonda le radici nel Nord Italia, precisamente a Cassago Brianza. Qui sant’Agostino scrisse il “De beata vita”, dialogo filosofico-teologico in cui riflette sulla natura della felicità. Nel testo, il santo descrive il suo 32.mo compleanno, celebrato con un pranzo in famiglia e con i discepoli, come momento di condivisione non solo fisica ma anche spirituale. Il “banchetto” diventa simbolo di un’alimentazione dell’anima attraverso la Verità e le opere buone.

Ingredienti e metafore della torta

Gli ingredienti scelti per la torta — farina di farro, mandorle e miele — richiamano le sostanze pure e semplici citate da sant’Agostino come metafore degli elementi che conducono allo stato di beatitudine. Il gesto di offrire un dolce con queste componenti, oggi, rappresenta un richiamo concreto e gustoso al messaggio originario: la felicità si costruisce intorno a valori universali e duraturi.

Il dialogo “de beata vita” e la riflessione sulla felicità

Nel dialogo “De beata vita”, sant’Agostino affronta la questione della vera felicità, opponendosi alle teorie degli accademici dell’epoca. Secondo lui, la felicità non si trova in una semplice ricerca intellettuale o in desideri insoddisfatti. Gli accademici, pur alla ricerca della verità, non riescono a conquistare la felicità perché non la comprendono nella sua essenza, come sottolinea il santo: “essi non hanno ciò che desiderano e ne deriva quindi che non sono felici”.

Tre ingredienti per la vita beata

Durante la festa di compleanno, la torta diventa punto di partenza per una discussione lunga tre giorni, in cui sant’Agostino espone tre “ingredienti” fondamentali per la vita beata. Ogni elemento assume il valore allegorico di una parte essenziale da assaporare, come un dolce composto e armonico. La riflessione si eleva così a monito per chiunque voglia coltivare una felicità fondata sulla verità e sull’azione conforme alla volontà divina.

Il significato del dolce oggi e il legame con il pontificato di papa leone XIV

Il dono recapitato a papa Leone XIV assume un valore particolare nel contesto religioso e personale del suo ministero. Ricevere questa torta nel giorno dedicato a Santa Rita richiama l’importanza di una felicità autentica fondata sulla fede e sull’impegno spirituale. Il Pontefice ha voluto condividere il dolce con i confratelli agostiniani della Sagrestia e con il suo segretario, consolidando il momento in un gesto di comunione e riflessione.

Un auspicio di serenità e successo

Il dolce, tramandato da quella prima ricetta ispirata da sant’Agostino, continua a essere offerto come simbolo di augurio per la felicità e la buona sorte. Per Leone XIV, il gesto si collega idealmente all’inizio del suo ministero universale, iniziato l’8 maggio, rappresentando un auspicio concreto di serenità e successo nel suo cammino pastorale. La “Torta della felicità” si conferma così ponte tra la tradizione antica e il presente, tra il pensiero di sant’Agostino e il servizio del papa.

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